Skip to main content

da: PQ Media

Mentre in Italia le procedure concorsuali avviate scendono del 4,5%, in regione continua ad aumentare il ‘lavoro’ per Tribunali e curatori

Reggio Emilia la provincia che ha fatto segnare l’incremento più alto,
seguono Modena, Rimini e Ravenna

Lo stato di salute del tessuto imprenditoriale regionale ‘fotografato’ da IT Auction
principale advisor nazionale per le procedure concorsuali con sede a Faenza (RA)

procedure 2016Crescono, seppure leggermente, le procedure concorsuali (fallimenti, concordati preventivi, amministrazioni straordinarie e liquidazioni) all’esame dei tribunali dell’Emilia-Romagna nel primo trimestre dell’anno con l’obiettivo di assicurare adeguata tutela ai creditori delle imprese interessate dalle misure giudiziali.
In totale, da gennaio a marzo, sono state 333 le procedure attivate (280 fallimenti, 27 concordati, 26 liquidazioni coatte amministrative e 1 amm.ne straordinaria) relative ad imprese operanti sul territorio regionale contro le 300 (259 fallimenti) dello stesso trimestre 2015. Un trend, quello emiliano-romagnolo, che evidenzia una contro-tendenza negativa rispetto all’andamento nazionale.
In Italia, infatti, le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare in questo inizio 2016 sono state 3,6 mila unità, il 4,5% in meno rispetto al primo trimestre dello scorso anno.
Una fotografia, quella scattata da IT Auction – principale advisor nazionale e internazionale per le procedure concorsuali con sedi in Italia (Faenza) e Spagna – che ci fornisce un quadro, ovviamente non esaustivo ma comunque reale e oggettivo, dello stato di salute del nostro tessuto imprenditoriale.
Scendendo a livello provinciale, sulla base dei dati forniti dalla Società di servizi internazionale specializzata nella gestione di aste competitive on line in collaborazione con oltre 90 Tribunali d’Italia e 15mila curatori, è Bologna la provincia nella quale, nel primo trimestre 2016, si è contato il maggior numero di procedure, ben 65, delle quali 56 fallimenti. Segue Modena (60 – 52), Reggio Emilia (46 – 41), Rimini (44 – 38), Parma (30 – 26), Ravenna (28 – 22), Forlì-Cesena (27 – 16), Ferrara (15 – 11), Piacenza (9 – 8).

Da segnalare come, in un anno, le procedure concorsuali avviate siano aumentate a Reggio Emilia (+20), Modena (+15), Rimini (+14), (Ravenna (+10); nessuna variazione a Forlì-Cesena, in calo invece Piacenza (-14), Parma (-7), Ferrara (-5) e Bologna (-2).

Fondamentale, alla luce dei dati che evidenziano nella nostra regione una crescita percentuale delle procedure in corso, il valore aggiunto fornito da una realtà come IT Auction, advisor per le procedure concorsuali, le esecuzioni mobiliari ed immobiliari e le eredità giacenti. IT Auction opera in sinergia con Tribunali e curatori perseguendo l’obiettivo del massimo realizzo nelle vendite – quindi con la più ampia soddisfazione per i creditori – secondo modelli di velocità e convenienza. Il tutto a costo zero.
Il network IT Auction, mediante il meccanismo dell’asta on line, semplifica e pubblicizza il processo di vendita dei beni – la fase più delicata, ma troppo spesso anche meno ‘reclamizzata’ – garantendo, al contempo, un regime di massima concorrenzialità ed offrendo massima trasparenza al sistema di compravendita. Dalla sua nascita, avvenuta nel 2011, il network con base a Faenza, nel cuore di Ravenna e della Romagna, conta oggi oltre 1.000 procedure curate e 11.000 lotti venduti a più di 50.000 compratori nel mondo, risultati di rilievo ottenuti in appena un lustro attuando una gestione professionale di tutte le fasi della vendita – dall’inventario e perizia dei beni alla ricatalogazione commerciale, dalla pubblicazione on line alla gestione dei pagamenti, dal ritiro dei lotti venduti alla riconsegna degli immobili. Nucleo centrale del network, I tre portali web – Industrial discount (aste industriali), Public discount (stock on line) e Real estate discount (aste immobiliari) – capaci di totalizzare una media di 10.000 visite giornaliere ciascuno, numeri indubbiamente importanti che evidenziano come la caccia all’affare tra le aste giudiziarie continui ad avere mercato e a suscitare notevole interesse.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it