Skip to main content

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Una giornata dedicata al tema “Imparare a gestire l’emergenza. L’esperienza delle scuole”, quella che si terrà a Ferrara martedì 10 giugno, dalle ore 9 alle ore 18, nella Sala Estense (p.zza Municipale), che ospiterà un Convegno nazionale organizzato da Comune di Ferrara, Corpo Nazionale Vigili del Fuoco e TekneHub, uno dei quattro laboratori del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, sui piani di sicurezza efficienti e buone prassi per scuole ed enti pubblici in casi di gestione delle emergenze, fra cui il sisma.

Ricco di interventi il programma, con relatori ed esperti anche da fuori regione: Manuela Manenti, Struttura Tecnica del Commissario Delegato Regione Emilia-Romagna, Responsabile Unico del Procedimento per gli Edifici Scolastici ricostruiti a seguito del sisma; Cristiano Cusin, Luigi Ferraiuolo e Luca Quintabà, Comando Vigili del Fuoco di Ferrara; Stefano Zanut, Comando Vigili del Fuoco di Pordenone; Fabio Jerman, Comando Vigili del Fuoco di Belluno; Daniele Gasparini, psicologo del lavoro e delle organizzazioni, Padova; Antonio Zuliani, psicologo psicoterapeuta e direttore di “PdE. Rivista di psicologia applicata all’emergenza, alla sicurezza e all’ambiente, Vicenza; Maddalena Coccagna, TekneHub, Tecnopolo dell’Università di Ferrara; Teresa Villani, Dipartimento Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura, Università di Roma “La Sapienza”; Consuelo Agnesi, membro dell’Osservatorio sull’Accessibilità dell’ENS – Ente Nazionale Sordi onlus, architetto e consulente per l’accessibilità, Ancona; Roberto Fantinati, Responsabile U.O. Sicurezza sul Lavoro e Protezione Civile, Comune di Ferrara; Donatella Mauro, Istituzione Servizi educativi, scolastici e per le famiglie del Comune di Ferrara; Giorgio Sclip, Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione, Università degli Studi di Trieste

Il terremoto che ha colpito l’Emilia-Romagna nel 2012, in particolare il 29 maggio quando gran parte delle scuole erano in attività, ha mostrato quanto sia importante intervenire non solo sulla sicurezza strutturale delle scuole, ma anche sulle procedure e misure organizzative attraverso cui ciascun istituto gestisce le emergenze (in genere oggi incentrate solo sul rischio di incendio).
Una scuola è infatti un luogo pubblico e di lavoro molto particolare, dove entrano ogni giorno personale, genitori e studenti di ogni età e capacità, che deve quindi affrontare le emergenze non in modo generico (”evacuare la scuola”), bensì plasmando e adattando nel tempo la propria organizzazione della sicurezza, in relazione allo specifico contesto, alle attività che vi si svolgono, alla tipologia e al numero di studenti ed insegnanti che vi operano.
Negli ultimi due anni il Comando Vigili del Fuoco di Ferrara ed il Laboratorio TekneHub del Tecnopolo dell’Università di Ferrara hanno progettato e coordinato una ricerca finalizzata ad indagare questi aspetti.
Sono state studiate diciotto scuole, tre per ogni ordine e grado (dai nidi d’infanzia all’università), svolgendo incontri con gli operatori ed elaborando oltre 1.300 questionari, compilati da studenti ed insegnanti, analizzando attraverso più di cinquanta domande i loro comportamenti e conoscenze alla data del 29 maggio, cioè al momento di affrontare e gestire l’emergenza del sisma.
Il confronto continuo con gli educatori, gli enti partecipanti e i tanti esperti esterni, ha permesso di individuare non solo criticità da risolvere, ma anche parametri tecnici utili per lo sviluppo di un Piano di Emergenza efficiente, oltre a tante buone pratiche che le scuole e gli enti locali hanno adottato (prima, durante e dopo il sisma).

Aggiunge Coccagna: “Il Convegno non sarà soltanto l’occasione per mostrare i risultati della ricerca sviluppata dal TekneHub insieme al Comando dei VVF e a molte scuole di Ferrara, tra cui tre dipartimenti universitari, ma anche un momento di riflessione, insieme ai tanti esperti invitati, sulla gestione delle emergenze nelle strutture scolastiche e negli edifici aperti al pubblico. Lo scopo che ci siamo prefissati è quello di suggerire metodi per scegliere e adottare procedure di emergenza attente al proprio contesto, che siano efficaci anche in caso di eventi inattesi, come è stato per noi il sisma del 2012”.
“Il confronto con gli operatori della scuola, i tecnici pubblici e privati e coloro che si occupano istituzionalmente della protezione delle persone (per primi i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile) – conclude Coccagna – ci ha mostrato criticità e buone pratiche che vogliamo condividere. Crediamo che tutto ciò sia importante anche per la progettazione e ristrutturazione delle scuole e per la pianificazione e addestramento all’emergenza, con un occhio di riguardo all’educazione degli studenti.”

L’evento è realizzato con il patrocinio di: Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ferrara, INAIL sede di Ferrara, UO SPSAL del Dipartimento di Sanità Pubblica di Ferrara; Ordine degli Architetti PPC di Ferrara, Collegio dei Geometri di Ferrara, Collegio dei Periti Industriali di Ferrara.

tag:

UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it