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Da: Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

“All’assessore Modonesi non possiamo dire altro che: benvenuto nella realtà. Peccato che il suo patetico mea culpa su una sicurezza che è sempre mancata a Ferrara arrivi, guarda caso, proprio a quattro mesi dalle elezioni. I turni di notte per la polizia locale? Impossibili da realizzare se gli agenti non sono armati. Quella del Pd è becera propaganda, ma i ferraresi sanno come è andata e non si lasceranno confondere”.

Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione e Nicola Lodi segretario comunale Lega Ferrara, riprendono le dichiarazioni dell’assessore alla Sicurezza Aldo Modonesi sul corpo di polizia municipale.

“Quella dell’assessore è una tardiva presa di coscienza della gravissima situazione in cui si trova Ferrara in termini di sicurezza e arriva proprio da uno di quelli che non voleva l’esercito in zona Gad quando era la Lega a proporlo”. ricorda Fabbri. “Come al solito il Pd arriva tardi: oggi è limitativo parlare di zona Gad perchè nel frattempo, mentre la giunta Tagliani nascondeva la testa sotto la sabbia, il problema della criminalità si è esteso ben oltre quel quartiere diffondendosi a tutta la città”, aggiunge il consigliere. “Modonesi che è assessore alla Sicurezza, dovrebbe saperlo bene e ammettere la sconfitta, invece si lancia in un patetico mea culpa a poche settimane dall’appuntamento elettorale”. Per Fabbri “Se sarà la Lega a guidare Ferrara prenderemo finalmente in mano la situazione applicheremo tutte le misure che il Decreto Sicurezza ha messo a disposizione dei sindaci, chiederemo più forze di polizia e rafforzeremo il più possibile la collaborazione per impostare azioni interforze, efficaci e che non mettano a repentaglio la sicurezza degli agenti della locale”.

A proposito di polizia locale sul tema interviene anche Nicola Lodi, bocciando l’ipotesi del turno notturno. “A Modonesi che annuncia il quarto turno ricordiamo che la polizia locale a Ferrara non è armata, mentre per fare il quarto turno è obbligatorio per legge che gli agenti escano armati”, spiega Lodi. “Mandare agenti di polizia locale in Gad durante la notte, non è uno scherzo nè una cosa che va presa alla leggera”, aggiunge “sono necessarie strutture adatte, servono corsi di preparazione e servono anche le armi, mentre oggi a Ferrara non c’è ancora nulla di tutto questo”, a partire dalla caserma che non ha la struttura adatta perchè “mancano locali attrezzati necessari per un diverso tipo di organizzazione” oltre al fatto che “la decisione dovrebbe comunque passare al vaglio del consiglio comunale”, spiega ancora Lodi. “Nella foga di arrivare alle elezioni con qualche proposta di richiamo il Pd improvvisa, ancora una volta malamente, sul delicatissimo tema della sicurezza, a costo, a quanto pare, di mettere a repentaglio l’incolumità degli agenti pur di tentare di raccimolare qualche consenso all’ultimo momento”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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