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Comunicato stampa Ferrara Musica.

“FERRARA MUSICA RIAPERTURE”: QUATTRO CONCERTI AD ALTA FREQUENZATRA MAGGIO E GIUGNO PER ASCOLTARE DAL VIVO ALCUNI DEI PIÙ IMPORTANTI CAPOLAVORI CAMERISTICI

 Riaprono i teatri in tutta Italia e anche Ferrara Musica può finalmente riprendere la propria attività. Si ricomincia esattamente da dove ci si era fermati: verranno infatti proposti al Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado”, tra maggio e giugno, quattro dei concerti sospesi lo scorso autunno a causa dell’emergenza sanitaria, in un cartellone intitolato significativamente “Ferrara Musica Riaperture: concerti ad alta frequenza”.

Sarà infatti una programmazione intensa, con tre appuntamenti in maggio nella stessa settimana, e uno calendarizzato dopo la metà di giugno, per ascoltare finalmente dal vivo capolavori della musica da camera di tutti i tempi.

Questo è il calendario previsto: lunedì 17 maggio aprirà il pianista Andrea Lucchesini, impegnato in un programma sospeso tra Beethoven e Schumann; martedì 18 maggio sarà il turno del Trio di Parma, con musiche di Beethoven e Ravel; venerdì 21 maggio suoneranno in duo il violinista Marco Rizzi e il pianista Roberto Arosio, interpretando brani di Prokof’ev e Beethoven; infine, giovedì 17 giugno chiuderà il cartellone delle riaperture il Quartetto di Cremona, proponendo il Movimento di Quartettoe il Quartetto numero 6 di Fabio Vacchi, accostati al celebre Quartetto “La morte e la fanciulla” di Schubert.

I concerti inizieranno alle 19 e il pubblico potrà accedervi con i biglietti già in proprio possesso per le date degli scorsi novembre e dicembre. Chi invece fosse interessato ad acquistarli, potrà farlo a partire da lunedì 10 maggio online sul sito www.ferraramusica.it o direttamente in biglietteria nei consueti orari. I prezzi sono quelli comunicati a inizio stagione e vanno da 7,5 euro (biglietto con riduzione giovani al 4° ordine di palchi) a 25 euro (biglietto intero platea).

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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