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Da: Comune di Ferrara.

Il bilancio che abbiamo approvato oggi con grande senso di responsabilità, in piena emergenza sanitaria, permette di dare alle famiglie e alle imprese il sostegno e gli sgravi fiscali che avevamo promesso. Certamente dovrà essere rivisto, quando l’emergenza sarà terminata, ma non verremo meno agli impegni assunti con le famiglie e le imprese ferraresi”. Così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, ha commentato il voto del Consiglio comunale che ha approvato il Bilancio di Previsione del Comune di Ferrara.

Grazie alle misure messe in campo la tassazione sarà ridotta di per 700.000 euro all’anno sarà azzerata la Tasi sui fabbricati rurali strumentali (- 195.000 euro) e ridotta l’aliquota imu terreni agricoli da (- 315.000 euro), mentre le altre aliquote sono rimaste invariate- spiega il sindaco -. Abbiamo messo mano all’imposta sulla pubblicità a favore dei piccoli esercizi (-41.000 euro) e abbiamo ridotto del 30% gli oneri sui dehors dei locali (-27.000 euro), esentato dalla cosap i passi carrai arginali (- 80.000 euro pagavano doppio a regione e comune) e per recuperare risorse abbiamo riorganizzato la macchina comunale (- 650.000 euro).

Per le imprese del territorio il Bilancio prevede un maxi piano per le imprese: 900.000 euro in tre anni per piccole imprese e attività commerciali da erogare attraverso bandi, mentre per il turismo abbiamo previsto 450.000 euro in tre anni bando per la promo commercializzazione.

“E’ evidente che a fronte della situazione che stiamo affrontando si tratta di soluzioni che andranno riviste, nei prossimi mesi, con la collaborazione e il contributo di tutti, di tutte le forze politiche, della Camera di Commercio, delle Associazioni delle Imprese, delle organizzazioni sindacali – spiega il sindaco -. L’obiettivo sarà individuare provvedimenti aggiuntivi di sostegno delle imprese cittadine, garantendo ancor più di quanto previsto il rilancio dell’occupazione e puntellando il welfare cittadino per dare risposte adeguate a nuove esigenze”.

Invariati dall’approvazione del documento, restano anche il sostegno alle scuole (450.000 euro in più rispetto al passato, contributo totale 5 milioni di euro), agli studenti (294.000 euro di incentivi sulla mobilità sostenibile). Il piano triennale delle opere pubbliche prevede investimenti complessivi per 55 milioni di euro, tra cui 900.000 euro per 1km all’anno di manutenzione delle mura cittadine. Gli investimenti sulla sicurezza:ammontano a 2.242.000 euro in più rispetto a quelli previsti e comprendono l’operazione parchi sicuri, la nuova caserma, armi e giubbotti e telecamere, strumenti atti a garantire l’avvio del quarto turno.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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