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da: ufficio comunicazione ed eventi Unife Unife

La formazione, la comunicazione e la cultura incontrano le nuove tecnologie all’Università di Ferrara. È questo il nuovo volto del Se@, il Centro di tecnologie per la comunicazione, l’innovazione e la didattica a distanza di Unife, diretto da Livio Zerbini, docente di Storia Romana del Dipartimento di Studi umanistici dell’Ateneo.

Ad otto mesi dall’insediamento del nuovo Rettore Giorgio Zauli e dopo un periodo di riorganizzazione della struttura, il Se@ cambia quindi volto e si offre come un Centro a servizio di tutta l’Università.

Il Se@ sviluppa infatti attività di ricerca e lavoro operativo nell’ambito delle tecnologie a supporto della didattica, attraverso la consulenza, la progettazione e la realizzazione di percorsi formativi mediatizzati. Inoltre, grazie allo stretta connessione con l’Ufficio Comunicazione Eventi di Unife, svolge attività di comunicazione istituzionale e didattica, attraverso la progettazione e realizzazione di video promozionali e divulgativi, disponibili in rete sul canale Youtube UnifeTV, mediante l’ausilio di uno studio televisivo e di attrezzature all’avanguardia.

Come afferma Andrea Maggi, Responsabile dell’Ufficio Comunicazione Eventi di Unife e coordinatore del Centro: “La riorganizzazione del Se@ è una straordinaria opportunità per tutto l’Ateneo. Tutti i Dipartimenti e le Scuole possono ora disporre di un servizio di comunicazione a 360 gradi, che parte dall’ideazione e organizzazione degli eventi sino alla loro divulgazione e diffusione anche attraverso la produzione di video promozionali, e di attività di consulenza nella fase di progettazione e realizzazione di riprese, montaggio e post produzione”.

“Tali servizi – aggiunge Maggi – ben si incrociano con le attività di supporto alla didattica, quali streaming delle lezioni presenziali, progettazione di supporti audiovisivi e multimediali per integrare la didattica in aula, piattaforme didattiche per l’erogazione di Corsi in modalità e-learning o blended learning.“

Non solo. Le competenze e le esperienze del Se@ si pongono come all’avanguardia nel panorama universitario e formativo a livello nazionale.

Specifica Zerbini: “Con il Se@, Unife si configura come una delle poche realtà nel panorama universitario italiano che utizza nuove tecnologie informatiche e multimediali a supporto della didattica e della ricerca. Proprio in questo contesto, il Centro sta diventando un punto di riferimento a livello nazionale per quanto riguarda la sperimentazione di nuove metodologie didattiche e comunicative nella trasmissione e divulgazione della cultura. Ne è testimone la nostra partecipazione al network EDUNOVA, il Centro universitario interateneo per l’offerta congiunta di servizi e-learning con Unimore e Unipr, e al progetto EDUOPEN che, grazie ad un finanziamento MIUR, ha creato una piattaforma per la realizzazione di corsi in modalità telematica, (i MOOC – Massive Open Online Course), in partenariato con altre undici università italiane: Politecnico di Bari, Aldo Moro di Bari, Foggia, Genova, Modena e Reggio Emilia, Parma, Venezia Ca’ Foscari, Salento, Perugia, Bolzano, Università politecnica delle Marche”.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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