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Da: Ufficio Stampa

Chi studia a Unife si laurea in tempoed è soddisfatto dell’esperienza di studio. Inoltre trova lavoro, e nella maggior parte dei casi e in misura maggiore rispetto al dato nazionale, una occupazione in cui mettere in pratica quanto appreso nel percorso universitario.

Sono alcune delle tendenze che emergono dal XXII Rapporto sul Profilo e sulla condizione occupazionale dei laureatidel Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea.

Il profilo di laureate/i nel 2019

Tra gli intervistati (3.137 ex-studentesse ed ex-studenti di Unife, di cui 1.818 di primo livello, 658 magistrali biennali, 649 a ciclo unico, i restanti sono laureati in corsi pre-riforma), il 52,3%proviene da fuori regione (contro un dato nazionale del 23% e regionale del 43,8) e il 4,2%ha cittadinanza estera (3,7% nazionale).

Il 90,8% dichiara complessiva soddisfazione per l’esperienza universitaria: il 90,3% valuta positivamente il rapporto con i docenti, l’87,1% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso, mentre l’84,6% dei laureati considera adeguate le aule destinate alla didattica. Il 71,3% si iscriverebbe ancora a Unife.

Il 63,1%di chi si laurea termina l’università in corso, contro il 55,7% della media nazionale: in particolare il 64,1% tra i triennali, con una media nazionale del 56,1% e il 73,1% tra i magistrali biennali, una percentuale più alta rispetto al 61% del dato nazionale. Sono invece il 51,5% le/i laureate/i magistrali a ciclo unico che si laureano in corso contro il 43,5% della media nazionale.

Un dato notevolmente superiore alle media è quello relativo ai tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi:il 77,2% degli intervistati ha svolto un tirocinio poi riconosciuto,contro la percentuale nazionale del 59,9% e il 65,7% della media regionale. Le percentuali ferraresi toccano l’82% per i laureati di primo livello (60,7% la media nazionale), il 76,4% per i magistrali biennali (mentre la media nazionale è del 63,1%) e il 65,1% per i magistrali a ciclo unico contro il 50,4% del dato nazionale.

Ha compiuto un’esperienza di studio all’esteroriconosciuta dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) l’11,5% dei laureati, con una media nazionale dell’11,2%.

Condizione occupazionale

Chi studia a Unife beneficia di diverse iniziative di accompagnamento al mondo del lavoro. Una caratteristica fotografata dall’indagine AlmaLaurea nella parte dedicata alla condizione occupazionale di laureate e laureati, condotta su 5.555 ex-studenti di Unife. I dati analizzano le performance di laureate/i di primo e secondo livello usciti nel 2018 e intervistati a un anno dal titolo e di secondo livello usciti nel 2014 e intervistati dopo 5 anni.

A 1 anno dal titolo, iltasso di occupazione è dell’83,4% per i laureati triennali e del 72,7% per i magistrali biennali (le medie nazionali sono rispettivamente del 74,1% e del 71,7%).

Superiori rispetto al panorama nazionale anche il tasso di occupazione dei magistrali biennali a 5 anni dal titolo(90,1%,rispetto all’86,8% nazionale, di cui il 51,9% a tempo indeterminato).

Anche le retribuzioni danno segni positivi, sono in linea o leggermente superiori alla media nazionale. A 1 anno dalla laurea, gli stipendi dei laureati triennali sono di 1.211 euro mensili netti, 1.210 a livello nazionale. Cifre che diventano di 1.378 per i laureati magistrali, contro i 1.285 italiani e 1.307 in Emilia Romagna e che si assestano sui 1.515 euro a 5 anni dal titolo contro i 1.499 euro del dato nazionale.

Infine, chi ha studiato a Unife trova efficace i propri studi ai fini del lavoro: tra i triennalisti, sono soddisfatti di questo aspetto il 68,3%(contro una media nazionale del 58,3 e regionale del 58,7). Tra i laureati magistralibiennali, la percentuale è del 68,8%(che sale al 70,8% dopo 5 anni) contro la media nazionale del 61,5% (65,3% a 5 anni) e quella regionale del 61% (63,8% a cinque anni dal titolo in regione).

Il Prof. Emiliano Mucchi, delegato alle attività di Placement dell’Ateneo si dichiara soddisfatto dei risultati di Unife.

“Il rapporto annuale di Almalaurea mostra un chiaro vantaggio per i laureati Unife rispetto alle medie regionali e nazionali: il tasso di occupazione è circa il 10% più alto per i nostri laureati. Particolarmente interessanti appaiono i dati legati alla qualità dell’occupazione dei laureati Unife; i titoli di studio acquisiti nell’Ateneo ferrarese risultano essere di elevata efficacia per l’inserimento nel mondo del lavoro e i nostri laureati dichiarano di utilizzare nel proprio lavoro, in misura elevata, le competenze acquisite all’Università. In questi aspetti Unife: supera di circa 10 punti percentuali le medie regionali e nazionali. Di grande valore appare anche il dato relativo all’attrattività di studenti provenienti da altre regioni: il 52,3% dei laureati proviene da fuori regione contro una media regionale del 43.8%, sintomo che l’Ateneo ferrarese mostra una posizione privilegiata nei confronti delle Università dell’Emilia Romagna. Tali risultati, confermati anche dai dati degli anni precedenti, rappresentano il frutto di consistenti attività di Unife nell’ambito del placement e dell’orientamento al lavoro. Le numerose iniziative, come il Career day, che durante l’anno vengono organizzate per favorire l’incontro fra il mondo del lavoro e gli studenti Unife, ne rappresentano una testimonianza. È convinzione mia e dell’Ateneo ferrarese che tali attività generino maggiori opportunità e prospettive per i nostri studenti. Il tutto inserito in un’offerta formativa moderna, sempre più orientata agli sbocchi professionali e ai rapporti con le imprese.”

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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