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  • IMPIEGO DEI MEDICI DEL LAVORO PER LA CAMPAGNA VACCINALE. BERGAMINI (LEGA ER): «NECESSARIO TENERE ASSIEME LE ESIGENZE DEL MONDO PRODUTTIVO E LA TUTELA DEI LAVORATORI».
Pubblicato il 24 Febbraio 2021

IMPIEGO DEI MEDICI DEL LAVORO PER LA CAMPAGNA VACCINALE. BERGAMINI (LEGA ER): «NECESSARIO TENERE ASSIEME LE ESIGENZE DEL MONDO PRODUTTIVO E LA TUTELA DEI LAVORATORI».

IMPIEGO DEI MEDICI DEL LAVORO PER LA CAMPAGNA VACCINALE. BERGAMINI (LEGA ER): «NECESSARIO TENERE ASSIEME LE ESIGENZE DEL MONDO PRODUTTIVO E LA TUTELA DEI LAVORATORI».

Pubblicato il 24 Febbraio 2021

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FERRARA, 24 FEB. «In questa fase storica, è fondamentale tenere assieme le esigenze del mondo produttivo e la tutela inalienabile dei lavoratori. Per questi motivi, e per garantire a tutti la possibilità di lavorare in sicurezza, chiediamo che possano essere impiegati per le vaccinazioni anche i medici della medicina del lavoro e che venga implementato il numero delle dosi disponibili». Il messaggio recapitato in Assemblea legislativa dal consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini, e dai colleghi del Carroccio Valentina Stragliati, Daniele Marchetti e Simone Pelloni è chiarissimo. Il gruppo leghista chiede di poter innestare una marcia diversa nella vaccinazione, «per consentire al sistema economico emiliano-romagnolo di poter ripartire in sicurezza». Inizialmente, la risoluzione presentata a prima firma da Stragliati, ed appoggiata anche dal consigliere ferrarese della Lega, Fabio Bergamini, sollecitava convenzioni con le associazioni di categoria e l’Ausl, «per poter consentire alle aziende che lo vorranno di poter usufruire, nelle proprie sedi, dei medici del lavoro per poter così garantire la copertura vaccinale anti-Covid ai propri dipendenti – dice Bergamini –. E permettere, quindi, una più veloce ripartenza di cui la nostra economia ha urgentemente bisogno». L’accordo che si è trovato in aula, con la maggioranza, ha permesso di poter stilare un emendamento votato all’unanimità, il quale prevede un impegno da parte della Giunta regionale per sostenere la vaccinazione dei lavoratori mediante la collaborazione dei “medici competenti”. Una sfumatura stilistica, che però non cambia il senso del provvedimento.

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Riceviamo e pubblichiamo

Periscopio

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica dell’oggetto giornale [1], un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare il basso e l’altocontaminare di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono” dentro e fuori di noi”, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo,  prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo..

Con il quotidiano di ieri, così si dice, ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Tutto Periscopio è free, ogni nostro contenuto può essere scaricato liberamente. E non troverete, come è uso in quasi tutti i quotidiani,  solo le prime tre righe dell’articolo in chiaro e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica, ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni” . Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e ci piacerebbe cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori) a tutti quelli che coltivano la curiosità, e non ai circoli degli specialisti, agli addetti ai lavori, agli intellettuali del vuoto e della chiacchera.

Periscopio è di proprietà di una S.r.l. con un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratico del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome ferraraitalia [2], Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Conta oggi 300.000 lettori in ogni parte d’Italia e vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma anche e soprattutto da chi lo legge e lo condivide con altri che ancora non lo conoscono. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Francesco Monini

[1] La storia del giornale è piuttosto lunga. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, grande centro culturale e commerciale della Germania, nel 1660, con il titolo Leipziger Zeitung e il sottotitolo: Notizie fresche degli affari, della guerra e del mondo. Da allora ha cambiato molte facce, ha aggiunto pagine, foto, colori, infine è asceso al cielo del web. In quasi 363 anni di storia non sono mancate novità ed esperimenti, ma senza esagerare, perché “un quotidiano si occupa di notizie, non può confondersi con la letteratura”.

[2] Non ci dimentichiamo di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno il giornale si confeziona. Così Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it


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