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Da: Organizzatori

15 ottobre 2018 – Domani alle 11.00 presso l’Ospedale Universitario CHU Ibn Rochd di Casablanca la posa della prima pietra per quello che sarà un centro umanitario di Cardiologia Pediatrica, il tutto voluto e realizzato dal cardiologo ferrarese Prof. Roberto Ferrari Direttore della Cardiologia dell’Ospedale S. Anna di Cona (FE) e fondatore assieme alla moglie, la Dott.ssa Claudia Florio di European Heart for Children la fondazione umanitaria di diritto francese stabilita sotto l’egida della Società Europea Di Cardiologia nel 2009 quando il Professore ne era Presidente.
“Per me è la soddisfazione più grande “dice il Prof. Ferrari “vedere, dopo soli 10 anni la realizzazione di quella che potrebbe essere la soluzione definitiva per bambini con cardiopatie congenite nati in Marocco e nelle zone limitrofe del Magreb. Attualmente la mortalità per malattie cardiopatiche congenite in Marocco è del 36%, ogni anno nascono almeno 5000 bambini con queste anomalie e la maggior parte potrebbe essere salvata se curata appropriatamente. Purtroppo al momento solo due centri possono privatamente (con un costo proibitivo) eseguire qualche semplice intervento. E’ stato un percorso lungo e difficile. Abbiamo dovuto convincere un ospedale pubblico CHU Ibn Rochd a concederci il terreno per la costruzione di una unità operativa di 3 piani con 2 sale chirurgiche e una di emodinamica che potesse accogliere e curare gratuitamente circa 700 bambini l’anno l’ospedale si farà carico di offrire questi trattamenti gratuitamente, non è poco! Tutto questo è stato possibile anche grazie alla Cardiologia di Ferrara e a i mie collaboratori che hanno in varie forme partecipato al progetto rinunciando e donando i proventi di una serie innumerevole di corsi e congressi per l’appunto fatti a Ferrara.
La Cardiologia non deve solo curare un cuore, ma deve avere un cuore per chi è meno fortunato di noi e a Ferrara questo cuore c’è e batte molto forte”. Continua Professor Ferrari.
Se il progetto del Marocco è il più rilevante, European Heart for Children non ha trascurato altre iniziative. Ha finanziato 27 missioni dove sono stati esaminati oltre 3200 bambini e 300 operati. Ha contribuito alla realizzazione di un centro ad Aswan in Egitto e ha elargito numerose borse di studio per la formazione di cardiologi pediatrici. Domani si pone la prima pietra per quello che sarà il più importante centro del Magreb tra 2 anni.
Come è arrivato a tutto ciò Professore: “Convincendo molte persone con un semplice esempio. Se si vede un bimbo che sta affogando in un lago, nessuno esiterebbe a gettarsi nel lago per salvarlo anche se si rovina un vestito e le scarpe nuove, il tutto per un valore circa di 1500 Euro. Ecco European Heart for Children con 1500 euro può salvare un bimbo con una operazione di cardiochirurugia e il suo follow up. Molti non sanno che milioni di bambini stanno già affogando nel lago della miseria. Questa semplice analogia mi ha permesso di recuperare i fondi necessari per quello che facciamo. Dobbiamo anche ringraziare la Società Europea di Cardiologia ed immensamente il Prof. Alessandro Frigiola che con Bambini Cardiopatici nel Mondo è un pioniere in questo campo e con cui collaboriamo al progetto Marocco”.
“Poi abbiamo venduto cravatte, foulards, libri di cucina, fatto concerti e organizzato cene umanitarie ecc e abbiamo una serie di benefattori che qui ringraziamo”.
E perché proprio il Marocco tra le varie nazioni del Magreb, perché è quella più stabile forse perché c’è una Monarchia con la quale abbiamo il piacere di collaborare”.
Ma Professore lei non è un cardiologo pediatrico come il Prof. Frigiola, come ha fatto?
“Gliel’ho detto, la Cardiologia di Ferrara è importante e poi c’è una grossa parte, diciamo politica e di persuasione in questa avventura”.

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Riceviamo e pubblichiamo


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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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