La Fondazione Tito Balestra onlus il polo culturale tra i più importanti dell’Emilia Romagna per quanto riguarda il 900, sostenuta dal Comune di Longiano, dalla Regione Emilia Romagna e dal Ministero della Cultura, chiude con note positive questo difficile e faticoso 2021. Tra l’incertezza della pandemia, gli ingressi ridotti, un turismo in sofferenza chiude con oggettiva positività l’attività della Fondazione dedicata alla memoria del longianese Tito Balestra che grazie al suo lascito ha contribuito a rendere la città di Longiano un polo culturale riconosciuto e stimato. Un 2021 pieno di eventi quello che si sta per concludere, che dopo la chiusura causa covid 19 ha riaperto ad aprile con un ricco calendario di eventi che ha dato uno slancio inaspettato con grande partecipazione di pubblico, grande apprezzamento e importanti e proficue collaborazioni esterne. Infatti molte le azioni fuori dalle sede: due mostre a Villa Margherita di Longiano la prima da aprile, dedicata a Pirro Cuniberti artista e disegnatore poetico e surrealista; la seconda da agosto, dedicata alle opere dell’artista faentino Enrico Versari. Ad ottobre un’altro importante contributo per la mostra al Teatro Munari di Milano dedicata a Tinin Mantegazza con il prestito di 209 opere, mentre a novembre la partecipazione come editore e produttore , al prestigioso Festival internazionale di Teatro di Figura “Incanti” di Torino per mostra-presentazione “Non sono nell’orco” dal libro di Giulio Molnar e Francesca Bettini editato nell’edizione italiana dalla Fondazione stessa.
Ma l’attività culturale è stata svolta anche all’interno del Castello Malatestiano sede della Fondazione. Tra maggio e giugno la rassegna “Serate d’autore” in collaborazione con la Falegnameria cocktail bar nella quale fra gli altri sono stati ospitati Franco Arminio e i Mutoidi di Santarcangelo e Band musicali
emergenti. Una collaborazione quella con la Falegnameria che ha dato modo a molti giovani di conoscere, approfondire e visitare la collezione permanente.
A Luglio l’evento “La storia va a corte” La Romagna Templare fra storia e leggenda, presentazione storica sull’interrogatorio dei Templari a Cesena nel 1310 , con corteo storico, dibattito e letture. Da luglio a settembre l’attività ordinaria è stata cadenzata da 14 eventi della fortunata rassegna “SAGGE SONO LE MUSE” che ha visto esibirsi importanti musicisti internazionali e i propri allievi, realizzata con il San Marino International Summer School e che per il primo anno ha ottenuto un finanziamento regionale sulla legge 37 a riprova che il progetto presentato è di qualità e di prestigio.
Naturalmente nell’anno dedicato a Dante Alighieri è stata allestita l’interessantissima mostra “Le pagine di Dante, chicche dantesche della donazione Angelucci” visitabile fino al 31 dicembre, curata da Flaminio Balestra direttore dell’omonima Fondazione e Carlo Pulsoni accreditato studioso dantesco, alla quale sono seguiti eventi collaterali che sono andati da Dante in dialetto, al cinema, alla musica e che si sono conclusi il 10 dicembre con gli auguri musicali del chitarrista internazionale Piero Bonaguri. A corredo di tutte queste attivita l’immancabile serata “la notte della luna” evento internazionale promosso dalla Nasa che viene realizzato grazie alle associazioni astrofili del territorio che ha visto una grande partecipazione di pubblico.
Conclude l’anno la terza edizione di IMAGO NATIVITAS un suggestivo allestimento multimediale visibile dal tramonto a mezzanotte, dedicato alla natività nella storia dell’arte, realizzato da Valerio Antolini e Flaminio Balestra che si inserisce nella prestigiosa rassegna “Longiano dei Presepi”.
Riceviamo e pubblichiamo
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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