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da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Giulia Mazzotti, laureata in Igiene dentale dell’Università di Ferrara, si è classificata seconda al concorso per il Premio Listerine 2015, grazie alla tesi di laurea “Impatto del trattamento parodontale non chirurgico in una popolazione di pazienti affetti da disordini onco-ematologici”, con relatrice Renata Vecchiatini, Ricercatrice della Sezione di Odontoiatria di Ateneo.
Il secondo premio, che consiste nella pubblicazione del lavoro sulla Rivista italiana di igiene dentale e in 5000 Euro che saranno attribuiti al Dipartimento di Scienze Mediche di Unife e nello specifico al Coordinatore del corso Prof. Maurizio Franchi per attività di didattica e di ricerca, è stato attribuito a Giulia con la seguente motivazione: “lo studio osservazionale ha affrontato una tematica rilevante, anche dal punto di vista sociale, con metodologia ed analisi statistica adeguate agli obiettivi dello studio. Dai dati presentati si potrebbero trarre utili indicazioni per lo sviluppo di linee guida”.
Il Premio, promosso e organizzato dalla Commissione Nazionale dei Corsi di Studio in Igiene Dentale e sponsorizzato da Johnson&Johnson, ha selezionato le due migliori tesi dei corsi di laurea in igiene dentale con il tema “Igiene Orale” ed è stato ritirato da Giulia Mazzotti sabato 20 febbraio a Novara all’Università del Piemonte Orientale, nell’ambito del Corso accreditato ECM per Igienisti dentali, Odontoiatri, Medici chirurghi e Farmacisti “Farmaci e Presidi in igiene dentale”.
“Questo riconoscimento – commenta Giulia Montemezzo, direttrice delle Attività didattiche del corso in Igiene dentale – rappresenta il sempre maggiore impegno del Corso di Studio nella promozione della figura dell’igienista dentale e delle proprie attività cliniche, didattiche e di ricerca”.
“Tutte le linee guida nazionali ed internazionali pongono l’attenzione sul fatto che il successo delle terapie e il benessere del paziente, in particolare del paziente oncologico, sono il frutto della collaborazione tra più professionisti – commenta Leonardo Trombelli, Presidente della Scuola di Medicina e Direttore della UO di Odontoiatria – come quella instaurata negli ultimi anni tra le Unità Operative di Odontoiatria, Ematologia e Oncologia della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara”.

Per informazioni: Carlotta Cocchi – 0532/293554 – 338/6195391

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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