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Il Sindaco Fabbri chiede un Sì al referendum sulle trivellazioni

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

“Un SI al referendum del 17 aprile per salvare le Valli e la Costa di Comacchio e per dire NO alle trivellazioni”, questa l’esortazione del Sindaco Marco Fabbri in merito al prossimo referendum popolare relativo all’abrogazione della previsione di attività di coltivazione di idrocarburi attraverso la pratica delle trivellazioni.
“Abbiamo già espresso il nostro indirizzo negativo il 26 agosto scorso con una delibera di Giunta Comunale (n.240) – ha spiegato il Primo Cittadino – un parere contrario alle trivellazioni, in zona Parco e nelle immediate vicinanze delle Valli di Comacchio, che è stato condiviso anche dal Consiglio Comunale che ha, poi, votato all’unanimità il proprio dissenso con delibera n. 85 del 19/10/2015”.
La Giunta Fabbri aveva manifestato da subito la propria contrarietà al procedimento, depositato presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), “Concessione di coltivazione idrocarburi <>”, evidenziando come l’area in questione, oggetto, tra l’altro, di un recente riconoscimento MAB UNESCO, fosse particolarmente fragile, soggetta a subsidenza naturale ed antropica e a dissesto idraulico. “Ricordiamo – precisa, infatti, Fabbri – che gli abbassamenti complessivi dovuti alla subsidenza, dal 1984 al 2011, hanno evidenziato queste tendenze: Porto Garibaldi 19 cm, Lido Nazioni 27 cm, Goro 37 cm, Boscone della Mesola 24 cm, e ancora Lido di Dante 45 cm, il limitrofo Lido Adriano 40 cm e Dosso degli Angeli (foce F. Reno) e Porto Corsini 38 cm”.
“Certo, risparmiare centinaia di milioni di euro di soldi pubblici accorpando il referendum sulle trivelle con le amministrative sarebbe stato un atto doveroso in tempi di crisi economica e di spending review. Ciononostante, per i costi, ma anche per la delicatezza del tema, auspichiamo la massima partecipazione dei comacchiesi per raggiungere il quorum e per esprimere la propria opinione sia essa pro o contro.- conclude Fabbri – Mi auguro, però, che anche le forze politiche non rappresentate in Consiglio convergano sulla posizione assunta da questa Amministrazione. Siamo, infatti, chiamati a scegliere se puntare sulle trivelle, sacrificando i nostri tesori ambientali, oppure chiedere un futuro diverso, pulito e rinnovabile”.

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