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Da: Ufficio Stampa Ferrara Fiere Congressi

Per le mongolfiere del Ferrara Balloons Festival la sveglia suona presto anche domani, domenica 8 settembre: primi decolli alle 7.00 (meteo permettendo) dal Parco urbano “G. Bassani”.

Ma non finisce certo qui. Tre ore dopo i voli liberi, alle 10.00, prendono il via molte altre attività, a partire dall’apertura degli stand interattivi dell’Aeronautica Militare, con l’atterraggio e la mostra statica dell’elicottero TH-500, della Polizia Penitenziaria, della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri, con mezzi d’azione e strumentazioni di reparto. L’offerta delle Forze dell’Ordine si arricchisce, alle 14.00 e alle 16.00, con le attese esibizioni della squadra cinofila della GdF e della squadra cinoagonistica dei Carabinieri in alcuni degli interventi previsti in caso di scippo e rapina.
I bambini possono diventare “pompieri per un giorno” a Pompieropoli, dove operatori dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco li accompagnano in prove di destrezza e simulazioni delle operazioni da compiere in caso di incendio. Oppure possono avvicinarsi all’equitazione con il Battesimo della sella e scoprire il mondo dei cavalli attraverso giochi, laboratori, passeggiate e spettacoli. O ancora, con il percorso di sicurezza StradAmica, possono imparare divertendosi il codice stradale, alla guida di una mini auto elettrica.
Dedicati ai più piccoli anche i laboratori creativi e il truccabimbi, la Winter Wonderland Experience (gonfiabili, tappeti elastici, ponte tibetano, rulli acquatici e pista di quad) e il Circo Artisti Famiglia Rossi, sotto il cui tendone si alternano mangiafuoco, cowboy, show di bolle e contorsionisti.
Da quindici anni a questa parte, un ruolo di primo piano nel programma del Festival lo riveste lo sport, declinato anche quest’anno in parecchie voci. Ecco allora le prove di pallavolo Gioca col campione!, a cura di Niagara 4 Torri Volley Ferrara, e quelle di tiro con l’arco con la Compagnia Arcieri e Balestrieri Filippo degli Ariosti. E poi la pallacanestro, con i tornei e le esibizioni promosse dalla Scuola Basket Ferrara; il percorso a tempo con prove di attività motoria organizzato dal Coni Point Ferrara; l’uguale od opposto proposto da Uastamasta, che fonde i princìpi della scherma, della giocoleria e della morra cinese; fino allo zumba di Curves e al modellismo navigante del Gruppo Modellisti Ferrara.
Informazioni sui servizi ambientali nello stand del Gruppo Hera e screening e consulenze gratuite in quello di AFM – Farmacie Comunali Ferrara.
E mentre ristoranti, piadinerie, street food gourmet e gelaterie funzionano a pieno regime, i voli vincolati delle mongolfiere si susseguono nell’area di Renault Franciosi (gold sponsor del Balloons) e in quella di QN.
Mongolfiere Aperte (e sgonfie) alle 11.00 e alle 14.30, quando i piloti del Festival accolgono il pubblico dentro gli aerostati, per rivelare alcuni dei segreti che li fanno volare. 
A introdurre la ripresa dei voli liberi, prevista dalle 17.30, sono i musici e gli sbandieratori delle contrade dell’Ente Palio di Ferrara, che fanno rivivere al pubblico le atmosfere della corte estense.
A chiudere il primo weekend del Festival, il concerto “Quei favolosi anni ‘60” dei Dia Logo, presentati nel Villaggio della Musica dalla Estense Music Academy.
Domani l’ingresso al Parco è gratuito per i minori di 12 anni e a pagamento (5 euro) per gli over 12.
Per ulteriori informazioni: ferrarafestival.it.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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