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Da: Ferrara Baseball Softball Club.

Il girone Veneto Est della Winter League 2020 ha preso il via domenica 2 febbraio, sotto il segno dello strapotere dei Crowes provenienti da Romano d’Ezzelino: la squadra bianconera, ricca di talento (su tutti i prospetti nazionali Destro e Bordignon) e forte di una perfetta organizzazione di gioco, sbaraglia le avversarie fornendo plausibili indicazioni sul risultato finale del torneo. Al cospetto dei corvi si inginocchiano i Dragons di Castelfranco Veneto e il Ferrara Baseball, che in apertura di giornata cede di misura il passo a Rovigo. La partita inaugurale offre forse lo spettacolo più intenso della giornata; coi rodigini avanti 2-0 al primo inning, complici gli unici due errori della difesa ferrarese, i biancorossi chiudono le maglie poggiando sulla solidità del terza base Popescu (autore di una salvifica presa al volo su palla tesa, con due out) e la giornata molto positiva dei lanciatori Sanna, Sboto, Bersani e Govoni, che lasciano al piatto numerosi avversari. L’attacco accorcia nella seconda frazione con Maia Villani, arrivando quindi a un soffio dall’aggancio e sorpasso; l’eliminazione decisiva arriva a basi piene, col corridore già lanciato a punto: 2-1 il finale per Rovigo, che in chiusura di giornata completa la doppietta domando la pur generosa rimonta di Castelfranco. Ferrara, come detto, cede invece l’impervia seconda occasione a Romano d’Ezzelino: per onore delle armi, la Studapp fino al secondo inning viaggia ancora in partita, prima dell’inevitabile spallata avversaria nell’ultimo assalto.
“Le energie purtroppo sono calate col procedere del gioco”, confermano i tecnici Abetini e Benetti, comunque pienamente soddisfatti. “Oggi i ragazzi si sono battuti come dei leoni. Si possono commettere errori, questo fa parte dello sport, ma l’atteggiamento è stato quello giusto. Continuiamo a credere in loro perché siamo convinti delle possibilità di ognuno, e ci teniamo che continuino a migliorare”. Tra le fila del duca, numerose assenze aprono spazio all’ esordio assoluto di tanti volti nuovi: in campo dall’inizio i giovanissimi Chiozzi e Pedace, che reggono la tensione della prima recita con una prova senza sbavature; in partita anche Dafne Villani e Giorgio Anzelotti, tra i più giovani prodotti del vivaio Studapp. Tra due domeniche la giornata di ritorno: Ferrara incontrerà di nuovo Rovigo e affronterà lo scontro diretto con Castelfranco. I giochi non sono ancora chiusi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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