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Da: Organizzatori
Imprenditorialità, spirito di iniziativa, creatività ed entusiasmo sono stati gli ingredienti principali che hanno portato l’Istituto Remo Brindisi del Lido degli Estensi, con il sostegno della Camera di commercio di Ferrara, ad aggiudicarsi la finale regionale di “Impresa in azione 2019”, il programma di educazione imprenditoriale più diffuso nelle scuole superiori che, sotto la supervisione della Commissione Europea e del Ministero della Pubblica istruzione, ogni anno coinvolge 16.000 studenti italiani e oltre 400.000 studenti di tutta Europa.

Sul gradino più alto del podio, dunque, davanti a una folla di 800 studenti che martedì scorso ha invaso le sale del Centro Congressi di FICO Eataly World a Bologna, 16 ragazzi della classe 3A dell’Istituto comacchiese che, con il loro progetto (una web-agency supportata dalle più recenti tecnologie e dedicata al territorio del Delta del Po), hanno guadagnato l’accesso alla fase nazionale della competizione, che si svolgerà a Milano dal 3 al 4 giugno prossimi. La vincitrice della finale nazionale rappresenterà l’Italia nella JA Europe Company of the Year Competition, dal 3 al 5 luglio, a Lille in Francia.

La finale di Bologna è stata l’occasione per le 43 scuole provenienti da tutta la regione per confrontarsi con i potenziali clienti/utenti che sono transitati dal Parco ma, soprattutto, per mostrare ad una giuria composta da imprenditori, professionisti, manager e ricercatori universitari le idee d’impresa, il resoconto dell’attività svolta, la forza del gruppo di lavoro e le strategie di marketing messe in atto.

Idee imprenditoriali interessanti, innovative e alcune molto originali, sviluppate a scuola durante l’anno scolastico con il supporto di alcuni docenti coordinatori e di alcuni professionisti, che hanno offerto il loro tempo per affiancare gli studenti in questo loro percorso imprenditoriale. Un vero e proprio laboratorio d’impresa, che ha permesso ai ragazzi di sperimentare ogni fase, dallo sviluppo di un concept con relativo studio di fattibilità, fino alla realizzazione del prodotto e al lancio sul mercato, imparando a misurarsi con problematiche legate alla costituzione e alla gestione di un’impresa, in tutto simili a quelle reali.

Dopo il taglio del nastro da parte del presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi, la mattinata è proseguita con l’apertura degli stand ed è stata occasione anche per uno speaker’s corner in cui analizzare temi di comunicazione digitale, soluzioni alternative di finanziamento e il ruolo del tutor durante il percorso di Alternanza scuola lavoro.

“Progetti come Impresa in Azione – ha sottolineato il presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni – dimostrano nella realtà che l’Alternanza è scuola a tutti gli effetti, favorendo una maggiore consapevolezza nei giovani circa le loro scelte future, fornendo le competenze, soprattutto trasversali, necessarie per affrontare il mondo del lavoro. Ora che la recente riforma ha assegnato alle Camere di commercio nuove importanti competenze in tema di Alternanza – ha concluso Govoni – il nostro impegno si moltiplica focalizzando l’attenzione su tutti gli attori coinvolti nel processo, con l’obiettivo di favorire un percorso di condivisione ed abbattere le distanze tra le realtà produttiva e scolastica, non sempre allineate.”

Il video dell’esperienza dei ragazzi del Remo Brindisi è visibile su: http://www.fe.camcom.it/promozione/alternanza-scuola-lavoro/notizie/raccontiamo-lalternanza-deltas-guys

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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