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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Con enorme ritardo è stato finalmente emanato il Decreto Ministeriale relativo alla ripartizione delle risorse del Fondo di Finanziamento Ordinario per l’anno 2014 alle Università.
I risultati dell’Università di Ferrara sono stati positivi, segnando un incremento rispetto all’assegnazione del 2013. Ciò consente di prevedere il finanziamento del massimo turnover consentito dalla legge e programmato dall’Ateneo, senza tagliare i fondi ai servizi agli studenti, alla ricerca, alla didattica e all’internazionalizzazione. Confermato anche l’impegno a finanziare un bando per grandi attrezzature per la ricerca con 3 mln di euro. Tutto ciò si aggiunge agli importanti interventi edilizi che l’Ateneo sta portando avanti come conseguenza del sisma del 2012 e per migliorare le infrastrutture.

Più nel dettaglio, il totale delle assegnazioni 2014 è stato di oltre 78 mln di euro a fronte dei 75,3 mln del 2013, con un incremento percentuale del 3,52% (l’aumento del finanziamento nazionale si ferma all’1,23%). La quota premiale, corrispondente al 18% dell’Fondo di Finanziamento Ordinario, per Unife ammonta a euro 15.151.974, mentre lo scorso anno era di 10.345.024 (ma i finanziamenti erano minori e la percentuale era del 13,5%).

Soddisfazione da parte del Rettore Nappi che afferma come “dato molto positivo sia quello relativo al costo standard per studente riconosciuto alla Ateneo di Ferrara, corrispondente a 7.087 euro, che lo colloca nei primi posti della classifica nazionale. Il costo standard, determinato sulla base di una serie di indicatori che meritano attenta analisi, viene applicato sul numero di studenti in corso e, quindi, anche su tale elemento sarà necessario effettuare una attenta riflessione. Positivo anche il dato sulle nuove matricole: 3.435, con un incremento del 13,5% rispetto all’anno scorso. Le difficoltà di governare una istituzione in un periodo di tagli ai finanziamenti e conoscendo l’entità dell’FFO alla fine dell’anno a cui il finanziamento si riferisce, credo risultino evidenti. Inoltre, dell’assegnazione 2014 non si è ovviamente potuto tener conto nella predisposizione del bilancio preventivo per l’anno 2015, deliberato all’unanimità da Senato Accademico e Consiglio di amministrazione nelle sedute di questo mese”.

Il modello di finanziamento per l’FFO 2014 presenta molti elementi che lo differenziano da quello dell’anno precedente. Innanzitutto, la quota allocata su base premiale è passata dal 13,5% al 18%. Per la distribuzione della cd. quota base, pari al 70% dei fondi disponibili, è stato introdotto per la prima volta, con un peso del 20%, il criterio del costo standard per studente. Si tratta di un criterio di grande rilevanza, considerato che si prevede che nell’arco di cinque anni esso verrà utilizzato per distribuire l’intera quota base. “Un risultato– aggiunge il Rettore – raggiunto grazie all’impegno di tanti e al lavoro di tutti i docenti e di tutto il Personale Tecnico Amministrativo, la nostra Università sta resistendo meglio di altre alla situazione di grave e prolungata crisi che colpisce il Paese”.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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