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da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Laurens Jan Brinkhorst è uno dei nove coordinatori comunitari per le reti di trasporto Ue, e suo è il compito di seguire passo dopo passo il Corridoio (Ten-T) Mediterraneo.
È in Italia per prendere parte a Milano, nei prossimi giorni, ad un forum dei ministri europei per i Trasporti e a Ferrara ha fatto tappa per vedere coi suoi stessi occhi come procedono i lavori dell’Idrovia Ferrarese. In particolare, come sono spesi i quattro milioni coi quali Bruxelles ha finanziato il cantiere che in tutto ne costa 40 e che comprende la realizzazione del nuovo ponte di Ostellato.
Per questo la Provincia estense ha organizzato un incontro istituzionale per fare il punto della situazione con il commissario europeo. Incontro al quale hanno preso parte il presidente della Provincia di Mantova, Alessandro Pastacci, con interventi di Alfeo Brognara (dirigente Navigazione Interna della Regione Emilia-Romagna), Giancarlo Leoni (dirigente Porti e Navigazione della Provincia di Mantova), Marcello Moretti (responsabile area tecnica Aipo), Marco d’Elia (dirigente Navigazione Interna della Regione Veneto), Marco Farinatti (Direzione tecnica dell’Autorità portuale di Ravenna) e della presidente della Provincia di Ferrara, Marcella Zappaterra.
Un summit di area vasta perché il sistema idroviario Padano-Veneto, come viene chiamata la grande rete d’acqua destinata a collegare Cremona direttamente con l’Adriatico, si snoda lungo il corso del Po interessando quattro regioni, 13 province e 183 comuni, come ricordato dalla presidente della Provincia di Ferrara, Marcella Zappaterra.
Le ha fatto eco il collega di Mantova Pastacci: “La presenza di Jan Brinkhorst è la prova che siamo sulla strada giusta e che la realizzazione di questa infrastruttura significa unire in un unico percosso fluviale i territori di Ferrara, Rovigo e Mantova, in una delle sfide più importanti che la stessa Europa ci sta chiedendo”.
Per quanto riguarda il tratto ferrarese, Idrovia significa una via d’acqua di 70 chilometri lungo il braccio del Po di Volano, dalla conca di Pontelagoscuro fino a Porto Garibaldi; e significa un progetto della Regione Emilia-Romagna coordinato dalla Provincia di Ferrara, con un finanziamento di 145 milioni più i 4 recentemente concessi dall’Ue.
“Un progetto – ha continuato Marcella Zappaterra – destinato a cambiare la cultura del trasporto commerciale, ma anche a ridurre le emissioni di gas serra, a diminuire i costi del trasporto merci, a rendere più sicure le strade con meno incidenti e a valorizzare un paesaggio che ha meritato le attenzioni dell’Unesco”.
Se poi si vuole ragionare più in grande, basta rifarsi alle parole di Brinkhorst per capire che questa infrastruttura fluviale rientra in una cultura della mobilità che l’Europa vuole più intermodale e lungo le due grandi direttrici continentali nord-sud ed ovest-est.
Dentro questo disegno sta la via d’acqua Padano-Veneta e Laurens Jan Brinkhorst è il nome e cognome dell’interlocutore Ue incaricato di seguire la realizzazione di questo corridoio infrastrutturale, giudicato strategico e ben oltre il solo respiro locale.
“Per valutare il grado di attenzione che Bruxelles sta dedicando alla realizzazione di questo disegno – ha detto Brinkhorst – basti pensare che per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020 l’Ue ha triplicato i fondi a disposizione per portare a termine i corridoi Ten – T”.
Tutto è ora demandato alla capacità dei singoli territori di presentare in fretta progetti e idee per avere accesso ai finanziamenti, ha in sostanza concluso, ed evitare che i soldi vadano a finanziare opere in altri paesi.
“Tanto per fare un esempio – ha precisato – i ritardi per la realizzazione della Torino-Lione in Val di Susa sono già costati 400 milioni di euro, finiti altrove”.
“Una sfida che intendiamo raccogliere – hanno precisato i presidenti Zappaterra e Pastacci – perché quello che già ora si sta realizzando è l’espressione di un territorio che, in questo senso, intende progettare e realizzare la propria crescita in modo unitario e non diviso tra Regioni, Province e singoli Comuni”.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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