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Da: Gruppo Consiliare PD  

Premesso

Che il ponte Bailey sul canale di Burana in via Modena in località Mizzana, costruito nell’immediato dopoguerra, da controlli preventivi svolti dal Comune risultava avere la struttura portante in metallo ammalorata;

Che tale ponte insiste su una delle arterie principali di uscita e ingresso dalla città, soggetta ad intenso traffico anche di tipo pesante;

Che dopo procedura ad evidenza pubblica, il rifacimento del ponte è stato aggiudicato per la somma di Euro 166.563,17 alla NC Costruction srl, con consegna dei lavori in data 16-04-2019;

Considerato

Che dopo l’accantieramento avvenuto immediatamente dopo la consegna dei lavori, era stato redatto un cronoprogramma secondo il quale la parte più consistente del lavoro, con completa chiusura del ponte, si sarebbe dovuto realizzare in due settimane nel successivo mese di agosto, di cui fu data ampia informazione ai residenti e attività commerciali, le quali avevano saggiamente provveduto a programmare la chiusura delle attività;

Che dopo il posizionamento della segnaletica e della recinzione, sul ponte non è stata registrata alcuna attività relativa al rifacimento della struttura;

Che apprendiamo ora della determina PG -2020-44738 del 05-05-2020 (a più di un anno di distanza dalla data di consegna dei lavori), con cui l’Amministrazione Comunale ha risolto, dopo oltre un anno di completa inattività del cantiere, il contratto con la ditta NC Construction srl, e che della rescissione del contratto non c’è traccia nelle quotidiane note alla Stampa dell’Amministrazione Comunale;

Valutato

Che la manutenzione del ponte Bailey sul canale di Burana, se nell’aprile 2019 poteva considerarsi come ordinaria manutenzione preventiva, dopo tredici mesi, le criticità manifestate dalla struttura metallica, alla luce anche della mole di traffico che il ponte sopporta quotidianamente, non possono non essersi aggravate in modo tale da rendere non più procrastinabile l’intervento di rifacimento del manufatto;

Che è necessario garantire l’incolumità degli automobilisti, oltre evitare che il procrastinarsi nel tempo della manutenzione, possa causare la necessità di interventi più corposi con aggravio dei costi e chiusure più lunghe, con conseguente maggior disagio per residenti e operatori commerciali.

SI INTERPELLA IL SINDACO E L’ASSESSORE COMPETENTE per sapere:

Quale sia lo stato attuale della struttura, se rispetto alle valutazioni fatte nel 2019 si sia aggravata o meno (e di ricevere copia della documentazione in possesso degli uffici), e se ci sia una situazione di potenziale pericolo durante il transito sul ponte di mezzi, ciclisti e pedoni;

Se si intendono riappaltare i lavori per la realizzazione del nuovo ponte sul Canale di Burana in via Modena in località Mizzana;

Quali sono le nuove e aggiornate tempistiche per la realizzazione dell’opera.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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