Skip to main content

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

L’Ente per i parchi e la biodiversità’ Delta del Po’ , avendo pienamente condiviso i contenuti e le scelte del Piano di stazione del centro storico di Comacchio , ritiene necessario fare alcune precisazioni in merito, necessarie per fornire al confronto in atto ulteriori elementi di valutazione e di analisi .
Sta prendendo forma un nuovo modello di sviluppo del territorio che, se adeguatamente sostenuto e confermato anche dal costituendo PSC , dovrà basarsi sulla rigenerazione e sulla difesa del paesaggio , sul rispetto e sulla difesa della natura e sulla capacità innovativa di fare impresa puntando alla qualità e all’eccellenza degli interventi perfettamente inseriti in un contesto rigenerato e riorganizzato .

La superficie complessiva del Piano di stazione aumenta rispetto alla precedente di oltre 300 ettari di cosiddetta ” area contigua “. Questa scelta rappresenta un rafforzamento del filtro fra le zone di Parco vero e proprio e il resto del territorio , obbligando gli Enti e le imprese a misurarsi con un nuovo modello di sviluppo che mette al centro la natura eD il paesaggio e punta a interventi di qualità dentro e fuori il Parco . Le aree contigue sono sempre state considerate aree di dialogo con la possibilità di realizzare opere e infrastrutture in sintonia con gli obiettivi generali del Parco .

Inoltre le aree configurate dal Piano come AC. AGR. C .( con possibilità di realizzare strutture legate all’accoglienza turistica ) sono il 3,58% per cento dell’insieme delle aree contigue . In queste aree esisteva già una volumetria possibile e usi urbani previsti dal PRG vigente , che il piano del Parco cerca di unificare. Ovviamente, si delega invece agli strumenti urbanistici comunali il compito di fissare limiti e condizioni, sulla base delle precise prescrizioni indicate dal Piano ( vedi gli ambiti di progettazione unitaria ).

In aggiunta e in sintonia con quanto sopra, l’Amministrazione Comunale di Comacchio ha appena adottato una delibera di indirizzò che , in modo inequivocabile , fissa la regola che non potranno esserci nuovi volumi al di fuori di quelli previsti dalle norme vigenti . Il Piano prevede infine la ricostituzione del BOSCO ELICEO nelle aree contigue per diversi chilometri di lunghezza e per una superficie complessiva di circa 140 ettari assolutamente inedificabili.

Il Bosco ELICEO in parte riscatta ecologicamente il paesaggio antropizzato e costituisce l’elemento strategico a cui si devono collegare le varie progettazioni per costruire veri e propri corridoi ecologici per conciliare biodiversità e nuove forme di sviluppo.

F.to
Massimo Medri – Presidente
Lucilla Previati – Direttrice

tag:

COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it