Domenica 7 dicembre si inaugura la mostra fotografica: “Mirabilia – Architetture e luoghi di Finale Emilia”
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da: ufficio stampa Comune di Finale Emilia
Viene inaugurata domenica 7 dicembre alle ore 17, nella sala espositiva del Museo Civico del Castello delle Rocche di Finale Emilia, la mostra di fotografie di Giancarlo Pradelli, “Mirabilia – Architetture e luoghi di Finale Emilia. Sarà visitabile fino all’11 gennaio, il sabato dalle 15.30 alle 18.30 e la domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30.
MIRABILIA celebra la gloria del territorio emiliano lacerato dalla dispersione urbana e da una intensa edificazione di tessuti residenziali e industriali. Le fotografie di Giancarlo Pradelli si soffermano sul centro estense di Finale Emilia per cogliere la sua particolare bellezza: ambiti sospesi tra una forte trasformazione subita negli ultimi cinquant’anni che ha cancellato l’identità e le tracce del connubio tra architettura e natura. L’opera di Pradelli è testimone di questa realtà ancora capace di stupire e affascinare.
Finale Emilia, Finalis, simultaneamente città fluviale e città di terraferma, aggrappata agli spalti del Panaro, dominata dal Castello delle Rocche disegnato da Bartolino di Novara e da Giovanni da Siena per consacrare il potere estense su queste terre, è un luogo che permette di leggere il tempo trascorso.
Le ventidue immagini raccontano dunque il cammino che il fotografo compie all’interno di una dimensione temporale, in cui il passato resiste nella tradizione e riesce a trasmettere ancora oggi un sapere e una storia carichi di significato.
L’invito è quello di lasciarsi guidare in questo percorso per scoprire come l’uomo, presenza invisibile nelle fotografie di Pradelli, sia invece il soggetto al centro della narrazione, talvolta celato o svelato dalla natura costruita dei campi arati, dei filari alberati, degli argini e dei percorsi sterrati.
Riceviamo e pubblichiamo
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
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