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Ferrara diventa per due giorni centro italiano della musica jazz manouche. Giovedì 21 e venerdì 22 giugno a Wunderkammer (nel tratto di darsena di fronte Palazzo Savonuzzi, via Darsena 57 Ferrara) arriva la seconda edizione della preziosa manifestazione chitarristica “Gypsy Guitar: la chitarra di Mario Maccaferri nel Jazz Manouche di Django Reinhardt”, tra le pochissime presenti sul territorio nazionale, per omaggiare – nell’ambito di Un Fiume di Musica – da un lato quel chitarrista che inventò il gypsy jazz, dall’altro l’ingegno del grande liutaio di origini ferraresi. Ospite d’eccezione di quest’anno sarà anche Antoine Boyer, l’enfant prodige della chitarra manouche.

L’evento fa parte del progetto Gypsy Garden nell’ambito di “Giardino Creativo” finanziato dall’ANCI, è proposto dall’Associazione Musicisti di Ferrara ed è organizzato in collaborazione con il Consorzio Wunderkammer (di cui l’Associazione Musicisti di Ferrara fa parte) per mettere in risalto l’opera di questo grande liutaio della nostra provincia che ha influenzato, tramite il funambolico chitarrista zingaro francese Django Reinhardt, l’universo musicale di quel periodo e non solo. La direzione artistica dell’evento è di Giovanni Intelisano e Roberto Formignani di Amf – Scuola di Musica. “Si tratta di due figure leggendarie – raccontano gli organizzatori – di cui ci è sembrato importante mettere in risalto l’operato, tenendo presente che uno dei due personaggi, anche se non il più celebre, proviene dalla nostra terra e tuttora è per tutti noi un esempio concreto di imprenditoria ferrarese che ha fatto il giro del mondo”.

IL PROGRAMMA – Nelle sere del 21 e 22 giugno sul piazzale fronte darsena di Wunderkammer si potrà assistere dalle 20.30 a dei concerti a ingresso libero, dalle 19 ci si potrà imbarcare sul battello fluviale Nena per una breve gita sul fiume accompagnata da musicisti che suoneranno il genere Manouche sempre a ingresso libero (non è possibile la prenotazione, basta recarsi per tempo). Musica, cibo e socialità. Si potrà inoltre cenare con menù a prezzo fisso con l’ormai collaudato catering e le offerte enogastronomiche dei giovedì sera di Un Fiume di Musica coordinate da Ferrara Rooms.

21 GIUGNO DJAMBOLULU TRIO – ORE 20.30
MAURIZIO GERI: Chitarra, Voce
JACOPO MARTINI: Chitarra
NICOLA VERNUCCIO: Contrabbasso
Sarà un concerto all’insegna dello swing-manouche per questo trio di sole corde, che spazia dagli standard di Django alle composizioni originali, una reunion fra i più apprezzati interpreti dello stile in ambito italiano ma riconosciuti anche a livello internazionale. I due chitarristi hanno segnato la storia del gipsy-jazz nel nostro paese, Geri inizia ad appassionarsi a Django nel lontano 1989 e forma il gruppo “Swingtet” con cui partecipa nel 2000 al festival di Samois sur seine, Martini in pochi anni arriva ad essere convocato al “Django in June” di Boston come insegnante.
Diversi i punti di partenza, l’amore per la musica popolare e la forma canzone da una parte, la derivazione dal jazz moderno dall’altra, due mondi, due tecniche che convergono e sublimano nel gusto musicale e nella scelta del repertorio; ma anche due compositori, due diverse ispirazioni che s’incontrano, popolare e jazz, così come da sempre è tradizionale e moderna la matrice della musica manouche. Per sottolineare e stimolare un quadro armonico così vario e trasversale è indispensabile il contrabbasso di Vernuccio, figura di spicco del free-jazz italiano e collaboratore storico dei due chitarristi. Al loro attivo numerose incisioni sia come solisti che in altre formazioni e partecipazioni a rassegne festival e di tutto il mondo. Di recente pubblicazione il metodo “La chitarra jazz-manouche” (ed. Reno Brandoni, distr. Curci): è il primo libro didattico in italiano sullo stile e sarà a breve tradotto in lingua inglese.

Il 21 giugno ad accompagnare la gita sul fiume sulla motonave Nena sarà: 20 STRINGS QUARTET.
Fabio Mazzini (chitarra ritmica):
Lorenzo Baroni (contrabbasso):
Andrea Bondi (chitarra solista):
Davide Silimbani: (Violino)
Nuovissima, dinamica, intraprendente, questa formazione nasce dal desiderio di far conoscere la musica Manouche di Django Reinhardt alla nostra città e si prepara per far riascoltare brani che ancora oggi fanno venire voglia di ballare e ricordano le grandi feste dei locali notturni parigini.

22 GIUGNO ANTOINE BOYER – ORE 20.30
Antoine Boyer – Chitarra
Tolga During – Chitarra
Giuseppe Dimonte – Contrabbasso
Torna a Ferrara il giovanissimo e già acclamato Antoine Boyer, l’enfant prodige della chitarra manouche, dopo il concerto organizzato nell’aula magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna dal Gruppo dei Dieci il 10 dicembre del 2015. Ad accompagnarlo sarà Tolga During, chitarrista jazz manouche di fama internazionale, che da anni resiede in Italia. Oltre a essere direttore artistico del Pennabilli Django Festival, è stato insegnante di chitarra presso la Scuola di Musica Moderna di Ferrara. Il repertorio è composto soprattutto da brani di Django e classici della tradizione manouche.
All’età di 16 anni, Boyer era già considerato uno dei più importanti chitarristi manouche e non solo. Discepolo di zingari maestri della chitarra francese come Mandino Reinhardt e Francis-Alfred Moerman, il giovane Antoine Boyer ha bevuto dalle fonti più autentiche del jazz gitano. Negli ultimi anni, ha sviluppato il suo stile, che gli è valso numerosi riconoscimenti e premi; nel 2012 è stato il primo chitarrista gypsy jazz a ricevere il prestigioso premio ‘Revelation’ assegnatogli dalla rivista Guitarist Acoustic, nel 2011, a soli 17 anni, ha aperto il “Samois Django Reinhardt Festival”, è stato un artista in evidenza in diversi eventi Djangofest negli Stati Uniti e in Europa, e ha suonato con musicisti affermati come Stochelo Rosenberg, Jon Larsen, Adrien Moignard, Gonzalo Bergara, Robin Nolan, Tim Kliphuis, Paulus Schäfer, Stephane Wrembel. Oggi, all’età di 23 anni, è considerato maestro indiscusso del suo strumento.

Il 22 giugno ad accompagnare la gita sul fiume sulla motonave Nena: LORENZO VUOLO E CARLO MONTANARO DUO (DAGLI HONOLULU SWING)
Lorenzo Vuolo (chitarra solista)
Carlo Montanaro (chitarra ritmica)
Il progetto HonoLulu Swing nasce nel 2010 sulla via Emilia, tra Parma e Reggio Emilia, dall’incontro dei quattro musicisti provenienti da esperienze artistiche differenti ma accomunati dalla grande passione per la musica Gipsy Jazz detta anche manouche.
Per l’occasione si presentano con la tipica formazione chitarristica a duo.

*****

LA STORIA – Le invenzioni più particolari spesso nascono da un intoppo, un problema o, come in questo caso, da un incidente. Come accadde al gypsy jazz, genere musicale inventato proprio per causa di un infortunio alla mano sinistra di Django Reinhardt, evento che ha cambiato per sempre la storia della musica, complice l’inventiva di Mario Maccaferri, grande liutaio della provincia ferrarese. Il chitarrista Mark Knopfler, in molte interviste risalenti agli anni ’80, non nega di essersi ispirato al “Sultano dello Swing” Django. Molto è l’interesse nel mondo nei confronti di questo compositore. Di recente, inoltre, è stato prodotto Django, un film sul jazzista Reinhardt che ha aperto il 9 febbraio il 67mo Festival di Berlino del 2017 e che parla di questo interessante personaggio, così come nella cittadina francese Samois sur Seine viene organizzato ogni anno un festival per ricordare il musicista. Mario Maccaferri (1900 – 1993), originario di Cento, fu un personaggio eclettico (musicista, liutaio, inventore, industriale). Come liutaio intorno al 1932 creò, in collaborazione con la ditta Selmer di Parigi, un modello di chitarra conosciuto dalla gran parte dei chitarristi nel mondo. Uno di loro fu proprio il jazzista Django Reinhardt, musicista e compositore gitano (manouche), che scelse la chitarra Selmer-Maccaferri per le proprie esecuzioni concertistiche. Così, già dagli anni ’30, questo modello di chitarra divenne, e attualmente lo è più che mai, un simbolo per chi esegue musiche manouche. Molti sono attualmente i liutai che costruiscono copie del modello inventato dall’artigiano centese, come i musicisti che studiano ed eseguono musiche gypsy. Famosa è la scena del film Chocolat, dove Johnny Depp si esibisce alla chitarra proprio su un brano di Django Reinhardt dal titolo Minor Swing. Maccaferri ebbe un ruolo simile a Depp nel film “La fille du lac”, dove suonava la chitarra, anche lui sul battello. Rimandi alla sua figura ci sono anche sul film “Accordi e Disaccordi” di Woody Allen. Ma Mario Maccaferri, oltre a essere un grande musicista, fu anche un grande inventore. Nel 1939, trasferitosi da Parigi a New York, iniziò a utilizzare la plastica per costruire ance, chitarre e ukulele (ne vendette nove milioni di esemplari). Altra curiosità: inventò pure la molletta di plastica, quella che tuttora utilizziamo per stendere i panni.

Da: Consorzio “Wunderkammer”

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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