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Da Lega Nord Emilia Romagna

Il Tribunale stabilisce il risarcimento a carico della ‘banca ponte’. Scarazzati (Lega Consumatori): “Aperta una nuova strada, ora si inoltrino le richieste per evitare la prescrizione”

“Ora è in discussione tutto l’impianto normativo del ‘Salvabanche’ e torna d’attualità il tema della sua possibile incostituzionalità”. Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, commenta con soddisfazione la storica sentenza del Tribunale di Ferrara, che ha disposto un risarcimento, in favore di un azionista ex Carife, a carico della ‘banca ponte’ nata dopo il dissesto della ex Cassa di Risparmio. “E’ indubbio che questa sentenza apra un importante spiraglio per i risparmiatori – gli fa eco l’avvocato Enrico Scarazzati, presidente della Lega Consumatori di Ferrara – stabilendo anche nella nuova proprietà dell’istituto, che ha acquisito la cosiddetta banca ponte, l’obbligo di risarcimento. E’ chiaro – prosegue Scarazzati – che il provvedimento del tribunale debba essere letto attentamente nelle motivazioni e considerato alla luce del ricorso in appello che quasi certamente proporrà l’istituto soccombente. Il provvedimento deve essere dunque valutato con le opportune cautele. Tuttavia, è da rimarcare la svolta e la strada che si è aperta: i risparmiatori ora hanno una nuova possibilità di ottenere il risarcimento, attraverso la responsabilità della banca ponte. Un’opportunità – chiude Scarazzati – da cogliere anche per evitare la prescrizione, perciò invito a inoltrare velocemente le richieste”.
La battaglia di Alan Fabbri e della Lega Consumatori non si ferma: “Abbiamo già ottenuto molti risarcimenti per gli obbligazionisti subordinati – ricorda il consigliere – , questa sentenza ci dà un’ulteriore spinta, perché smonta l’applicazione del bail in. L’obiettivo è ora ottenere giustizia anche per gli azionisti e alla luce di questa sentenza, chiediamo l’istituzione di un fondo regionale che sostenga chi intraprende l’azione legale”. Una richiesta che Fabbri ribadirà nell’incontro del 13 novembre che vedrà al tavolo anche il presidente della Regione Bonaccini e le associazioni dei risparmiatori.

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PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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