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Da: Gruppo Europa Verde

LOGISTICA. EUROPA VERDE CHIEDE ALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA DI COORDINARE UNA STRATEGIA COMPLESSIVA

IN LINEA CON GLI OBIETTIVI AMBIENTALI E DI CONTRASTO AL CONSUMO DI SUOLO

Silvia Zamboni, Capogruppo Europa Verde nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna: I numerosi progetti di nuovi poli logistici che attraversano la nostra regione – da Caorso a Castel San Pietro passando per Altedo-Malalbergo – hanno creato grandi preoccupazioni tra i cittadini e le associazioni ambientaliste, che si sono mobilitati per la difesa del territorio. Urge verificare se i progetti siano compatibili con le politiche regionali in materia di consumo di suolo, di qualità dell’aria e di valorizzazione delle aree protette, ponendo in capo alla Regione la regia strategica della logistica.

Bologna, 12 febbraio 2021 – E’ necessario porre in capo alla Regione la regia di una strategia complessiva di sviluppo del settore logistico che sia compatibile con gli obiettivi regionali sul consumo di suolo, la qualità dell’aria e la tutela del paesaggio, alla quale assoggettare i numerosi progetti di nuovi poli logistici che interessano l’Emilia-Romagna. Lo chiede il Gruppo Europa Verde dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in un’interrogazione alla Giunta regionale in cui vengono evidenziati gli impatti ambientali dei tanti progetti di sviluppo di nuovi poli logistici e le preoccupazioni dei cittadini e delle associazioni ambientaliste, che hanno dato vita a comitati e promosso petizioni per chiudere alle istituzioni di intervenire.

Attualmente in Emilia-Romagna sono in via di progettazione e realizzazione numerosi nuovi centri logistici, la maggior parte dei quali prevede un importante consumo di suolo. Tra questi: Altedo (BO), nuovo polo logistico con consumo di suolo di 500.000 metri quadrati; Calderara di Reno (BO), nuovo hub logistico su un’area di 160.000 metri quadrati; Castel San Pietro Terme (BO), nuovo polo logistico Despar, area 57.000 metri quadrati; Caorso e Monticelli (PC), nuove opere logistiche in discussione per circa 700.000 metri quadrati; Fiorenzuola (PC), nuova piattaforma logistica da 150.000 metri quadrati; Piacenza, nuove aree autorizzate e in via di attuazione per 734.000 metri quadrati; Pontenure (PC), ampliamento di un impianto logistico esistente per 53.000 metri quadrati; Parma, nuovo magazzino Amazon, già realizzato, superficie complessiva 50.000 metri quadrati; Sassuolo (MO), nuovi capannoni di stoccaggio, superficie impermeabilizzata per 150.000 metri quadrati; Spilamberto (MO), nuovo polo logistico, area stimata di 40.000 metri quadrati.

Europa Verde, in relazione al progetto di Altedo, evidenzia che la società promotrice dell’intervento, nel dicembre 2018 presentò un analogo progetto al Comune di Vercelli che prevedeva la costruzione di tre grandi capannoni da 190.000 metri quadrati, promettendo un investimento complessivo tra i 120 e i 180 milioni e 1000 posti di lavoro. A gennaio 2020 il progetto di Vercelli è stato abbandonato.

Inoltre, i poli logistici lontani dalle connessioni con la ferrovia, come nel caso di Altedo, sono destinati ad aumentare traffico pesante e relative emissioni.

“Il bacino padano in cui insiste l’Emilia-Romagna è una delle aree più inquinate d’Europa e la Regione è alle prese con un piano straordinario di riduzione dello smog in risposta alla procedura di infrazione aperta dalla condanna della Corte di giustizia europea per superamento in particolare delle concentrazioni di polveri sottili. Inoltre si è data l’obiettivo di limitare il consumo di suolo. Occorre quindi una cabina di regia regionale che verifichi se le proposte di sviluppo di nuovi poli logistici siano incompatibili con gli obiettivi di tutela ambientale e sanitaria che la Regione si è data – dichiara Silvia Zamboni, Capogruppo di Europa Verde e Vice Presidente dell’Assemblea legislativa – Queste iniziative non dovrebbero essere lasciate alla contrattazione tra imprese e singoli enti locali, ma vanno inquadrate all’interno di una strategia di governo del processo. Tra i tanti interventi in discussione, chiediamo in particolare alla Regione se ritenga che le proposte di nuovi poli ad Altedo, Caorso e Fiorenzuola siano compatibili con le politiche regionali in materia di consumo di suolo, di qualità dell’aria e di valorizzazione delle aree protette. Si tratta dei tre progetti che al momento hanno creato maggiori preoccupazioni tra i cittadini che si sono mobilitati per tutelare il territorio con l’appoggio delle associazioni ambientaliste, a cui Europa verde ha espresso l’adesione alle loro proteste. Il tema della creazione di nuove opportunità di lavoro è sicuramente cruciale. Ma, come indica il nuovo Patto per il Lavoro e il Clima, occorre crearle in una visione di transizione ecologica, senza incrementare smog e consumo di suolo”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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