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Il lavoro di ricerca di diffusione dell’arte e di collaborazione hanno fatto si che alla Fondazione Tito Balestra arrivasse un bel regalo di Natale. Infatti una delle più importanti riviste sudafricane dedicata alla poesia, Stansaz Poetry Magazine, ha inserito nella sua ultima pubblicazione “In una morbida luce” la poesia di Tito Balestra pubblicata sul libro “Se hai una montagna di neve tienila all’ombra” Garzanti 1979 tradotta in inglese da Douglas Reid Skinner e da Marco Fazzini. Questo riconoscimento arriva grazie alla collaborazione tra la Fondazione Balestra e Marco Fazzini, ospite tra l’altro nel 2014 per la rassegna le Ali della Libellula”; docente presso l’Università di Ca’ Foscari, Venezia, nonché critico e traduttore freelance, redattore di contributi esteri per le riviste letterarie «Ali» e «Il Tolomeo», e redattore di collane per la casa editrice Edizioni del Bradipo. Ha pubblicato articoli e libri sulle letterature postcoloniali e ha tradotto alcuni dei maggiori poeti contemporanei di lingua inglese. Fazzini è in stretta relazione con Douglas Reid Skinner direttore della rivista Stanzas, insieme , sono stati insigniti del Primo Premio congiunto della British Comparative Literature Association 1995, Open Translation Prize per una selezione di traduzioni dall’opera del poeta italiano Valerio Magrelli.
Grande soddisfazione naturalmente da parte del Direttore della Fondazione Flaminio Balestra, che dichiara:”Un risultato frutto di tanto lavoro che spesso non viene percepito. Non è la prima volta che la poesia di Tito Balestra varca i confini nazionali; già nel 2000 con le traduzioni in spagnolo di Danilo Manera alcune poesie nell’edizione Prensa Alternativa giunsero alla Fiera Internazionale del Libro dell’Havana e ottennero ottime recensioni nel continente sudamericano. Lavoriamo ogni giorno affinche cultura, ricerca e divulgazione vadano a braccetto, seminiamo e instilliamo il seme della curiosità e della conoscenza, questo è il nostro lavoro.

Di seguito la poesia:
In una morbida luce
sei più bella, è più delicata
l’aria che respiriamo
in una morbida luce
la distanza che ci separa
è più breve:
potremmo guardarci
se tu mi guardassi.
(Tito Balestra)

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Riceviamo e pubblichiamo


Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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