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da: ufficio Comunicazione ed Eventi UniFe

Serie di incontri previsti nelle giornate del 13-14 e 21 ottobre a Unife

Una intera giornata di studio in lingua tedesca dal titolo Sprache und Bild/Linguaggio e immagine, quella organizzata dalla Prof.ssa Ulrike Kaunzner del Dipartimento di Studi Umanistici, Sezione di Studi letterari e linguistici di Unife, in programma martedì 13 ottobre dalle ore 9 alle ore 18 a IUSS – Ferrara 1391 (via Scienze, 41), dedicata a docenti, insegnanti, dottoranti e studenti di tedesco.
Spiega la Prof.ssa Kaunzner: « In questa giornata di studio, che si aprirà con i saluti del Prof. Matteo Galli, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo, e la relazione del Prof. Wilfried Wittstruck dell’Università di Vechta, approfondiremo vari aspetti del tema Linguaggio e immagine con quattro conferenze e quattro workshop. Nell’insegnamento delle lingue è infatti risaputo che l’immagine ricopre un ruolo centrale per facilitarne l’apprendimento. D’altro canto, è anche vero che attraverso la lingua si possano creare immagini per il nostro occhio interiore. Basti pensare alle audio guide di una mostra o di un museo. Possiamo quindi affermare che anche un’immagine, come la lingua parlata e scritta, ha una sua “grammatica” ed è affascinante esplorare gli effetti che vengono evocati attraverso il canale visivo».
Abstract: La verbalizzazione delle immagini e l’illustrazione di testi sono ormai componenti indispensabili dei materiali didattici. Nell’insegnamento delle lingue è una pratica comune facilitare l’accesso alla lingua attraverso l’immagine o tramite altre forme di visualizzazione. Ma anche il processo inverso, arrivare alla lingua attraverso l’immagine, invoglia a essere esaminato e adattato da un punto di vista didattico: con l’aiuto di descrizioni audio una persona non vedente può percepire un dipinto per mezzo del suo occhio interiore, un buon narratore può condurre il pubblico in un mondo di sogni. L’importanza delle immagini è molteplice: esse contribuiscono a comprendere, a completare, a correggere, a ridurre il parlato; inoltre possono sostituire il parlato, ma anche modificarne l’effetto. Un’immagine può facilitare la memorizzazione e stimolare la verbalizzazione. La ricchezza delle applicazioni occupa una posizione importante in un approccio comunicativo mediato dall’immagine e nella produzione di testi. Le immagini possono essere utilizzate per scopi motivazionali e sono diventate indispensabili con allievi affetti da disturbi specifici di apprendimento (DSA). Nelle lezioni dedicate alla civiltà del Paese straniero vengono applicate diverse modalità di visualizzazione (video, film, dipinti, fumetti o altro). Infine, l’immagine e la visualizzazione sono di particolare importanza in ambito CLIL (Content and Language Integrated Learning). Strategie di visualizzazione in testi funzionali come depliant, opuscoli, cataloghi nel settore del turismo e della gastronomia sono diventati parte integrante delle lezioni di tedesco in corsi professionalizzanti. In questa giornata di studio, oltre a presentazioni teoriche e a discussioni in aula e durante i workshop, saranno presentati i diversi usi di immagini e media audiovisivi in classe. Un particolare rilievo verrà dato all’apprendimento multimediale.
«Grazie al generoso sostegno del Goethe Institut – prosegue la Prof.ssa Kaunzner – siamo riusciti a organizzare un evento che, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna – vale come corso di aggiornamento per i docenti delle scuole medie e superiori ed è rivolto, in particolare, agli insegnanti di lingua tedesca. In qualità di docente di lingua tedesca all’Università di Ferrara, mi sento rappresentante del mio paese e della mia cultura e ritengo che la collaborazione tra Ateneo e scuole della Provincia sia di particolare interesse. Numerose sono già state le iscrizioni, con docenti di tedesco che parteciperanno da tutta la regione. Devo infine ringraziare anche Hueber Verlag, Mondadori Education, Zanichelli Editore e Loescher Editore per i loro contributi ».
«A seguire, nelle giornate di mercoledì 14 e mercoledì 21 ottobre – chiosa la Prof.ssa Kaunzner – sempre presso IUSS – Ferrara 1391, il Prof. Wilfried Wittstruck terrà un ciclo di ciclo di 5 conferenze in lingua tedesca con traduzione in lingua italiana sul tema Università e Scuola in un mondo plurilingue, per proseguire e stimolare il dibattito fra docenti delle scuole, dottorandi e studenti su tematiche di attualità, come le politiche linguistiche -dell’UE, il multilinguismo o l’inserimento linguistico e culturale nelle scuole per bambini e ragazzi immigrati».
Per informazioni: Maria Grazia Campantico cmpmgr@unife.it cell. 3351409739

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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