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Da: Ufficio Stampa Camera di Commercio Ferrara

Gisella Ferri: “Ribadiamo con questa iniziativa il nostro impegno per la piena affermazione del ruolo della donna nella comunità, nell’impresa e nel mondo del lavoro”. Promossa dall’Ente di Largo Castello una serie di incontri sul tema della condizione femminile, con particolare riguardo alla partecipazione al mercato del lavoro e alla creazione di impresa.

Una Panchina rossa come segno tangibile dell’impegno nel contrasto alla violenza contro le donne. E’ questo l’obiettivo del progetto promosso del movimento Stati generali delle donne, al quale ha deciso di aderire anche la Camera di commercio di Ferrara per il tramite del proprio Comitato per l’imprenditoria femminile. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si è celebrata lo scorso 25 novembre, l’Ente di Largo Castello promuove una serie di incontri di approfondimento sul tema della condizione femminile, con particolare riguardo alla partecipazione al mercato del lavoro e alla creazione di impresa, coinvolgendo e sensibilizzando anche giovani, imprese e cittadini.

“Una panchina rossa per ricordare ogni giorno che l’apporto delle donne è fondamentale per il benessere e la crescita della società” – ha sottolineato Gisella Ferri, presidente del Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile – che ha aggiunto: “La Camera di commercio con questa iniziativa vuole ribadire il proprio impegno per la piena affermazione del ruolo della donna nella comunità, nell’impresa e nel mondo del lavoro”.

Il progetto dell’Ente di Largo Castello, dunque, lancia un forte monito contro la violenza sulle donne e si fa carico dell’urgenza di realizzare la parità di genere. Un modo, quindi, per alimentare un processo di consapevolezza nella nostra provincia, dove ancora molte donne sono vittima di discriminazioni o di soprusi, ma anche per prendere coscienza e valorizzare la presenza femminile e le pari opportunità nei luoghi di lavoro e nell’impresa ferrarese.

Le 7.295 imprese femminili (più di un’impresa su cinque) censite dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio rappresentano una risorsa straordinaria per la provincia di Ferrara, sia perché attraverso di esse le loro fondatrici hanno raggiunto l’indipendenza economica, sia per l’importante ricaduta a livello occupazionale. “Le tante storie raccolte in questi anni insieme alle colleghe del Comitato – ha concluso Gisella Ferri – danno la misura dei successi ma anche delle difficoltà affrontate, restituendo l’immagine e di un esercito combattivo, pieno di risorse e di genialità. Le donne che vorranno cogliere questa opportunità hanno il nostro sostegno: da loro occorre partire per dare nuovo impulso alla crescita delle aziende e dell’occupazione”.

L’Osservatorio dell’economia: In Emilia-Romagna ancora una volta Ferrara è la provincia più “femminile” (distanziando Piacenza e Rimini per oltre un punto percentuale). Le imprese femminili ferraresi costituiscono l’8,6% del totale regionale, mentre il peso sul totale nazionale è dello 0,6%. Le attività si concentrano in alcuni settori: il 25,5% opera nel settore del commercio, il 19,9% nel settore agricolo. A seguire troviamo altre attività di servizi (13,6%), i servizi di alloggio e ristorazione (11,8%) e le attività manifatturiere (6,2%). Osservando la presenza delle donne dal punto di vista settoriale, emerge la chiara inclinazione verso alcuni ambiti. Tra questi, le Altre attività di servizi, che includono i servizi per la persona (tra cui attività di lavanderia, parrucchiere, istituti di bellezza ecc.), dove oltre 61 imprese su 100 sono capitanate da donne (circa 1.000 imprese in valore assoluto). Anche nella Sanità e assistenza sociale si concentra una quota rilevante di imprese femminili sul totale (41,5%), partendo da una consistenza decisamente più bassa, ma quasi raddoppiata al confronto con il dato di cinque anni prima (sono passate da 54 a 83). Il settore occupa la seconda posizione per incidenza di imprese guidate da donne sul totale. Terzo ambito per presenza femminile è il Turismo con un’incidenza pari al 38% e 860 imprese registrate.

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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