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Da: Movimento 5 Stelle

Il 15 settembre, primo giorno di scuola , in linea con prassi recentemente consolidata, nell’aula del Consiglio Comunale di Ferrara studenti di classi quinte di scuola superiore (potenziali votanti) assisteranno a lezioni su “Costituzione e Legalità” , nell’ambito di giornate intese a sensibilizzare sulla difesa della nostra costituzione. Chissà se verrà spiegato loro che anziché “difenderla” l’attuale governo e i partiti di maggioranza parlamentare stanno facendo di tutto per calpestarla e svilirla, la nostra costituzione, come hanno evidenziato insigni costituzionalisti dal provato profilo accademico, loro sì, difensori della carta costituzionale. Chissà se verrà spiegato agli studenti diciottenni che un parlamento dalla maggioranza dichiarata “illegittima” proprio dalla Corte Costituzionale ( sentenza Sentenza nr. 1/2014 ) sta facendo di tutto per delegittimarne alcuni valori fondamentali stabiliti dai padri fondatori costituenti. Di palesi o presunte incostituzionalità ne abbiamo purtroppo dovuto prendere atto in un passato recente in occasione di veri e propri attentati agli artt. 41, 42, 43 e 47, di matrice europeista (dettati da trattati elaborati da banche private con la connivenza della Commissione Europea) , mirati a depotenziare la nostra sovranità monetaria e bancaria e che hanno permesso di distruggere la nostra economia. Supposte violazioni costituzionali sono emerse anche per quanto riguarda il Jobs Act (artt. 1,3,4) e la “Pessima Scuola” (legge 107) che secondo insigni costituzionalisti (fra i quali il giudice Ferdinando Imposimato ) impatta negativamente sugli artt. 2,3,33, 36, 38 e 41 della nostra costituzione. Ma la ciliegina sulla torta più recente è proprio la volontà politica di un potere dichiarato “illegittimo” di mettere maldestramente mano (con la complicità di un silenzio assordante e imbarazzante del Quirinale) su una riforma costituzionale che, nella malaugurata ipotesi di una sua conferma referendaria, farebbe fare non uno, ma due passi indietro alla nostra democrazia, lasciando cicatrici irredimibili sulla nostra costituzione, regalandoci un senato di “nominati” (non eletti , in barba all’art. 58 della Costituzione) e un premio di maggioranza “incostituzionale” dovuto ad una illegittima legge elettorale che disattende la sentenza della Consulta, negando di fatto il voto diretto dei cittadini e il loro diritto ad esprimere senza vincoli le proprie preferenze (art. 1, 3, 48, 56, 58 della Costituzione) e distribuisce inoltre a maggioranze risicate un premio abnorme – alla faccia della rappresentatività. Dubitiamo però che tutto ciò venga spiegato nelle giornate della Costituzione e Legalità agli studenti liceali futuri votanti, ai quali il sig. Renzusconi ha pensato bene di elargire un “bonus” in liquidità , foriero, nella mente di chi l’ha concepito, di un auspicato futuro voto di scambio. Chissà se è un caso che nei migliori licei ferraresi le materie “Diritto” ed “Economia” sono assenti (o solo molto marginalmente presenti). Paradosso delle millantate “competenze di cittadinanza” nelle quali sguazza demagogicamente il lessico della Buona Scuola.
Primo giorno di scuola, lezione di democrazia?
No grazie, primo giorno di scuola piuttosto è lezione di Demagogia, in un’ottica del predicare bene e razzolare male, su un percorso dialettico che mira a stordire i prossimi maturandi con principi costituzionali contraddetti più che applicati e con una informazione a dir poco reticente sulle picconate che si vogliono infliggere proprio alla nostra costituzione.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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