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Di Anna Ferraresi, Consigliera comunale Gruppo Misto

Sono a scriverLe in merito al Suo comportamento istituzionale che ritengo non all’altezza, per la chiara incapacità di esercitare il proprio ruolo di garante dell’attività dei consiglieri.

Appare chiaro sig. Presidente come già Le dissi in più occasioni , che Lei non tutela allo stesso modo i consiglieri , in particolare quelli di minoranza e non applica uniformemente compiti e poteri a Lei assegnati, per tutelare la sottoscritta in veste di Consigliera comunale del Gruppo Misto, spesso oggetto di atteggiamenti prevaricanti, prepotenti e denigratori in sedi istituzionali.

Le ricordo che durante la seduta del Consiglio Comunale del 02 Marzo 2020, si è assistito pubblicamente ad una violenta aggressione verbale da parte del vicesindaco Nicola Lodi ai danni della sottoscritta, senza l’opportuno, quanto doveroso Suo intervento .
Eppure in quell’occasione, poco prima del Consiglio Comunale , Le avevo chiesto di tutelare il mio ruolo istituzionale da attacchi personali violenti e assimilabili a forme di “bullismo” , dati i precedenti sempre di dominio pubblico come quello che purtroppo si è assistito; un vicesindaco che si scaglia con violenza verbale contro la sottoscritta, in modo del tutto personale e senza una motivazione plausibile.

Lei avrebbe dovuto immediatamente interrompere l’intervento del vicesindaco e richiamarlo a comportamenti più consoni, dato il ruolo istituzionale da Egli ricoperto : invece, al contrario di quanto sarebbe stato auspicabile , Lei ha silenziato la sottoscritta che aveva già evidenziato l’attacco personale in corso, dando modo a chi si scagliava contro di me di agire del tutto indisturbato .

Situazioni similari si sono verificate sia durante una commissione, che nell’ultimo Consiglio Comunale del 23 Giugno 2020 , in cui il mio intervento è stato interrotto più volte da atteggiamenti volti chiaramente a deridere sia la mia persona, che l’attività del mio ruolo istituzionale, che in quel momento stavo adempiendo.

Infine Lei, invece che reprimere i comportamenti e gli atteggiamenti sopracitati ha fatto come se nulla fosse, venendo meno al suo ruolo di Garante dei diritti e dei doveri di ogni singolo membro del Consiglio Comunale: senza dimenticare che è sempre stato presente a salvaguardare “a spada tratta” i membri della maggioranza, in particolare modo gli appartenenti al gruppo consiliare “Lega Salvini Premier”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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