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Da Organizzatori

Inaugurazione venerdì 20 ottobre 2017 ore 17.30
20 ottobre – 31 dicembre 2017

Ritornano a Ferrara, dopo la mostra romana presso la galleria di Via Giulia, che ha permesso di portare interesse ai responsabili degli interni impaginativi delle produzioni della Rai Fiction, le opere dell’artista Luca Zarattini.
Venerdì 20 Ottobre alle ore 17.30 presso la Sala Mediolanum di via Saraceno, si aprirà infatti una personale di grande interesse con le opere dell’artista ferrarese e curata da Lucio Scardino. Il tema su cui poggia tutta l’esposizione è legato alla produzione del protagonista dell’arte seicentesca ferrarese Carlo Bononi. Come scrive il critico curatore Lucio Scardino nel testo introduttivo della mostra, “pittore fortemente ‘ariostesco’ il Bononi, vissuto un secolo dopo l’Ariosto, è attualmente celebrato da una mostra retrospettiva al Palazzo dei Diamanti, la prima in assoluto a lui dedicata. Ciò benchè sia artista assai stimato dalla critica d’arte più attenta e dall’erudizione cittadina e nonostante fosse operante a Ferrara in epoca post-estense. Il giovane pittore comacchiese Luca Zarattini omaggia graficamente il maestro seicentesco con 18 opere, riprese da altrettante composizioni del Bononi, studiate direttamente a Ferrara (Santa Maria in Vado e Pinacoteca) e Comacchio (la Decollazione del Battista nella Chiesa del Rosario), oppure copiati dall’unica monografia sul pittore, stesa nel 1962 dall’Emiliani, riproducenti opere al Louvre, a Vienna, a Bologna o a Genova. Non si pensi ad una reinterpretazione in senso accademico, l’estroso Zarattini infatti riprende prototipi frammenti e suggestioni, che egli ridisegna e spesso ‘cancella’, sovrapponendo talora su di essi ‘toppe’ monocrome, facendo diventare le sue opere ad un tempo anti-accademiche e concettuali. Ma il maestro del Barocco ferrarese è rivissuto più spesso con particolarissima empatia dal giovane pittore, da lui amato sin dagli anni adolescenziali: d’altronde è risaputo che se vivi le ‘cose’ solo con lo sguardo, pochissimi immagini rimarranno impresse nei tuoi ricordi, ma se lo fai col cuore le porterai per sempre impresse nella memoria. Spesso in questa mostra si evidenziano echi da altri artisti del ‘900, amatissimi dal comacchiese, da Medardo Rosso a Giacometti, fatti dialogare con le opere del Bononi, in un suggestivo confronto fra Antico e Moderno, Figurativo e Astratto, Classico e Anti-Classico.”
Luca Zarattini vive e lavora tra Comacchio e Ferrara, come accadde al pittore Cesare Mezzogori, vissuto qualche decennio dopo Bononi. E nello studio concesso dall’amico pittore Giorgio Cattani questa estate, l’artista ha realizzato con sapienza questo ciclo, composto da segni febbrili, meditatissime cancellature, chiaroscuri baroccheggianti, grumi materici che fanno di lui forse davvero, in questa alba sofferta del XXI secolo, l’ultimo sognatore dell’Officina Ferrarese.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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