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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Un nuovo importante riconoscimento arriva all’Università di Ferrara con la nomina di Gianluca Mazzini, Professore associato del Dipartimento di Ingegneria, a Fellow dello IEEE, Institute of Electrical and Electronic Engineers, Associazione internazionale nell’ambito dell’Ingegneria elettrica ed elettronica.

Tra i più prestigiosi riconoscimenti dell’Istituto degli ingegneri elettrici ed elettronici, la nomina viene effettuata ogni anno, a seguito di un processo di valutazione estremamente rigoroso, dalla IEEE Fellow Committee, che propone un gruppo di ricercatori/professionisti, che non può superare lo 0.1% dei membri dell’Istituto.

Un riconoscimento quindi di grande prestigio per gli importanti successi conseguiti nel corso della carriera, conferito al Prof. Mazzini per il contributo alla progettazione di sistemi elettronici e di telecomunicazioni basati sul caos (..“contributions to chaos-based electronic and telecommunication systems design”..).

Tra i membri IEEE più attivi degli ultimi due decenni, Mazzini ha fornito contributi fondamentali con eccellenti risultati scientifici, ottenendo un impatto considerevole nella crescita della comunità di ricerca sulle telecomunicazioni anche attraverso l’organizzazione di eventi dell’Istituto, grazie alla sua qualifica di Associate Editor per le riviste IEEE e come Direttore Generale e Consigliere di Amministrazione in Società e Consorzi di telecomunicazioni di primaria importanza. Ricercatore pioniere della contaminazione tra telecomunicazioni e dinamiche complesse di sistemi elettronici, Gianluca Mazzini ha individuato approcci statistici di dinamica non lineare per la progettazione ed ottimizzazione prestazionale di sistemi di telecomunicazioni mediante paradigmi legati alla teoria del caos.

Attraverso i suoi 400.000 membri in 160 paesi, l’ IEEE è una delle principali autorità su una vasta gamma di settori che vanno dai sistemi aerospaziali, ai computer, alle telecomunicazioni nel campo dell’ingegneria biomedica, dell’energia elettrica e del consumo elettronico. Dedicata al progresso della tecnologia, la IEEE pubblica ogni anno circa un terzo dell’intera letteratura mondiale nel campo della Ingegneria Elettrica, Elettronica ed Informatica, producendo circa 160 diverse riviste specializzate che sono costantemente tra quelle di maggiore impatto nei corrispondenti settori di riferimento, quali l’elettronica, le telecomunicazioni, l’informatica, ma anche la robotica, i controlli automatici e i trasporti. Attiva anche nei congressi, ogni anno, circa 400.000 professionisti e ricercatori partecipano agli oltre 1300 eventi organizzati dall’IEEE che coprono i più diversi aspetti delle tecnologie dell’informazione.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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