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da: Ferrara sotto le Stelle 2014

Il giovane quartetto irlandese, autore di un video di culto capace di catalizzare 10 milioni di visualizzazioni su YouTube, si è imposto all’attenzione del pubblico con uno stile musicale fatto di melodie accattivanti, intenso ed emozionante, da molti accostato a quello dei Coldplay

La storia dei KODALINE prende l’avvio nel 2007, quando quattro amici dublinesi, Steve Garrigan (voce), Mark Prendergast (chitarra), Vinny May (batteria) e Jason Boland (basso), formano una band, fanno gavetta nel circuito dei club locali e pubblicano un singolo di debutto (“Give Me a Minute”) che scala immediatamente le classifiche irlandesi, fatto del tutto inusuale per una pubblicazione indipendente.
Si chiamano ancora “21 DEMANDS” (il cambio di denominazione avverrà nel 2011), ma lo stile della band è già definito: sonorità pop, melodie accattivanti, dolci e ben legate tra di loro, oltre a testi semplici e universali.
Nel settembre 2012, cambiata la “ragione sociale” in KODALINE, il quartetto dà alle stampe il primo extended play omonimo, subito selezionato come “singolo della settimana” da BBC Radio e finito immediatamente nella colonna sonora di vari episodi di “Grey’s Anatomy”, “The Vampire Diaries” e dello show di MTV “Catfish”.
In particolare, il singolo contiene un brano, “All I Want”, destinato ad ottenere un successo planetario: il doppio video che ne viene tratto, coraggioso e piuttosto disturbante, è incentrato su un giovane impiegato dal viso mostruoso che si innamora di una collega e diventa virale, collezionando complessivamente circa dieci milioni di visualizzazioni.
Altri due EP ed è il momento dell’esordio sulla lunga durata, stavolta per una major, la Sony: “In a Perfect World” esce nel giugno 2013 ed ottiene un immediato riscontro di pubblico e critica specializzata, che parla di un album fresco ed accattivante, fatto di melodie essenziali, malinconiche o energetiche, frutto di un songwriting introspettivo, gentile ed ispirato.

Steve Garrigan è l’autore principale dei brani, ma tutto il gruppo partecipa al processo creativo. “Ognuno di noi dà il proprio contributo”, spiega Jason. “Tutte le canzoni parlano di cose che abbiamo vissuto personalmente”. La band ha composto l’album in quattro luoghi diversi: la contea irlandese di Leitrim, il Worcestershire, lo Yorkshire e il Galles. E ciascuna location ha influenzato le canzoni in modo determinante.

In definitiva, un esordio immediato e intrigante, pieno di melodie orecchiabili, ma allo stesso tempo ricercate e sofisticate.
Una guitar-band che potrebbe riservare piacevoli sorprese per il futuro.

KODALINE
Giovedì 17 giugno – Cortile del Castello Estense – Ferrara
Ingresso: 15 euro

Orari:
Apertura biglietteria: ore 19:00
Apertura porte: ore 20:00
KODALINE on stage: ore 21:30

Info: 348-6117254

Ulteriori informazioni sono reperibili presso il sito web della rassegna:

www.ferrarasottolestelle.it

Risorse in rete:

www.kodaline.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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