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da: organizzatori

God save the Green: Basso Profilo avvia il programma con la piantumazione di 17 alberi da frutto

Diciassette alberi da frutto per trasformare la darsena di Ferrara in un giardino alimentare: il programma “God save the Green” – presentato martedì sera a Wunderkammer – non avrebbe potuto cominciare sotto auspici migliori. La piantumazione è avvenuta nella mattinata di mercoledì 1 aprile, nella fascia erbosa che caratterizza lo splendido affaccio di Palazzo Savonuzzi sul Po di Volano. L’intera operazione è stata curata e progettata dall’associazione Basso Profilo, in collaborazione con Manfredi Patitucci, garden designer noto alle cronache per essersi occupato negli scorsi anni di riqualificare un’ampia zona verde adiacente a via Padova, convertendola in un piccolo bosco urbano.

«L’obiettivo di “God save the Green” è sensibilizzare i ferraresi sul tema del suolo come bene pubblico – spiega Leonardo Delmonte, direttore dell’associazione -. Per questo siamo felici di questo nuovo giardino, dove abbiamo piantato alberi di mele, pere, melacotogne, nespoli, pesche e prugne. È un segnale piccolo ma importante. Offrirà ombra, e un piccolo spuntino, a chi si vorrà trascorrere qualche ora in questo splendido angolo di città».

Le iniziative messe in campo da Basso Profilo per promuovere l’agricivismo e il greening urbano sono tante. Martedì sono state inaugurate negli spazi di Wunderkammer due mostre a tema, visitabili su prenotazione: “Giardini parlanti”, che comprende gli elaborati realizzati dai partecipanti al corso di illustrazione tenuto da Manuela Santini, ispirati alle narrazioni fantastiche e boschive di Italo Calvino; “Natural Garden”, che raccoglie le suggestive fotografie realizzate da Paolo Zappaterra in giro per il mondo, immagini catturate in Cappadocia, nei deserti australiani, panorami mozzafiato e visioni raccolte in mezzo alla neve, su litorali assolati, tra piante selvatiche e coltivazioni.

Completano il calendario quattro corsi molto particolari, che verranno avviati nelle prossime settimane. Il primo – “Piantala!” – comprenderà otto lezioni e due workshop di giardinaggio e botanica. Il secondo – “Cibo!” – dieci lezioni, sia pratiche che teoriche, dedicate alla cucina consapevole. Il terzo – “Fotografare per dire” – riguarderà la capacità di tradurre attraverso la fotografia l’idea e la narrazione del paesaggio. Il quarto, “Black Meal”, sarà un workshop di danza molto particolare, organizzato sul tema dell’alimentazione intesa in senso esperienziale, sensoriale.

«Questo calendario si inserisce all’interno di un programma chiamato Ri-generazione urbana, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e patrocinato dal Comune di Ferrara, che come associazione stiamo portando avanti dal 2010 – conclude Delmonte -. In questi anni abbiamo lavorato su svariati temi, cercando sempre di rivolgerci a un target giovanile e di mantenere il focus delle nostre azioni sulla riqualificazione partecipata della città. Per la primavera 2015 ci è sembrato giusto concentrarci sul tema della terra, del verde, del cibo: elementi fondamentali di cui spesso sottovalutiamo l’importanza».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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