Fa Trombone o fa Trombetta?
“Lei non sa chi sono io!”. Non c’è frase che riassuma meglio i vizi del Belpaese. Siamo cambiati, siamo progrediti, ci siamo evoluti negli ultimi novant’anni? No, siamo ancora lì. Ancora al ‘mascellone autarchico’ di cui scriveva l’ingegner Gadda. Ancora inchiodati alle italiche presunzioni messe alla berlina da Ennio Flaiano. Ancora su quel treno, nello stesso scompartimento occupato da Totò e dall’Onorevole Trombetta.
“Lei non sa chi sono io!” – tuona l’Onorevole Trombetta.
“Fa Trombone o fa Trombetta?” – gli ripete Totò.
Così è risuccesso. Non poteva andare diversamente. Scrivo due articoli, sottovoce, usando tutto il garbo e l’ironia di cui dispongo.Uno dedicato all’Onorevole Vittorio Sgarbi [qui] l’altro al Vicesindaco di Ferrara Nicola Naomo Lodi [qui]. Per poi scoprire che entrambi mi hanno dedicato un video (postato sulla loro pagina Fb) in cui me ne dicono di tutti i colori.
Me lo raccontano gli amici. Alla fine, di malavoglia, i due film d’autore li ho visti anch’io, e stringi stringi, il succo è sempre quello di cui sopra: Lei non sa chi sono io! Io ho fatto questo e quello, sono amico di Tizio e Sempronio, ho scritto cento libri e ne ho letti un milione, sono stato eletto di qua e di là, sono andato in tutte le televisioni, sono apparso alla Madonna (come Carmelo Bene). Mentre chi è, chi sarebbe questo Monini? una mosca, una briciola, un niente. Un ragazzino (magari!). Un signor nessuno.
Tanto che mio figlio, diciott’anni, che lui i video comici non se ne perde uno, mi fa: “Ohi pà, ma se non sei nessuno, perché Sgarbi perde 20 minuti per fare un video su di te?”.
Non saprei. Forse perché Vittorio e Naomo lavorano troppo, sono stressati, sono sotto pressione. O perché sono un po’ permalosi. No no, non è colpa loro, è colpa di quel maledetto istinto atavico (e italico), quella tentazione irresistibile, quel riflesso di Pavlov: “Lei non sa chi sono io!”.
Certo che lo so, ma “fa Trombone o fa Trombetta?”

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Francesco Monini
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)