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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Dopo il successo ottenuto dalla Mostra itinerante sulla Sostenibilità “Energia, Acqua, Riuso – EAR”, che si è tenuta da febbraio ad aprile 2014 ai Camerini del Duca del Castello Estense di Ferrara, e dopo l’affollata partecipazione degli insegnanti delle scuole medie superiori ai corsi di formazione organizzati nell’ambito di TESSI, Teaching Sustainability across Slovenia and Italy, un nuovo importante risultato premia Unife nel suo progetto dedicato alla Sostenibilità.
Le scuole di Ferrara hanno infatti ottenuto un significativo successo nel II TESSI Crossboarder Award, competizione che rientra nell’ambito dell’omonimo progetto di educazione alla sostenibilità tra Italia e Slovenia, finanziato dalla Comunità Europea e che premia gli studenti ed i gruppi che dimostrano con i loro progetti e con i loro prodotti multimediali di aver ottenuto i maggiori benefici ambientali in materia di sostenibilità.

Su sei posizioni relative alle scuole (multimedia e progetti), ben tre sono state assegnate a scuole di Ferrara: Istituto Navarra di Ostellato, Liceo Scientifico Roiti di Ferrara ed ITI Copernico Carpeggiani di Ferrara.

“Si tratta – afferma Francesco Dondi, Responsabile d’Ateneo per il Progetto Tessi – di progetti di risparmio di risorse e della presentazione di un video educativo creato dagli stessi allievi, per sensibilizzare famiglie e coetanei sull’urgenza di adottare stili di vita sostenibili. Ciò dimostra che il messaggio sulla Sostenibilità ha ormai raggiunto la popolazione scolastica delle scuole secondarie di 2° grado di Ferrara, diventando stile di vita e motivo di rinnovamento nella gestione delle scuole stesse, da parte di insegnanti ed allievi. Congratulazione a tutti quindi per questo progetto di cooperazione tra Università di Ferrara, Progetto Sostenibile.unife, progetto TESSI, Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale e Scuole Secondarie di secondo grado di Ferrara”.

La graduatoria effettiva sarà resa pubblica a Trieste, nel corso della cerimonia di premiazione, che si terrà il 26 settembre alle ore 9 presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori a Trieste nell’ambito di TriesteNext – EnergETHIC, Salone Europeo della Ricerca Scientifica.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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