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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Dopo sei mesi di lavori, oggi il taglio del nastro della corte interna del quadriportico. La Regione ha contribuito finanziando al 70% la riqualificazione

D’ora in poi, sarà possibile ammirare il quadriportico settecentesco del Pavaglione di Lugo con l’ampio spazio interno – piazza Mazzini – interamente restaurato e riqualificato. Con nuove pavimentazioni, un nuovo sistema di sedute (tipo cavee teatrali), un impianto di illuminazione a led appositamente progettato per il complesso e la fascia perimetrale del loggiato a ridosso dei pilastri realizzata con ciottoli di recupero. Tutti interventi, questi, resi possibili anche al contributo finanziario della Regione Emilia-Romagna (450mila euro, circa il 70% dell’investimento totale di 670mila). Al taglio del nastro, oggi, era presente anche Stefano Bonaccini.
“Quest’intervento ha valorizzato e reso ancora più bello un autentico gioiello dell’architettura civile settecentesca qual è il Pavaglione – ha ricordato il presidente – . Ai cittadini e a tutta la comunità di Lugo, oggi viene ‘riconsegnato’ un luogo simbolo, per il passato e il presente della città, accresciuto in termini vitalità e funzionalità. Per i turisti rappresenta sicuramente un elemento d’attrattività in più, in una regione ricca anche dal punto di vista storico e artistico”.
Il Pavaglione è classificato e protetto come monumento dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT). Tuttora è sede delle attività commerciali più importanti per la città. Oltre alle caratteristiche botteghe che si aprono all’interno della struttura, sotto i portici, oggi, così come duecento anni fa, la costruzione ospita il mercato settimanale e la Fiera. D’estate è anche sede di spettacoli musicali. I finanziamenti regionali per l’area del Pavaglione sono stati assegnati attraverso un apposito bando, a cui hanno partecipato oltre cento Comuni dell’Emilia-Romagna. Venti quelli selezionati, tra cui Lugo con il progetto di riqualificazione urbana del complesso storico.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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