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da: ufficio stampa Comitato per Cristiano Di Martino – candidato consigliere comunale di Ferrara, elezioni amministrative 25 maggio 2014

Leggo con stupore le dichiarazioni piuttosto scomposte del sindaco Tiziano Tagliani in merito al ruolo dell’opposizione nel corso di questi suoi primi (e personalmente spero anche ultimi) cinque anni di governo della città.

Quando il sindaco si chiede ‘che fine ha fatto Forza Italia’, la risposta è semplice.
Il Pdl prima e Forza Italia poi, attraverso i propri rappresentanti presso la circoscrizione, sono stati ripetutamente presenti al fianco dei cittadini e hanno chiesto a gran voce, presso i banchetti e le sedi istituzionali, interventi specifici a salvaguardia del quartiere, anche e soprattutto su richiesta dei residenti. Io stesso sono intervenuto in prima persona, non semplicemente per protestare, ma per mettere sul tavolo proposte per rendere queste zone vivibili al pari delle altre.
Se a Tagliani la cosa è sfuggita è semplicemente perché lui questi luoghi si guarda bene dal frequentarli, trascurando totalmente la tematica della sicurezza a Ferrara.
I cittadini, viceversa, non si sono accorti di questi 5 anni di presunta attività silenziosa del sindaco, non foss’altro che la situazione in questo quinquennio è paurosamente precipitata, con fenomeni in crescita per quanto riguarda lo spaccio e la prostituzione, regalando un affresco sempre più degradato, anche se il sindaco preferisce derubricare le critiche a semplici ‘stupidaggini’.

La risposta della Giunta a questo stato di fatto è consistita nel demandare ad altri la risoluzione dei problemi. Risulta infatti che gli unici interventi in materia di politiche legate all’immigrazioni siano state quelle messe in atto dalla Cooperativa Camelot che ha avuto pieno mandato per gestire (i risultati sono sotto gli occhi di tutti) una situazione di fatto degenerante.
Il Comune si è invece ben guardato dal coinvolgere Acer per un controllo mirato che accertasse, attraverso le procedure di legge, la regolarità degli alloggi assegnati a cittadini stranieri in questo quartiere.
Tra le altre cose mi colpisce inoltre l’attacco specifico che Tagliani riserva a Giorgio Dragotto, una persona che nel corso degli ultimi anni ha scelto di proseguire la propria attività di imprenditore, senza chieder nulla alla politica. Il sindaco però si è ben guardato dal tirare in ballo il gruppo politico facente capo allo stesso Dragotto, in quanto i rispettivi rappresentanti hanno costituito una lista che gli fa da stampella elettorale, a conferma del fatto che, con questi risultati, Tagliani non si sente affatto sicuro di affermarsi per il secondo mandato.
Se veramente il sindaco avesse voluto manifestare il proprio disappunto sull’attività politica del consigliere Dragotto poteva farlo al momento opportuno. Come? Dando seguito alla decadenza dal consiglio, presentata da Forza Italia, ma che ha registrato l’opposizione proprio del Pd. Stranezza o normalità per chi gioca sul filo della politica a seconda delle convenienze?

Cristiano Di Martino – Forza Italia
Candidato al Consiglio Comunale di Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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