Skip to main content

da: Arch’è – Associazione Culturale Nereo Alfieri

“Le mura di Ferrara appartengono al centro storico della città, anzi, entro un certo limite, sono il centro della città medesima. Esse non stanno più, come all’epoca di quando ero io ragazzo, quando andare sulle mura rappresentava una specie di avventura, all’estrema periferia dell’abitato. Oggi le cose stanno diversamente, le mura fanno parte del centro storico di una città immensa che, in qualche modo arriva ormai fino al mare”. Con queste parole Giorgio Bassani aveva fatto propria l’intuizione dell’amico Bruno Zevi: le mura di Ferrara sono parte integrante di quel centro storico che delimitano.
Non so quanto noi ferraresi ci rendiamo veramente conto dell’unicità del nostro cenrto storico con i nove chilometri della cerchia muraria che lo proteggono, siamo talmente abituati a viverlo nella quotidianità che per accorgercene avremmo bisogno di allontanarci per qualche tempo, o guardarlo attraverso gli occhi di chi lo vede per la prima volta o ritorna dopo una lunga assenza. Capita che alla Porta degli Angeli sostino, complice la chiusura al lunedì dei musei civici e statali, visitatori mandati dall’ufficio turistico, da qualche albergatore o ristoratore; alcuni a piedi, percorrono il bassaniano corso Ercole I d’Este “diritto come una spada dal Castello alle Mura degli Angeli”, entrano nella Porta, percorrono il ponte fino al rivellino e salgono sulla torre. Se non piove alcuni vogliono sapere cosa visitare sulle mura e allora è d’obbligo segnare su una pianta di Ferrara il percorso per andare al cimitero ebraico, avvertirli che non si entra dal grande portone con la stella di David, sempre chiuso, ma bisogna suonare al campanello della vicina casetta del custode; altri arrivano in bicicletta e chiedono notizie delle mura.
Ed è ora che ci rendiamo conto che lungo il circuito delle mura manca qualche cosa a cui eravamo abituati. Dove sono finiti i tanti pannelli, chiari ed esaustivi, che erano collocati lungo l’intero circuito delle mura e del sottomura di Ferrara? Col tempo sono diventati illeggibili, parecchi sono stati divelti e di alcuni rimangono gli scheletri lasciati ai margini dei sentieri e delle piste ciclabili. Erano un anticipo del Parco Archeologico e del Museo diffuso delle mura di Ferrara, progettato negli anni ’90 e mai realizzato, un progetto che coinvolgeva anche la Porta degli Angeli da poco restaurata. E allora viene da pensare che anche nella nostra bella Ferrara, quello che è prioritario è solo il “qui ed ora” e non il mantenimento di quello che in passato si è fatto di buono e che non paga a livello d’immagine. Ma forse mi sbaglio.
Continua fino al 30 aprile, quando scade la convenzione con la Circoscrizione1- Comune di Ferrara, l’iniziativa “PortAperta tutti i lunedì” a cura di Arch’è Associazione Culturale Nereo Alfieri, per visita gratuita al monumento storico. Sono a disposizione schede illustrative della Porta e del circuito delle mura. Orario:10.30/12,30 e 14.30/ 16.30.

Silvana Onofri, Presidente di Arch’è Associazione Culturale Nereo Alfieri

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it