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Da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara

La premiazione delle Gara Vetrine 2020 – a POGGIO RENATICO in collaborazione tra Comune ed Ascom Confcommercio

L’Epifania porta una pioggia di riconoscimenti per il tradizionale concorso delle Vetrine di Natale 2020 – settima edizione – promosso dal Comune di Poggio Renatico in collaborazione con Ascom Confcommercio Ferrara, Pro Loco e l’Associazione Fotografi Poggesi. Due le giurie (una tecnica ed una popolare sul web) per valutare gli oltre 40 allestimenti iscritti nel capoluogo e per il primo anno – con il coinvolgimento delle frazioni di Coronella e Gallo.
La commissione tecnica – composta da esperti di eventi, design e marketing come Roberto Ferrari, Mariapaola Rigamonti ed Antonella Sileo – ha posto sul gradino più alto del podio la Farmacia San Michele, seguita in seconda posizione da un ex aequo: La Corte dei Miracoli di Anselmo Govoni ed Officina Estetica di Leopolda Cavanna. Al terzo gradino invece si è posizionata la vetrina della Fiorista Michela di Michela Canetti.
Bella gara anche sui Social dove a trionfare a colpi di like (tra i clienti che sono intervenuti su Facebook ed Instagram) è stato l’allestimento dell’Alimentari Tano e Stefi, a Coronella. Una cerimonia che ha visto la presenza del sindaco Daniele Garuti – “un occasione importante per recuperare un clima di fiducia e speranza recuperando una bella tradizione” ha auspicato il primo cittadino – assieme all’assessore alle Attività Produttive e Commercio, Paola Zanella. “E’ encomiabile – commenta quest’ultima – che tante attività abbiano aderito ad un momento di condivisione di obiettivi e di crescita per il nostro Comune. Le vetrine parlano dei nostri commercianti: comunicano chi sono e quali i valori sui quali hanno impostato la loro attività. Voglio ringraziare il lavoro professionale dalla giuria tecnica, di quella popolare così come di tutti i commercianti che hanno partecipato con entusiasmo”.
“Come Ascom Confcommercio – dichiara Giulio Felloni, presidente provinciale – sosteniamo da sempre questa manifestazione che premia la creatività e la passione dei negozi di vicinato. E’ un modo importante per essere vicino alle aziende, anche in un momento così complesso. I nostri colleghi delle imprese danno prova di grande responsabilità e dedizione al loro lavoro non dimenticando il ruolo sociale e di collante che i piccoli negozi hanno nella vita delle nostre comunità”. Il concorso era curato a livello locale dal funzionario Ascom Confcommercio, Antonio d’Antonio.
Poi una fitta di serie di attestati di merito, suggeriti dalla giuria tecnica: a Federico

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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