Skip to main content

da: ufficio stampa Portavoce del Sindaco del Comune di Ferrara

Con la sentenza n. 126 del 2006 del Tribunale di Ferrara si è conclusa l’unica causa di opposizione da parte di un cittadino che contestava la legittimità dell’imposizione del canone per passi carrai arginali, cioè su strade arginali concesse al Comune dalla Regione.

E’ nota la vicenda dei frontisti della strada arginale via Prinella, questione apparsa spesso sulla stampa. Il problema nasceva dal fatto che la Regione, pur avendo concesso al Comune la strada arginale con tutti i poteri inerenti la circolazione, aveva trattenuto per sé le rampe che collegano le proprietà private alla sede stradale, applicando un canone di concessione regionale.

I cittadini che si trovavano in tale situazione, e così l’opponente nella causa avanti il Tribunale, sostenevano che erano loro applicati due canoni per lo stesso bene e negavano il diritto del comune di chiederlo per i passi carrai in aggiunta al canone regionale per le rampe.

Nella causa, inoltre, l’opponente aveva riproposto motivazioni relative al pagamento dei passi carrai a raso in assenza di domanda del privato. Il Tribunale ha ribadito la consolidata giurisprudenza che considera legittimo il regolamento comunale laddove ritiene soggetti a COSAP anche i passi carrai a raso a prescindere dalla loro regolarizzazione.

Quanto stabilito dal Tribunale costituisce però il primo ed importante precedente sulla pretesa duplicazione di canoni con l’applicazione di quella per i passi carrai (comunale) e quella per le rampe (regionale). Il Tribunale ha accolto le tesi del Comune ed in particolare ha affermato che i due canoni riguardano beni del tutto diversi: il canone regionale riguarda l’area del demanio idrico tra l’abitazione privata e la sede stradale, mentre il canone per il passo carraio riguarda l’accesso dei veicoli alla strada. Il Tribunale ha anche confermato che le strade arginali ottenute dal Comune in concessione da altro ente, rientrano a tutti gli effetti nelle strade comunali soggette al canone per passi carrai alla luce della normativa nazionale in materia e che il buon diritto del comune è confermato anche dalle norme contenute nel codice della strada.

Il Sindaco ha commentato la sentenza di legittimità del canone comunale per i passi carrai sulle strade arginali affermando che “ per l’amministrazione è risultato obbligatorio recuperare quelle cifre e, quindi, non vi è la possibilità – come invece il consiglio comunale e l’opposizione avevano segnalato – di non far pagare tale imposizione. Poiché con la Giunta si é deciso di mantenere invariate le tariffe Cosap (passi carrai, distese, ambulantato ecc.) anche per l’ anno 2016- seppur bloccate da dieci anni ed alcune risultano essere piuttosto basse rispetto la media regionale- non é stato possibile ipotizzare un ribasso delle tariffe dei passi carrai arginali: dovendo far delle scelte non si poteva far scattare un aumento generalizzato per ridurre la tariffa a pochi cittadini”
Sul rinvio degli adeguamenti delle tariffe Cosap, l’ assessore al commercio Roberto Serra esprime “soddisfazione per un provvedimento che non aveva l’ esito scontato”.

tag:

COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it