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Bologna, 20 dicembre 2021 – Il giudice del lavoro del Tribunale di Bologna ha condannato il Ministero dell’Istruzione al risarcimento del danno della somma di € 930.258,00 per la morte di mesotelioma per esposizione ad amianto della Prof.ssa Olga Mariasofia D’Emilio. Alla docente il 17 maggio del 2002 è stato diagnosticato il mesotelioma pleurico per l’esposizione alla fibra killer durante l’insegnamento nelle strutture e nei laboratori di chimica e fisica della Scuola Media Farini di Bologna. La sua agonia è durata 15 anni ed è terminata con la morte il 21 febbraio 2017. Nel corso della malattia la Professoressa aveva
ottenuto dall’INAIL il riconoscimento di malattia professionale, e nel 2007 aveva avviato la procedura giudiziaria per ottenere il risarcimento dei danni. Dopo la sua morte, i figli orfani, Andrea e Silvana, si sono rivolti all’Osservatorio Nazionale Amianto, per ottenere la tutela dei loro diritti. L’associazione si è costituita con gli avv. Ezio Bonanni e Massimiliano Fabiani che, con alterne vicende processuali, sono riusciti a dimostrare l’esposizione alla fibra killer ottenendo, con sentenza n. 838/2021, la prima condanna del MIUR per la presenza di amianto negli istituti scolastici.
L’azione proseguirà ora per il risarcimento dei danni subiti dagli orfani direttamente per la malattia e la morte della loro congiunta. “Il caso della Prof.ssa D’Emilio non è isolato, l’amianto nelle scuole sta provocando una vera e propria epidemia tra docenti e non docenti – denuncia Ezio Bonanni, Presidente ONA – “a decine, infatti, e ben oltre i 91 casi censiti dal VI rapporto mesoteliomi, sono deceduti per questa neoplasia molto rara, che è la punta dell’iceberg per le malattie da amianto. Per questo, insistiamo affinché il Ministero della Salute, d’intesa con il MIUR, disponga al più presto la bonifica e messa in sicurezza di tutti gli istituti scolastici”.   “Il mio sogno è quello di far sì che le sofferenze di mia madre, e della mia famiglia, non si ripetano per altri insegnanti e impiegati nella scuola – dichiara Silvana Valensin, figlia della docente scomparsa, che aggiunge – “quello del mesotelioma è un flagello e dobbiamo vincere la nostra battaglia contro l’amianto. Mi auguro che si giunga quanto prima alla bonifica di tutte le scuole e di tutti i siti contaminati”.
Secondo ONA nel 9% delle scuole italiane (53.113 scuole, di cui 40.749 statali e 12.564 paritarie), sono stati censiti materiali di amianto. Nel 2021, alla ripresa dell’anno scolastico, risulta che ci sono ancora il 4,3% degli edifici scolastici con presenza della fibra killer, quindi nella misura di 2292 scuole, con esposizione di 356 mila studenti (rispetto alla totalità di 8.300.000), ai quali si aggiungono 50.000 tra docenti e personale scolastico. Il rischio negli istituti va oltre l’utilizzo delle onduline o altri materiali edili con dispersione esterna, in quanto, in molti casi, i materiali utilizzati sono interni, e quindi con una contaminazione dei luoghi in cui si svolge l’attività didattica. Sotto il profilo epidemiologico, rispetto ai 91 casi di mesotelioma segnalati e riportati anche dal registro (fino al 2014-2015), l’ONA ha ricevuto altre segnalazioni che portano, nel 2021, il numero dei casi a 130 e, aggiungendo i tumori del polmone e le altre neoplasie, si arriva a circa 500.
In Emilia Romagna sono stati rilevati 431 istituti con amianto. A fronte di alcune bonifiche, negli anni sono stati segnalati altri casi di scuole contaminate (52 già nel 2016). Secondo le stime dell’ONA, quindi, nel 2021 ci sono più di 400 scuole con materiali contenenti amianto.
Per questi motivi, l’ONA confida nell’impegno assunto dal Sottosegretario al Ministero della Salute, Andrea Costa, sulla bonifica e messa in sicurezza delle scuole e degli istituti sportivi avvenuta nel corso della cerimonia di commemorazione del 60mo anniversario delle Olimpiadi di Roma. L’associazione già dal 2012, ha attivato il censimento della presenza di amianto nelle scuole italiane attraverso lo strumento “segnala amianto” ( https://onanotiziarioamianto.it/segnala-agn/ ), e con l’app (http://app.onanotiziarioamianto.it/ ).

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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