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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il Sindaco Marco Fabbri oggi ha trascorso il secondo pomeriggio con i turisti ospiti delle strutture ricettive e delle agenzie immobiliari del territorio, omaggiando coloro che soggiornano sui lidi da più di dieci anni. La seconda tappa del Premio Fedeltà Amico di Comacchio, istituito dalla Giunta Comunale il 18 luglio scorso, ha visto protagonisti due gruppi di ospiti del Bagno Gallanti Beach del Lido di Pomposa e dell’Agenzia Filippi del Lido degli Estensi. Paola Gallanti, titolare dell’omonimo bagno storico del Lido di Pomposa ha fatto gli onori di casa, ricordando insieme ai turisti che soggiornano in questa località da tantissimi anni i momenti di tante vacanze felici. Dopo la consegna della pergamena da parte del Sindaco e di gadget e t-shirt con il impresso il brand promozionale del territorio, i turisti si sono intrattenuti per segnalare criticità e problematiche e per la foto di rito davanti al brindisi conviviale. Questo l’elenco dei premiati: Superbi Alice e Polesinanti Franco di Ferrara – 48 anni; Antonia Rosa Caporale- 41 anni; Braglia Giuseppina di Modena – 39 anni; Majonchi Anna Maria di Casalecchio di Reno (BO) – 38 anni; Galeazzo Lavinia e Scarso Alessandro di Ponte S. Nicolò (PD) – 37 anni; Ferro Angela e Pozzato Luciano di Taglio di Po (RO) – 36 anni; Cacciato Enrico di Castel Maggiore (BO) – 23 anni. Successivamente ad attendere il Primo Cittadino sono stati i clienti dell’Agenzia Filippi del Lido degli Estensi, tra i quali alcuni stranieri che hanno voluto testimoniare, attraverso la traduzione impeccabile della signora Nadia, la titolare, il loro attaccamento alla località. Tra sorrisi, strette di mano e firma in calce sulle pergamene, anche questa seconda tappa è stata accompagnata dalle foto ricordo e dai ricordi di tante vacanze trascorse al Lido degli Estensi. Questo l’elenco del secondo gruppo di turisti premiati: Karolina Freyer e Bonecka e Marek Bonecki dalla Polonia – da 11 anni; Spenippo Ermes e Sorgato Daniela da Vallonga (PD) – da 31 anni; Laura Capri e Roberto Villa da Agrate Brianza (MB) – da 35 anni; Massarenti Loretta da Modena – da 15 anni; Meucci Giovana e Pompeo Biasutti di Torino – 27 anni; Teresa Antolini e Matteotti Roberto di Copparo – 40 anni; Battiston Daniela di Vicenza – 25 anni; Theresia e Rolf Klaus Karl Quade Jacob dalla Germania – 13 anni; Susanne Marielle Elisabeth e Thomas Angermeyer dalla Germania – 26 anni; Peter Georg e Kathrin Kanis dalla Germania – 12 anni.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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