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da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

“Quella di far diventare la Fiera di Ferrara capitale delle Sagre è un’aspirazione che le culture enogastronomiche emiliano-romagnola e ferrarese legittimano ampiamente. Basti ricordare che la nostra regione vanta il più alto numero di prodotti a denominazione di origine”.
È con questo auspicio che Paolo Bruni, Presidente del CSO – Centro Servizi Ortofrutticoli, ha tagliato il nastro del Salone Nazionale delle Sagre, l’evento organizzato da Ferrara Fiere Congressi e dall’Associazione Turistica Sagre e Dintorni, in programma in Fiera fino a Domenica 27.
Il Presidente della Fiera di Ferrara, Nicola Zanardi, si è invece soffermato sul “valore del Salone come strumento di socializzazione tra il pubblico e la comunità delle sagre, e come occasione in cui, a un prezzo iperconcorrenziale, le famiglie possono conoscere e apprezzare i migliori prodotti del territorio”. In effetti, all’alba del secondo giorno, un primato il Salone continua a detenerlo: resta l’unica manifestazione in Italia in cui, con un solo biglietto d’ingresso, è possibile assaggiare i piatti tipici di oltre cento sagre enogastronomiche e divertirsi tra gare, dimostrazioni e laboratori di cucina, balli, tombole e shopping.
Quanto sia articolata l’offerta del Misen lo conferma il programma di Sabato 26, che si apre alle 10 con il laboratorio “A scuola di pane”. Un maestro fornaio insegnerà a preparare quello che, ne “Il mulino del Po”, Riccardo Bacchelli definiva “il pane più buono del mondo”, ovvero la coppia ferrarese (peraltro, il solo pane I.G.P. della regione). Non è necessario precisare in quale padiglione si terrà il corso, perché basterà seguire lo squisito profumo di forno che invaderà tutta la Fiera…
Per restare in tema di “scuola” culinaria, alle 10.30 l’associazione culturale “Miss…ione Matterello” terrà presso il proprio stand il corso “La cultura della sfoglia”, rivolto a chiunque voglia imparare come si prepara la vera sfoglia, con una produzione non-stop di pasta liscia e ripiena, e assaggi di quadretti e cappellacci, maltagliati e cappelletti.
Dalle 12 alle 15, funzioneranno a pieno regime le cucine delle Sagre, che distribuiranno migliaia di deliziosi assaggi di piatti tipici, dal maccherone al pettine allo gnocco di patate, dal cinghiale alla volìa cazzata (oliva schiacciata).
Il primo appuntamento dopo pranzo è fissato per le 14.30, nell’Area Concorsi del padiglione 4, dove gli chef di Zanussi Elettrodomestici daranno consigli e faranno dimostrazioni sul tema “Le nuove tecnologie in cucina”.
Il pomeriggio proseguirà alle 16.00, con l’incontro “Agricoltura in filiera: protagonisti in passerella (aspettando EXPO 2015)”, organizzato dal Consorzio Agrario di Ferrara, in collaborazione con l’Associazione Turistica Sagre e Dintorni e con ARGA (Associazione Regionale Giornalisti dell’Agroalimentare).
Alla stessa ora, i fan del più famoso tra i ciclomotori Piaggio potranno ammirare le Vespe del raduno “Vespamagna”, organizzato dal Vespa Club Ferrara.
La ristorazione curata dalle Sagre riprenderà alle 19, mentre alle 21.00, nell’Area Concorsi, si svolgerà il secondo round della disfida “Gran Galà della Salama”: a contendersi i posti per la finale di Domenica saranno, questa volta, gli insaccati prodotti da aziende industriali e artigianali.
Se le sagre sforneranno manicaretti fino alle 21.30, il sipario calerà sul Salone solo più tardi. A partire dalle 22.00, il musicomico Andrea Poltronieri terrà, infatti, banco nel padiglione 1, come animatore d’eccezione dello spazio “Sagre Happy Hour” e del tombola-show: la cartella per la prima tombola è in omaggio con il biglietto d’ingresso e in palio ci sono ricchi premi, naturalmente gastronomici.
Musica e danze al “Gran Galà del Liscio”, con le migliori orchestre e il gruppo “Musicallegria”, mentre gli hobby più originali e bizzarri, con collezionisti di livello internazionale, saranno al centro di “Misenpassion” e il pubblico “baby” potrà divertirsi in sicurezza sui gonfiabili.
Da visitare anche l’area riservata al progetto “Lungo il Po”, ideato da Ferrara Fiere Congressi, in collaborazione con le province che insistono sull’asta del “Grande Fiume”, per valorizzare l’enogastronomia e il turismo dei territori lambiti dal Po.
Il biglietto di ingresso (12 € l’intero, 10 € il ridotto, scaricabile dal sito www.salonedellesagre.it, 8 € quello riservato alla categoria 11-25 anni) consente di gustare le proposte di tutti gli stand e dà accesso agli spazi e alle attività in programma. I bambini sotto i 10 anni entrano gratis.
Una navetta gratuita porterà i visitatori direttamente in Fiera. Fermate alla Stazione ferroviaria e ai Giardini di Viale Cavour, vicino alle Poste Centrali.

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FERRARA FIERE CONGRESSI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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