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Irene Fioresi – Funzione Strumentale per la comunicazione – Cpia di Ferrara

Anche Ferrara nel palinsesto di Eduradio – Liberi dentro, il progetto regionale che ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sul tema della detenzione e sul reinserimento delle persone detenute nel contesto sociale, obiettivo prioritario per sconfiggere il problema della recidiva, e allo stesso tempo di continuare ad essere presenti nelle carceri della regione Emilia Romagna attraverso le voci e i volti di chi promuove attività riabilitative, istruzione e vari servizi di volontariato. 

Il Cpia di Ferrara sostiene una nuova tappa della programmazione che vedrà l’emissione di una decina di programmi costruiti in collaborazione con il Teatro Nucleo e Astrolabio, il giornale del carcere, assieme ai volontari di diverse Associazioni e Cooperative che regolarmente operano nella Casa Circondariale di Ferrara.

Mercoledi’ 12 maggio sul canale 118 Lepida TV alle ore 13.30 sarà in onda la prima emissione ferrarese, sul tema l’attesa, una delle dimensioni pervasive della vita in carcere.  I video, realizzati in collaborazione con Web Radio Giardino, avranno come filo conduttore “parole – chiave” che attraverso spezzoni del lavoro teatrale svolto nei laboratori in carcere del Teatro Nucleo risuoneranno con accenti diversi dentro e fuori le mura.

Il 21 maggio 2021 il progetto di Eduradio sarà presentato e discusso a livello nazionale, con un convegno online a cui parteciperà anche il Ministro per la Giustizia Marta Cartabia.  Nato dal desiderio di continuare, nonostante l’emergenza sanitaria, il servizio culturale, educativo, di assistenza spirituale nella Casa circondariale Rocco D’Amato di Bologna, il Progetto Liberi dentro – Eduradio, è riuscito ad unire le voci impegnate nel difficile compito dell’esecuzione penale, per arrivare direttamente nelle celle e accorciare le distanze che separano il carcere dalla società.
Per raggiungere le camere detentive, sprovviste di collegamenti internet, le trasmissioni “a distanza” di informazione, cultura e didattica destinate al carcere e alla cittadinanza, hanno viaggiato, inizialmente attraverso gli apparecchi radio, acquistati dalla rete dei promotori e donate al carcere, su Radio Città Fujiko 103.1 FM, a partire dal 13 aprile dello scorso anno, in piena pandemia, per far sentire ai detenuti una presenza e un’attenzione alla loro situazione e per dare continuità alle attività sospese. In seguito la ‘famiglia Eduradio’ si è allargata agli altri volontari e operatori degli istituti di pena di Modena, Parma, Reggio Emilia, Ferrara e Faenza (Forlì), che hanno deciso di aderire all’iniziativa, che ha trovato spazio anche sul canale televisivo 636 e, da aprile 2021 è in onda quotidianamente anche su Lepida TV canale 118 alle ore 13.30.

Qui il link alla programmazione andata in onda: https://liberidentro.home.blog/podcast-liberi-dentro-regione-er/

Il gruppo di Ferrara, sostenuto dal CPIA, intende dare continuità alla propria partecipazione attraverso una trasmissione quindicinale di un contributo video su racconti dal carcere, per il carcere e sul carcere, che coinvolgeranno non soltanto i soggetti delle attività educative e rieducative, ma anche esperti ed interessati alla realtà carceraria.

 

Le rubriche a tema di Eduradio – alle 6.30 su Radio Fujiko 103.1 e alle 17.00 su Teletricolore 636
Su LEPIDA TV CANALE 118 tutti i giorni della settimana dalle 13.30 alle 14.00 (e il weekend dalle 13):

Lunedì 10 AVoC e Centro Internazionale del Libro Parlato, Voci da dentro

Martedì 11 Poggeschi, Ne vale la pena

Mercoledì 12 CPIA Ferrara con Sonni Boi; Segue Lezioni di cucina con Lost in translation

Giovedì 13 Cantieri Meticci

Venerdì 14 Ginnastica da camera; Segue: Spiritualità Islamica e cultura araba

Sabato 15 (6.00 Radio; 10.30 TV636; 13.00 Lepida): Cappellania della Dozza con Il Vangelo ti è
vicino. Segue (6.30 Radio, 11.00 TV636, 13.30 Lepida): Teatro del Pratello con
Scritture teatrali tra carcere e città. Al termine (6.45 Radio, 11.15 TV 636, Lepida
13.45) la rubrica Parliamo di Buddismo.

Domenica 16 (Ore 6.00 Radio, 10.30 TV636, 13.00 Lepida): CPIA Bologna con School on air. Segue
(Ore 6.30 su radio Fujiko, 11.00 su TV636, 13.30 Lepida) il Teatro dell’Argine

Cover: Carcere di Ferrara, esterno (foto: Cristiano Lega)

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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