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Da: Organizzatori

Sarà attivo da domani mattina, 3 giugno 2020, l’avviso pubblico per la concessione di contributi a favore di studenti universitari fuori sede iscritti all’Università di Ferrara per l’anno accademico 2019/2020. Il bando è rivolto a studenti che occupano alloggi di proprietà privata o  pubblica, i quali, a causa dell’attuale emergenza  nazionale,  si trovino in condizioni di inadempienza  rispetto al pagamento del canone di locazione.

“Abbiamo lavorato per dimostrare in modo concreto e immediato la nostra vicinanza ai giovani che studiano nella nostra città e alle loro famiglie, ben consapevoli di quello che l’emergenza sanitaria ha causato in termini economici e del valore che la presenza studentesca ha nella nostra città da tanti punti di vista -. spiega l’assessore alle Politiche Abitative, Cristina Coletti che si è occupata direttamente del progetto -. Abbiamo chiesto e ottenuto dalla Regione Emilia Romagna di poter destinare parte dei contributi regionali per l’emergenza abitativa proprio a quei giovani universitari fuori sede le cui famiglie, a causa dell’emergenza sanitaria, non sono riuscite a far fronte all’affitto nei mesi del lockdown. La somma complessiva, pari a circa 36,5 mila euro, verrà erogata in quote massime di 350 euro a fronte di richieste motivate che verranno consegnate direttamente al proprietari degli immobili che non hanno ricevuto i pagamenti dovuti”. Per Coletti “si tratta, dunque, di uno strumento utile ad incentivare non solo la presenza degli universitari nella nostra città garantendo loro un supporto in un momento difficile, ma anche di un modo per sostenere l’economia di chi sul mercato immobiliare destinato a questa fascia di popolazione ha fatto investimenti anche importanti”.

Il Comune di Ferrara, in collaborazione con l’Azienda Casa Emilia-Romagna (ACER) di Ferrara che si occuperà delle procedure gestionali, darà il via da domani al bando con l’apertura dei termini per la presentazione delle domande, che rimarrà in vigore fino al 2 luglio 2020. In particolare, come si legge nel bando, Comune di Ferrara ha stabilito di concedere i contributi agli studenti universitari fuori sede, regolarmente iscritti all’Università di Ferrara per l’anno accademico in corso che siano conduttori di alloggi o porzioni di alloggi ad uso abitativo situati nel Comune di Ferrara, di proprietà privata o pubblica, a canone di mercato (libero o concordato), con contratto regolarmente registrato. All’atto della domanda i richiedenti devono dimostrare di versare in una situazione di morosità incolpevole, consistente nel mancato pagamento di una  mensilità di canone causata dalla rilevante riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare, anche a seguito della situazione di emergenza sanitaria legata al Covid 19, con un ISEE non superiore ai 35.000 euro e non devono essere beneficiari di alcun contributo provvidenza per la casa in corso di erogazione al momento della presentazione della domanda.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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