LA PROPOSTA
“Il giardino dietro l’abside di San Paolo? Idea interessante, apriamo il dibattito”
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“L’idea è interessante, apriamo il dibattito”, afferma l’architetto Natascia Frasson in risposta alla proposta formulata ieri da Ferraraitalia circa il riutilizzo e l’apertura al pubblico del cortile incluso fra l’abside e i chiostri della chiesa di San Paolo, via Capo delle Volte e corso Porta Reno. Quello spazio, all’ombra dell’antichissima torre dei Leuti, è oggi un anonimo sterrato, che con minima spesa potrebbe però essere reso gradevole e fruibile a tutti.
“Abbiamo in corso in Regione una richiesta di finanziamento, relativa ai danni del sisma, per tutto il comparto di San Paolo – spiega la responsabile comunale dell’unità operativa Beni monumentali centro storico -. Nei prossimi mesi si realizzeranno lavori importanti, a seguito dei quali ci sarà una significativa riorganizzazione delle funzioni: per uffici municipali e associazioni si prevedono trasferimenti e razionalizzazioni, in maniera da favorire l’accorpamento di settori che svolgono funzioni coerenti. Nello specifico, però, di una riqualificazione del cortile non si è mai parlato”.
Eppure, se fosse aperto, fruibile e reso giardino, potrebbe costituire il punto d’ingresso a un percorso di accesso al centro storico alternativo e sostanzialmente parallelo a quello tradizionale di Porta Reno; un cammino che si snoderebbe dal cortile – che si apre su via Capo delle Volte – attraverso i chiostri, consentendo di raggiungere la piazza del Municipio dall’antica via Boccaleone.
“Suggestivo – ammette l’architetto -. Il fatto è che quel cortile, banalmente, è sempre stato considerato una sorta di retrobottega e non lo si è mai concepito diversamente. Certo, andrebbe trovata una diversa sistemazione per la auto di servizio che ora sostano lì. Non so se questo possa rappresentare un ostacolo, in ogni caso ritengo non sarebbe un problema insormontabile. L’ipotesi è interessante e vale la pena di ragionarci. Oltretutto fare un giardino costa meno che pavimentare…”.
Le funzioni di servizio ora svolte in quell’area – spiega ancora la Frasson – non sono essenziali o inamovibili, e quelle necessarie potrebbero con eleganza essere integrate. “Abbiamo uno studio, quello dell’architetto Paolo Arveda, che sta lavorando al progetto complessivo di risistemazione: è un tecnico incapace di fare cose brutte, quindi se si decidesse di perseguire questa soluzione certamente troverebbe una valida quadratura”.
La sollecitazione di Ferraraitalia è dunque tempestiva e incontra l’attenta considerazione del responsabile dell’intervento, che ribadisce: “Parliamone pubblicamente, raccogliamo idee, sentiamo opinioni. L’ipotesi merita indubbiamente di essere valutata”.
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(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
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