L’inizio della fine
10 giugno 1924: il deputato socialista Giacomo Matteotti viene rapito e ucciso da una squadraccia fascista capeggiata da Amerigo Dumini. Il 30 maggio in un discorso al Parlamento, dove è stato eletto per la prima volta nel 1919 in rappresentanza della circoscrizione Ferrara-Rovigo, ha denunciato le violenze, le illegalità e gli abusi commessi dai fascisti per riuscire a vincere le elezioni del 6 aprile: “nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà”.
Secondo ulteriori ricerche, apparse alla fine degli anni Novanta, Benito Mussolini ha dato l’ordine di assassinare Matteotti anche per impedire che proprio alla Camera denunciasse il grave caso di corruzione esercitato dalla compagnia petrolifera statunitense Sinclair Oil nei confronti dello stesso Mussolini e di alcuni gerarchi fascisti a lui vicini.
Il suo cadavere verrà ritrovato soltanto in agosto.
Il 26 giugno è cominciata la Secessione dell’Aventino dell’opposizione e nel 1925 il governo inizia a varare le Leggi Fascistissime.

Uccidete pure me, ma l’idea che è in me non l’ucciderete mai. (Giacomo Matteotti)
Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

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Federica Pezzoli
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)