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da: Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari

Martedì 9 giugno 2015, ore 17:00, FIDAPA BPW ITALY Sezione di Ferrara, in collaborazione con  il Conservatorio statale di Musica “G. Frescobaldi” di Ferrara promuove ed organizza, nel Ridotto del Teatro comunale “Claudio Abbado” un evento dedicato alla cultura e alla città “L’Auditorium del Conservatorio: un angolo di città dimenticato si racconta”. Il Conservatorio  ha al proprio interno la sala Auditorium, dal 1977 dichiarata inagibile al pubblico per ragioni legate alla sicurezza e alla presenza di fibre d’amianto nell’intonaco. La sala, opera dell’ingegnere Carlo Savonuzzi, fu edificata nella seconda metà degli anni Trenta del secolo scorso, nell’ambito del Liceo musicale “Girolamo Frescobaldi”, inserita nel piano di riorganizzazione urbanistica dell’area, anticamente occupata dall’ospedale Sant’Anna. Furono mantenute intatte la facciata monumentale con annesso portico in Piazzetta Sant’Anna e i sotterranei. Nei sotterranei è presente la cosiddetta “cella di Torquato Tasso” in cui lo stesso fu rinchiuso; in realtà non si tratta della cella originaria, anticamente situata nella parte di sotterranei demoliti per la creazione della strada adiacente al Conservatorio, ma della sua ricostruzione. All’epoca della posa in opera, l’amianto era largamente utilizzato per le proprietà di resistenza meccanica e al fuoco, ma anche di isolamento termico e acustico. A quel tempo si aveva notizia dei poteri fonoassorbenti dell’amianto, mentre nulla si sapeva dei suoi cancerogeni effetti. Il sogno di restituire alla città un Auditorium da 300 posti, utilizzabile anche per convegni, non è svanito. L’impegno degli Amministratori e dello Stato, rivolto a restituire salubrità alla sala musicale, è propedeutico al recupero funzionale e alla riapertura al pubblico della sala.

Programma e interventi:

  • Saluto della Presidente Fidapa Sezione di Ferrara Dott.ssa Maria Grazia Suttina
  • Introduzione Dott.ssa  Mirella Tuffanelli Presidente del Conservatorio statale di Musica “G.Frescobaldi”
  • Arch. Clara Coppini, Responsabile unico del procedimento (RUP) per i lavori che riguardano il Conservatorio e l’Auditorium ” L ‘Auditorium: dietro l’involucro “
  • Prof. Fabio Bevilacqua, Docente del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara  “Tracce della decorazione pittorica di un antico Ospitale”
  • Arch. Gianni Pirani, Progettazione, recupero e restauro dell’Auditorium “L’Auditorium com’era è come potrà essere: i vincoli e le  opportunità”

L’evento è aperto alla cittadinanza.

 

Alla serata  seguirà, nella giornata di sabato 13 giugno 2015, l’apertura dell’Auditorium al pubblico. L’ orario delle visite guidate, condotte dagli architetti,  alle celle del Tasso e all’Auditorium, sarà il seguente: mattino 10:30-12:30, pomeriggio 16:00-18:00. Nell’Auditorium gli allievi del Conservatorio si esibiranno in un breve intermezzo musicale all’organo.

Sostengono l’iniziativa le Associazioni ferraresi: Bal’danza e De Humanitate Sanctae Annae.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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