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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Diciotto studentesse dell’Università di Ferrara nel gruppo delle cinquecento, dai 17 ai 24 anni, a Roma dal 22 al 24 aprile per partecipare alla seconda edizione di Nuvola Rosa, l’iniziativa socio-culturale di valorizzazione del talento femminile organizzata da Microsoft Italia, volta a colmare il divario di genere nel campo della scienza, della tecnologia e della ricerca.

Una vera e propria tre giorni dedicata allo sviluppo delle competenze rosa in ambito tecnico-scientifico, con un ricco programma di incontri e seminari ed un modulo focalizzato sull’ingresso nel mondo del lavoro, in occasione della Giornata Europea per le Ragazze nell’Information Technology (GIRLS in IT), proclamata per il 25 aprile dall’International Telecommunication Union, l’agenzia dell’ONU specializzata nelle tecnologie dell’informazione e comunicazione. Le ragazze potranno così seguire gratuitamente oltre 30 corsi, suddivisi in 6 percorsi tematici, con il contributo di oltre 50 relatori e della collaborazione di 14 partner italiani e internazionali.

La rappresentanza Unife, guidata dalla Delegata del Rettore alle Pari Opportunità Cristiana Fioravanti, sarà composta da studentesse di diversi corsi di studio: informatica, ingegneria, matematica, geologia, economia, giurisprudenza, scienze umanistiche, farmacia, chimica e tecnologia farmaceutica.
Ecco l’elenco delle partecipanti: Virginia Bezzi, Francesca Bonotto, Annamaria D’Ambrosio, Marta Crosato, Valentina Cappi, Valentina Giovanna di Iasio, Alba Rosa Flammia, Maria Silvia Giacalone, Elena Giordano, Alessandra Loberti, Lucia Lunardi, Elena Pacchin, Cecilia Secco, Marta Sedda, Carlotta Soncini, Maria Strafonda, Claudia Taffarello, Silvia Zerbetto.
Come commenta Fioravanti, “siamo particolarmente felici di partecipare all’evento, in qualità di Ateneo aderente, con una nutrita delegazione di studentesse Unife entusiaste, motivate e pronte a cogliere il valore di un importante momento di formazione professionale e culturale”.
Conclude Fioravanti: “Ci auguriamo pertanto che questa importante iniziativa contribuisca alla formazione di future professioniste pienamente consapevoli delle loro potenzialità, in sinergia con i percorsi didattici e formativi del nostro Ateneo”.
L’iniziativa è organizzata da Microsoft Italia in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Università La Sapienza, con il sostegno di organizzazioni internazionali quali ITU, Unesco, UN Women e UNric, in partnership con l’associazione Valore D e con il contributo di Asus, Avanade, Intel e Telecom Italia.

L’obiettivo di Nuvola Rosa è sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di colmare il divario di genere nel campo della scienza, della tecnologia e della ricerca. Il progetto nasce nell’ambito del Piano di Sviluppo Nazionale che Microsoft Italia ha intrapreso per promuovere la digitalizzazione a favore della Pubblica Amministrazione, delle Piccole e medie imprese e dei giovani: portare innovazione attraverso il software per contribuire al progresso dell’Italia. La prima edizione di Nuvola Rosa si è svolta a Firenze il 16, 17, 18 maggio 2013 e ha visto la partecipazione di più di 400 ragazze, stampa, influencer, istituzioni, mondo accademico e studentesse universitarie e degli ultimi due anni delle scuole superiori. Secondo quanto riporta Microsoft Italia, oltre il 42 per cento dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni non ha lavoro e l’Italia resta fanalino di coda in Europa in particolare per quanto riguarda l’occupazione femminile, con solo il 46,5% delle donne che lavorano. A fronte di ciò in Europa risultano tuttora disponibili 449mila posizioni nel mondo del digitale che si prevede che nel 2020 saranno comprese tra 730 mila e 1,35 milioni: in questo contesto emerge sempre più come la formazione tecnico scientifica possa giocare un ruolo chiave nella ricerca di lavoro, soprattutto per quanto riguarda le donne. E’ qui che si inserisce Nuvola Rosa, giunta quest’anno alla seconda edizione, e che rispetto all’anno passato vede un’attenzione ancora maggiore all’aspetto della formazione.

Registrandosi al portale digitale www.lanuvolarosa.it è possibile scaricare informazioni, ricerche, video e testimonianze di personalità del mondo delle imprese, della scienza e della società civile a sostegno della formazione tecnico-scientifica delle ragazze italiane.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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