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Mese: Maggio 2018

Infanzia: Save the Children, più della metà dei bambini al mondo minacciati da povertà, conflitti o discriminazioni di genere. Il Niger il Paese peggiore per i minori

Infanzia: Save the Children, più della metà dei bambini al mondo – 1,2 miliardi – gravemente minacciati da povertà, conflitti o discriminazioni di genere. Il Niger il Paese dove i minori corrono i rischi maggiori; Singapore e Slovenia quelli più a misura di bambino. Italia ottava.

Alla vigilia della Giornata internazionale dei bambini, l’Organizzazione lancia il rapporto “Le tante facce dell’esclusione” con la seconda edizione della classifica globale dei Paesi dove l’infanzia incontra condizioni più o meno favorevoli

Povertà, conflitti o discriminazioni contro bambine e ragazze minacciano l’infanzia di oltre la metà dei minori al mondo: più di 1,2 miliardi di bambini che rischiano di morire prima di aver compiuto 5 anni, di soffrire le conseguenze della malnutrizione, di non andare a scuola e ricevere un’istruzione o di essere costretti a lavorare o a sposarsi troppo presto.
Circa 153 milioni di minori vivono invece in Paesi in cui tutte e tre queste gravi minacce – povertà, conflitti e discriminazioni di genere – sono purtroppo ben presenti.

Il Niger si conferma il Paese al mondo dove l’infanzia è più a rischio, seguito da Mali, Repubblica Centrafricana, Ciad e Sud Sudan, mentre Singapore e Slovenia condividono il primo posto della classifica, stilata per il secondo anno consecutivo da Save the Children, dei 175 Paesi dove i minori hanno maggiori opportunità di vivere a pieno la propria condizione di bambini. Seguono, tra i Paesi più a misura di bambino, gli scandinavi Norvegia, Svezia e Finlandia. L’Italia si posiziona invece all’ottavo posto a pari merito con la Corea del Sud, guadagnando una posizione rispetto allo scorso anno, sebbene nel nostro Paese quasi 1 milione e trecentomila bambini e ragazzi vivono in condizioni di povertà assoluta. Stati Uniti, Russia e Cina (rispettivamente al 36esimo, 37esimo e 40esimo posto), infine, si trovano dietro la maggior parte dei Paesi dell’Europa occidentale.

Ề lo stato dell’arte dell’infanzia nel mondo secondo il nuovo rapporto “Le tante facce dell’esclusione” diffuso oggi da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – alla viglia della Giornata internazionale dei bambini (1 giugno), da cui emerge che più di 1 miliardo di bambini, nel mondo, vive in Paesi affetti dalla povertà, 240 milioni in aree dilaniate dai conflitti e oltre 575 milioni di bambine e ragazze si trovano in contesti caratterizzati da gravi discriminazioni di genere nei loro confronti.

“Non possiamo più permettere che così tanti bambini – più della metà a livello globale – corrano il rischio di perdere la propria infanzia già dal momento in cui vengono al mondo e che siano costretti sin da subito a fare i conti con condizioni di forte svantaggio e ostacoli difficilissimi da superare. Ciò avviene perché semplicemente sono delle bambine, oppure perché nascono e crescono in contesti caratterizzati dalla povertà o dalla guerra, dove per loro altissimo è il rischio di essere costretti al lavoro minorile, di subire sulla propria pelle le conseguenze della malnutrizione oppure, per quanto riguarda le ragazze, di essere costrette a sposare uomini spesso molto più grandi di loro quando sono ancora soltanto delle bambine”, ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children.

“Benché, rispetto allo scorso anno, abbiamo riscontrato importanti passi avanti in 95 Paesi su 175, questi miglioramenti non stanno avvenendo abbastanza velocemente e, anzi, in ben 40 Paesi le condizioni di vita dei bambini sono notevolmente peggiorate. Senza sufficienti azioni urgenti, infatti, il mondo non riuscirà a raggiungere l’obiettivo di garantire, entro il 2030, salute, educazione e protezione a tutti i minori, come previsto dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile approvati dall’Onu nel 2015. I governi, pertanto, possono e devono fare di più per garantire un futuro a ogni bambino al mondo, e anche nel nostro Paese i passi da compiere sono ancora moltissimi, considerando che povertà economica ed educativa continuano a privare bambini e adolescenti delle opportunità necessarie per vivere l’infanzia che meritano e costruirsi il futuro che sognano”, ha affermato ancora Neri.

Vivere in contesti di povertà: le gravi conseguenze sul futuro dei bambini

Nei Paesi in via di sviluppo, 1 minore su 5 vive in povertà estrema, soprattutto in Africa sub-sahariana (dove i bambini in questa condizione sono il 52% del totale a livello globale) e Asia meridionale (36%), con l’India che da sola tocca quota 30%. Ma la piaga della povertà riguarda anche le aree economicamente più avanzate, con ben 30 milioni di bambini e ragazzi che nei Paesi OCSE vivono in povertà relativa grave, tra cui 6 milioni solo negli Usa.

Vivere in un contesto di povertà crea forti ostacoli alla sopravvivenza, allo sviluppo e alla protezione dei bambini, oltre che alla loro possibilità di partecipare attivamente alle decisioni che li riguardano da vicino. Se, nel mondo, ogni giorno più di 15.000 bambini muoiono prima di aver compiuto il quinto anno di età per cause facilmente curabili e prevenibili, il 90% di questi decessi avviene in Paesi caratterizzati da redditi bassi o medio-bassi. I minori più poveri, del resto, hanno mediamente il doppio delle probabilità (da 3 a 10 in Asia orientale) di non superare i 5 anni di vita rispetto ai loro coetanei provenienti dalle famiglie più ricche[7]. Allo stesso modo, tra i 155 milioni di bambini sotto i 5 anni che risultano attualmente affetti da malnutrizione cronica, 9 su 10 si trovano nei Paesi più poveri, una proporzione notevolmente aumentata rispetto al 1990 (7 su 10).

Contesti di povertà incidono fortemente anche sulla possibilità di andare a scuola e ricevere un’educazione. Nei Paesi a basso reddito, infatti, 1 minore su 3 in età scolare non va a scuola, rispetto a meno di 4 su 100 nei contesti ad alto reddito, mentre sul totale dei minori al mondo tagliati fuori dall’educazione l’84% vive in Paesi a reddito basso o medio-basso, con un aumento di 7 punti percentuali rispetto al 2000 e del 15% rispetto al 1990. Numeri che fanno riflettere se si considera che secondo uno studio dell’Unesco se tutti i bambini completassero gli studi primari e secondari, più di 420 milioni di persone uscirebbero dal ciclo della povertà, con una riduzione di oltre la metà delle persone in condizioni di povertà in tutto il mondo.

Dal rapporto di Save the Children emerge inoltre come molto stretta sia la correlazione tra povertà e lavoro minorile, oltre che matrimoni e gravidanze precoci. Nei Paesi meno sviluppati, è costretto a lavorare 1 minore su 4, con Africa e Asia che presentano il maggior numero di minori al mondo in questa condizione (rispettivamente 72 e 62 milioni su un totale di 152 milioni). Ma questa piaga non risparmia nemmeno i Paesi più ricchi, con ben 2 milioni di bambini e adolescenti che lavorano nei Paesi ad alto reddito, perdendo così l’opportunità di studiare, apprendere, svilupparsi e partecipare attivamente alla vita della società.

I diritti negati dei minori nelle zone di guerra

Nei Paesi in conflitto, malnutrizione, malattie e mancanza di accesso alle cure sanitarie uccidono molto più delle bombe. Secondo lo studio dell’Organizzazione, 1 bambino su 5 al mondo che muore prima dei cinque anni si trova in Paesi fragili e tediati dai conflitti, così come più di ¾ dei minori malnutriti a livello globale – pari a 122 milioni – vivono in aree caratterizzate da guerre e violenze.

A causa dei conflitti, sono ben 27 i milioni di minori che sono attualmente tagliati fuori dall’educazione, perché le loro scuole sono prese di mira dagli attacchi, occupate dai gruppi armati o perché i genitori hanno paura di mandare i figli a scuola. La mancanza di accesso all’educazione riguarda particolarmente i bambini rifugiati che hanno 5 volte in più la probabilità di non frequentare la scuola rispetto ai coetanei non rifugiati. E anche le possibilità che i bambini siano costretti a lavorare, spesso per contribuire al sostentamento delle proprie famiglie, sono di gran lunga maggiori nelle aree caratterizzate dai conflitti (+77% rispetto alla media globale).

“Nelle aree segnate da guerre e crisi umanitarie, tuttavia, è molto complicato, oltre che pericoloso, poter raccogliere dati aggiornati e avere una fotografia esatta che rappresenti realmente le difficilissime condizioni che sono costretti ad affrontare i bambini, perché si tratta di Paesi al collasso, dove le persone fuggono in massa per mettere in salvo le proprie vite e dove in molti casi nemmeno gli aiuti umanitari riescono a raggiungere la popolazione. Pensiamo, per esempio, a Paesi come la Siria o lo Yemen, dove i bambini, nelle loro giovanissime vite, finora non hanno conosciuto altro che bombe, violenza e disperazione; oppure alle gravi crisi umanitarie di cui sono vittime i bambini Rohingya, i bambini in fuga dalla Repubblica Democratica del Congo o i tanti minori gravemente malnutriti che lottano per sopravvivere in Somalia, uno dei Paesi più poveri al mondo, sconvolto negli ultimi mesi da una gravissima siccità e da decenni dilaniato da instabilità e violenze. Contesti in cui i bambini vengono derubati della propria infanzia e in cui nessun di loro, in nessuna parte del mondo, dovrebbe mai trovarsi”, ha affermato Valerio Neri.

Discriminazioni quotidiane contro le bambine e le ragazze

Oggi le bambine e le ragazze hanno certamente molte più opportunità che in passato, tuttavia ancora troppe di loro, specialmente quelle che vivono nei contesti più poveri, sono costrette ad affrontare quotidianamente discriminazioni ed esclusione in svariati ambiti, dall’accesso all’educazione alle violenze sessuali, dai matrimoni alle gravidanze precoci.

Dal rapporto di Save the Children emerge infatti che in 55 Paesi sui 175 che compongono l’Indice dell’infanzia negata le discriminazioni di genere sono all’ordine del giorno. Rispetto ai loro coetanei maschi, infatti, le ragazze hanno maggiori probabilità di non mettere mai piede in classe nella loro vita. Stime recenti rivelano che circa 15 milioni di bambine in età scolare (scuola primaria) non avranno mai la possibilità di imparare a leggere e scrivere rispetto a 10 milioni di coetanei maschi. Di queste, 9 milioni vivono in Africa sub-sahariana, dove d’altra parte si trovano ¾ delle ragazze fuori dalla scuola nel mondo. Le minori più povere, infatti, hanno in media 6 probabilità in più di non frequentare la scuola primaria rispetto ai bambini pari età più benestanti, mentre nelle aree affette dai conflitti le ragazze hanno probabilità di essere escluse dall’educazione 2,5 volte superiori rispetto ai ragazzi.

I matrimoni precoci sono tra i fattori trainanti della negazione, per le bambine e le ragazze, dell’opportunità di apprendere e ricevere un’educazione. Oggi, nel mondo, 12 milioni di ragazze si sposano ogni anno prima dei 18 anni – spesso perché le famiglie più svantaggiate credono che dare in sposa le proprie figlie sia l’unica via possibile per assicurare loro il sostentamento – e ai ritmi attuali si stima che entro il 2030 tale cifra supererà i 150 milioni[20]. Una sposa bambina su 3, nel mondo, vive nei Paesi dell’Africa subsahariana[21], e circa 100 milioni di ragazze oggi vivono in Paesi dove i matrimoni precoci sono legali.

Il fenomeno delle spose bambine è particolarmente rilevante anche nelle aree colpite dai conflitti, dove in molti casi le famiglie organizzano i matrimoni per proteggere le figlie da abusi e violenze sessuali. Tra i rifugiati siriani in Giordania, ad esempio, la percentuale di ragazze sposate prima di aver compiuto i 18 anni è cresciuta dal 12% nel 2011 al 32% nel 2014[22]. In Libano, attualmente, risulta sposata prima dei 18 anni più di 1 ragazza profuga siriana su 4[23], mentre in Yemen la percentuale di spose bambine supera i 2/3 del totale delle giovani nel Paese, rispetto alla metà prima dell’escalation del conflitto[24]. A tale fenomeno è poi strettamente collegato quello delle gravidanze precoci, che oggi riguarda 7,8 milioni di adolescenti: una questione particolarmente preoccupante considerando che le complicazioni durante la gravidanza e il parto rappresentano la prima causa di morte al mondo per le giovani tra i 15 e i 19 anni. Mettere fine ai matrimoni e alle gravidanze precoci, sottolinea l’Organizzazione, porterebbe a benefici economici entro il 2030 rispettivamente pari a 500[25] e 700[26] miliardi di dollari all’anno.

L’analisi di Save the Children mette infine in evidenza la piaga delle violenze fisiche e sessuali – dalle mutilazioni genitali femminili agli stupri alla prostituzione forzata – di cui troppo spesso le bambine e le ragazze sono vittime nel mondo. Circa 120 milioni di ragazze, più di 1 su 10 a livello globale, nella loro vita hanno subito forme di violenze sessuali[27], più di 1 su 5 in Bangladesh e in Camerun. Allo stesso modo, in cinque Paesi europei quali Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito più di 1 ragazza su 10 ha subito almeno un episodio di violenza sessuale prima dei 15 anni.

“Sono ancora troppi, come sottolinea il nostro rapporto, gli ostacoli che impediscono a tantissimi bambini e bambine al mondo di vivere a pieno la propria infanzia. Dalla lotta alla malnutrizione e a ogni forma di violenza, dall’accesso alla salute e all’educazione, chiediamo pertanto ai governi di impegnarsi concretamente ed efficacemente perché nessun bambino venga più lasciato indietro e a nessuno di loro venga più sottratto il proprio futuro”, ha concluso Neri.

Il rapporto “Le tante facce dell’esclusione” è disponibile al link: https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/le-tante-facce-dellesclusione

Una galleria fotografica è disponibile al link: https://media.savethechildren.it/?c=702&k=ba133e44de

Immagini video disponibili al link: https://media.savethechildren.it/?r=8667&k=88b2c5bbd7

Tromba e corno, lezione Frescobaldi all’Alda Costa giovedì 31 maggio

Giovedì 31 maggio alle 14.30, nell’atrio della scuola Costa i docenti di corno e tromba del Conservatorio di Ferrara, Massimo Mondaini e Martina Dainelli incontreranno gli studenti. Coordinerà Paola Chiorboli, Funzione Strumentale Musica, lettura e cittadinanza dell’ICS Alda Costa. Gli incontri sono aperti anche ai genitori interessati.
L’ICS Costa, grazie ad una collaborazione con il Conservatorio di Ferrara, ha ospitato nel mese di maggio, in occasione del calendario di iniziative dedicate all’Europe Day, una serie di lezioni concerto per offrire l’opportunità agli studenti della scuola primaria e alle loro famiglie di conoscere le caratteristiche di alcuni strumenti, quali l’arpa, il corno e la tromba.

IBS: Calendario Eventi Giugno 2018

Venerdì 1 giugno
Ore 18:30
Laura Morante presenta
Brividi immorali
La nave di Teseo
Dialoga con l’autrice Camilla Ghedini

Martedì 5 giugno
Ore 18:00
Giuseppe Cesaro presenta
Indifesa
La nave di Teseo
Dialoga con l’autore Fabrizio Fiocchi

Mercoledì 6 giugno
Ore 18:00
Lucio Scardino presenta
Nel cimitero della Certosa di Padusa. Poesie epigrafiche e no
Industrie Grafiche
Dialoga con l’autore Giuliana Berengan

Giovedì 7 giugno
Ore 18:00
Daniela Frignani presenta
Stella vespertina
Cultura e dintorni
Dialoga con l’autrice Roberto Pazzi

Venerdì 8 giugno
Ore 20:00
Gruppo di lettura “Due pagine prima di dormire”
Davide Pappalardo presenta il libro
Buonasera (Signorina) – Eclissi
Libro in lettura condivisa “Donne in fuga” di Maria Serena Mazzi
Il rinfresco è offerto da Panificio Evangelisti – Via Carlo Mayr 121, Ferrara

Sabato 9 giugno
Ore 18:00
Michael Frank presenta
I formidabili Frank
Einaudi
Dialoga con l’autore il Prof. Gianni Venturi – Università di Firenze

Lunedì 11 giugno
Ore 18:00
Paola Barbato presenta
Io so chi sei
Piemme
Dialoga con l’autrice Marcello Bardini

Martedì 12 giugno
Ore 18:00
Marco Valbruzzi presenta
Il vicolo cieco. Le elezioni del 4 marzo 2018
Il Mulino
Dialoga con l’autore Roberto Cassoli

Coldiretti Ferrara: progetto scuole 2017/2018, tra giochi e agrimerenda, la festa finale e tutti vincitori

Premiate oggi presso l’Agriturismo Corte dei Maghi a Quartesana di Ferrara le classi che hanno partecipato al concorso organizzato da Donne Imprese e Coldidattica, insieme a Campagna Amica ed alle imprese agricole ferraresi.

Oltre 1.500 ragazzi delle scuole ferraresi, dalle scuole materne alle superiori, sono stati coinvolti nel progetto di educazione a Campagna Amica per l’anno scolastico che sta per finire nei prossimi giorni.
Diversi gli istituti, di tutto il territorio provinciale (da Argenta a Copparo, da Gallo a Ferrara, da Cento a Mesola, da Masi Torello a Voghiera e Bondeno), che con alcune classi hanno partecipato alla fase formativa, di conoscenza e di trasmissione di esperienze e di approfondimenti sviluppati in classe o con altre modalità: dalla “lezione” in aula, alla visita ai mercati contadini, dalla passeggiata in campagna, all’impianto di un albero da frutto, al laboratorio sensoriale e gustativo, all’orto in classe, per sviluppare la linea guida di questo anno scolastico, ovvero “Un tempo per ogni cosa”, che è stato anche il titolo del concorso che ha visto premiate stamattina alla pari, le classi della scuola primaria “O. Marchesi” di Copparo (1 A, 1 B,1 D, 1 E), della scuola primaria “Don Minzoni” di Argenta (classe 2°), della scuola primaria di Gallo di Poggio Renatico (classi dalla prima alla quinta).
Alla festa nel parco dell’Agriturismo dei fratelli Sandro e Paolo Magagna, ha preso parte il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli, con il direttore Claudio Bressanutti, segretari di zona, funzionari e dirigenti dell’organizzazione agricola, ed anche come gradito ospite l’Assessore comunale Caterina Ferri, che ha ringraziato Coldiretti per l’opportunità di far riscoprire in modo intelligente ed originale il territorio, l’ambiente, l’origine del cibo ed i tempi, le stagioni ed i giorni necessari per arrivare a raccogliere i frutti del lavoro dell’agricoltore.
“La numerosa presenza di ragazzi stamattina – sottolinea Monia Dalla Libera, rappresentante di Donne Impresa Ferrara – è il confortante segnale che i nostri temi sono graditi e permettono di sviluppare percorsi educativi e didattici, insieme agli insegnanti ed alle famiglie, che portano ad una maggiore consapevolezza e manualità dei partecipanti, offrendoci l’occasione per far conoscere il significato di agricoltura oggi e le qualità dei nostri prodotti, che pur essendo sani, salubri e sicuri, oltre che buoni, non sempre sono ben conosciuti e gustati nel modo migliore.”
Il premio per tutti i ragazzi e le loro insegnanti sono state confezioni di pasta e riso di Bonifiche Ferraresi e semi di Facelia, la pianta amica delle api.

Da Ufficio stampa Coldiretti

Da Stevie Wonder ad Aretha Franklin, a Un fiume di Musica suona il gruppo Viviana Corrieri Quartett

VIVIANA CORRIERI QUARTETT | GIOVEDÌ 31 MAGGIO DALLE ORE 19
QUINTO APPUNTAMENTO DELLA RASSEGNA UN FIUME DI MUSICA 2018

I grandi classici arrivano in darsena, da Stevie Wonder a Elton John, passando per la stupenda Aretha Franklin. Giovedì 31 maggio, sarà il gruppo Viviana Corrieri Quartett, a valorizzare il progetto di Un fiume di Musica, che dalle ore 19 riempirà di note gli spazi esterni del Wunderkammer (Palazzo Savonuzzi, via Darsena 57 a Ferrara). La serata è a ingresso libero. Continua per tutto giugno e luglio, ogni giovedì, il ciclo di aperitivi musicali organizzati dalla Scuola di Musica Moderna-Associazione Musicisti di Ferrara nel piazzale che si affaccia sulla darsena. Un Fiume di Musica è organizzato in collaborazione con il Consorzio Wunderkammer (di cui l’Associazione Musicisti di Ferrara fa parte) e anche quest’anno è all’interno del progetto Smart Dock, nell’ambito di ‘Giardino Creativo’ finanziato da Anci.

Il repertorio del gruppo pop-fusion Viviana Corrieri Quartett spazia dai mitici cantanti come Stevie Wonder ed Elton John, ai brani di Mariah Carey, Oleta Adams, Elisa, John Legend, Aretha Franklin e Van Morrison. Insieme a Viviana Corrieri (voce), saliranno sul palco galleggiante di Un fiume di Musica Julie Shaperd alla viola, Lorenzo Pieragnoli alla chitarra e Massimo Mantovani al pianoforte.

Viviana Corrieri si è diplomata in canto lirico al Conservatorio di Musica Frescobaldi di Ferrara con Katia Koltcheva Angeloni nel 1990. All’insegnamento affianca da molti anni un’intensa attività concertistica anche come chitarrista autodidatta collaborando con musicisti della regione in repertori che spaziano dalle colonne sonore di film a celebri arie di musical, dalle canzoni di Burt Bacharach al genere classico (Mozart-Vivaldi) con piccole orchestre barocche. Dal 1989 è insegnante di canto moderno presso la Scuola di Musica Moderna di Ferrara.

Julie Sheperd è violista nata in Inghilterra 1970, si è diplomata in viola e violino prima di trasferirsi in Italia in 1994. Durante gli ultimi 20 anni ha girato il mondo suonando in America, Europa e Canada in varie tournée con orchestre e formazioni cameristiche con Shlomo Minz, David Garrett, Salvatore Accardo, Andrea Nannoni, Marco Fornaciari e molti altri. Da sempre, oltre a suonare, ha la passione per l’insegnamento, attività che svolge dal ’94. Dal 2011 è docente di violino e viola alla Scuola di Musica Moderna di Ferrara.

Massimo Mantovani è diplomato in violino al Conservatorio Dall’ Abaco di Verona. Contemporaneamente ha coltivato lo studio del pianoforte, dell’arrangiamento e della composizione. Svolgendo da anni attività nel campo del Jazz, del Blues e della musica classica, dal 1989 insegna Pianoforte moderno, jazz e stili derivati alla Scuola di Musica Moderna di Ferrara.

Lorenzo Pieragnoli è allievo dei Maestri Filippo Daccò, Giovanni Verga e Luciano Zadro ottiene presso il C.D.M. di Milano il diploma di Jazz Master in Chitarra, il diploma di Jazz Master in Armonia funzionale e il diploma di Jazz Master in Arrangiamento. Al Conservatorio di musica Frescobaldi di Ferrara consegue anche la licenza di teoria e solfeggio. Dal 1994 insegna chitarra presso la Scuola di Musica Moderna di Ferrara

Il progetto Smart Dock sta portando le persone a rivivere la darsena del fiume Volano dopo anni di abbandono, contribuendo così anche alla ridefinizione collettiva dell’identità del quartiere. Centrale in questo processo di riappropriazione di un luogo dimenticato è il ruolo della musica, del cibo e della socialità. Ogni giovedì, dunque, si potrà ascoltare la musica suonata dal vivo dagli insegnanti della Scuola di Musica Moderna, ogni sera un repertorio differente, e si potranno degustare le offerte enogastronomiche coordinate da Ferrara Rooms.

Da Ufficio stampa Consorzio Wunderkammer

Legge Emilia Romagna, gestori slot al Tar: “sospendere norma sulle distanze, preclude attività legale”

ROMA – La mappatura del Comune di Imola sulle aree destinate a diventare “slot free” preclude un’attività legale e comporta l’esproprio di attività autorizzate. È quanto hanno sostenuto i gestori slot sul provvedimento con cui è stato stabilito il progressivo spegnimento degli apparecchi nel raggio di 500 metri da luoghi sensibili, così come stabilito dalla legge dell’Emilia Romagna contro il gioco patologico. La disposizione comunale approvata lo scorso gennaio è finita davanti al Tar bolognese, su ricorso degli operatori di gioco. «Il problema – spiega l’avvocato Filippo Boccioletti, consulente dell’associazione di gestori Astro – è che a Imola non ci sono zone disponibili al di là di quelle vietate dal distanziometro. Per il tipo di conformazione urbanistica non è permesso, ad esempio, aprire sale nel centro storico, così come nelle zone residenziali. Con la norma sulle distanze si arriva dunque alla preclusione di un’attività lecita». Gli operatori hanno chiesto ai giudici amministrativi la sospensione del provvedimento comunale e la sollecita fissazione nel merito della causa. L’ordinanza del Tar è prevista nei prossimi due giorni.

In Emilia-Romagna la legge regionale che disciplina i giochi è stata votata nel 2013, ma le modalità applicative sono entrate in vigore solo nel giugno 2017. Entro 500 metri da una serie di luoghi sensibili è vietata l’apertura di sale giochi, nonché l’installazione di apparecchi negli esercizi pubblici. I Comuni sono stati chiamati a individuare i luoghi sensibili sul proprio territorio e gli esercizi non in regola con il distanziometro. Sulla base di questa mappatura, ogni comune nei successivi sei mesi, vale a dire entro il primo semestre del 2018, comunicherà alle sale “sotto distanza” i provvedimenti di chiusura e, per quanto riguarda gli esercizi pubblici, il divieto di installazione di nuovi apparecchi e il divieto di rinnovo dei contratti tra esercente e concessionario. Gli esercenti che vorranno proseguire la loro attività in una zona non soggetta al divieto potranno usufruire di una proroga di ulteriori sei mesi.

Agipro s.r.l.

Comunicato Regione: Sicurezza stradale

Spegnimento tutor sulle autostrade “Un fatto preoccupante, ma le sentenze si rispettano”

Il presidente dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale, Mauro Sorbi commenta lo stop al sistema di controllo della velocità in autostrada. “I tutor hanno dimostrato di essere un mezzo efficace per la prevenzione degli incidenti e delle vittime. Spero che vengo trovata la più presto una soluzione”

Bologna – “Lo spegnimento dei tutor per il controllo della velocità sulle autostrade è un fatto che preoccupa, soprattutto in vista dell’incremento del traffico nel periodo estivo, ma le sentenze vanno rispettate”.
Così Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale, ha commentato lo stop del sistema di controllo della velocità sulle autostrade dopo il pronunciamento della Corte d’appello di Roma che ha rigettato l’istanza di sospensione della disattivazione del dispositivo presentata da Autostrade per l’Italia.

“Spero che venga trovata al più presto una soluzione- prosegue Sorbi- perché i tutor hanno dimostrato di esser un mezzo efficace per la prevenzione degli incidenti e delle vittime. Un dato su tutti: la riduzione del 70% della mortalità sulle autostrade, ma anche il calo, lo scorso anno, di oltre il 18% delle multe per eccesso di velocità. Rassicura la comunicazione della Polizia Stradale circa l’aumento dei controlli delle pattuglie anche con l’utilizzo degli autovelox. E mi auguro che le Forze dell’ordine, impegnate sulle strade ogni giorno a garanzia della sicurezza e dell’incolumità dei cittadini, siano messe nelle migliori condizioni per svolgere il loro lavoro.

Infine- conclude il presidente dell’Osservatorio-, vorrei fare anche un appello agli automobilisti perché non spengano l’attenzione e dimostrino, anche a tutor spenti, un maggior senso di responsabilità nel rispettare i limiti di velocità, guidando senza distrazioni”.

In allegato la tabella degli incidenti per categoria della strada in Emilia-Romagna – Serie storica dal 1998 al 2015

Incidenti

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it, i comunicati nella sezione ‘Agenzia di informazione e comunicazione’.
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ASTRO IN AUDIZIONE A FERRARA: “APPLICAZIONE LEGGE REGIONALE RISCHIA DI CANCELLARE IL GIOCO LECITO”

ROMA – L’applicazione della legge regionale dell’Emilia Romagna nel Comune di Ferrara rischia di «attuare l’abolizione del gioco lecito». E’ quanto farà presente l’associazione di gestori Astro, che il prossimo 1 giugno incontrerà l’Amministrazione Municipale. All’incontro, riferisce Agipronews, parteciperanno per Astro l’avvocato Michele Franzoso e il responsabile per il territorio, Lorenzo Verona. La legge regionale «in materia di apparecchi da gioco lecito e scommesse» e la successiva delibera della Giunta prevedono che i Comuni stabiliscano i luoghi sensibili per applicare il distanziometro ai punti gioco e che gli operatori abbiano «una cognizione certa dello status giuridico del proprio locale», anche per valutare «le procedure sindacali di eventuale licenziamento del personale divenuto eccedente». Astro sottolinea che la misurazione delle distanze non dovrà comportare «costi per il punto vendita», né «responsabilità in merito all’esattezza delle stesse».

La procedura «prospettata dall’Amministrazione inverte i processi delineati dell’iter regionale (apparentemente vincolante) e pare non prevedere un ulteriore ambito di competenza comunale: l’individuazione delle aree residuali in cui le attività possano utilmente delocalizzarsi nei tempi perentori per il trasloco». Una situazione del genere «determina un inaccettabile “vuoto civico” nell’ambito dei rapporti tra aziende del territorio e istituzione cittadina», che deve attuare le norme regionali, ma anche rispettare «l’imprenditoria di settore». Astro fornirà ulteriori aggiornamenti in seguito all’incontro.

Agipro s.r.l.

FERRARA PREMIATA PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEGLI IMBALLAGGI IN ACCIAIO

Il riconoscimento conferito dal Consorzio RICREA, che in questi giorni è in Piazza XXIV Maggio con il tour Capitan Acciaio per informare ed educare i cittadini con attività e laboratori.
L’Emilia-Romagna regione virtuosa: nel 2017 raccolti 2,71 kg di imballaggi in acciaio per abitante.

Mercoledì, 30 maggio 2018 -Barattoli e scatolette, bombolette spray e tappi corona, latte, fusti, fustini e chiusure: in questi giorni gli imballaggi in acciaio sono protagonisti a Ferrara in Piazza XXIV Maggio con il tour Capitan Acciaio, un’iniziativa promossa da RICREA, il Consorzio Nazionale senza scopo di lucro per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio, per informare i cittadini sulle qualità degli imballaggi in acciaio ed educarli a una corretta raccolta differenziata.

“Per noi Ferrara è una città importante. I risultati ottenuti dimostrano l’impegno di istituzioni, operatori e cittadini nella raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio – spiega Federico Fusari, direttore generale di RICREA -. Nel 2017 in Emilia-Romagna abbiamo registrato una resa di 2,71 kg raccolti per abitante/anno, un risultato positivo che può essere ulteriormente migliorato.Il nostro obiettivo come Consorzio infatti è di aumentare ancora i risultati ottenuti, informando i cittadini sulla ‘convenienza ambientale’ della raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio. L’acciaio è un materiale permanente che si ricicla al 100% all’infinito ed è importante che non vada sprecato finendo in discarica”.

Questa mattina, proprio per l’impegno nella raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio e i risultati raggiunti, RICREA ha conferito uno speciale riconoscimento al Comune di Ferrara.

“Ringrazio il Consorzio RICREA per aver portato a Ferrara questa iniziativa – dichiara Caterina Ferri, Assessore all’Ambiente del Comune di Ferrara – Capitan Acciaio in questi giorni ha incuriosito le decine di bimbi che ogni giorno giocano in Piazza XXIV Maggio, contribuendo a diffondere un messaggio ambientale importante. La nostra città ha recentemente superato quota 87% di raccolta differenziata, grazie all’impegno di tutti i cittadini, e questo riconoscimento ci riempie di orgoglio e ci dice che siamo sulla strada giusta per migliorare sempre di più.”

RICREA ha anche premiato il Gruppo Hera, che nel settore ambiente svolge l’intero ciclo della Gestione dei Rifiuti.

“Vediamo sempre con molto favore iniziative come questa di Capitan Acciaio perché puntano l’attenzione sulla raccolta differenziata – commenta Alberto Santini, Responsabile servizi ambientali Modena e Ferrara del Gruppo Hera – In particolare questo tipo di raccolta è molto importante perché parliamo di materia il cui riuso consente di preservare importanti risorse.”

Nel 2017 nel nostro Paese sono state avviate al riciclo 361.403 tonnellate di imballaggi in acciaio, un quantitativo sufficiente per realizzare ben 3.600 chilometri di binari ferroviari, in grado di collegare Bari e Mosca.

Guarini Infanzia: giovedì 31 inaugurazione del giardino

Sarà inaugurato giovedì 31 maggio alle 10, alla presenza degli assessori Aldo Modonesi e Cristina Corazzari, delle autorità scolastiche, di docenti, alunni e famigliari, il giardino della Scuola Infanzia Guarini. Gli spazi esterni della sede di via Bellaria 25 sono stati dotati tra gli altri di un sottofondo in gomma colata, in grado di fornire una protezione certificata alle cadute. Il piano di riqualificazione, programmato dal Comune di Ferrara con il proprio Ufficio Verde e messo in opera da Ferrara Tua srl, nell’ambito del contratto di servizio per la cura del verde pubblico, prevede interventi in dodici cortili scolastici tra nidi, materne ed elementari, e in dieci parchi. Alla Guarini si è collegato al progetto “Per fare una scuola ci vuole un giardino” promosso nella più vasta iniziativa “Le scuole come beni comuni” da parte dall’Istituzione dei Servizi Scolastici Educativi con le famiglie della scuola.

La Giulio Barbieri S.r.l. lancia il Made in Ferrara

L’azienda con sede a Poggio Renatico (FE) applica sui propri prodotti la dicitura Made in Ferrara

Ferrara, 30 Maggio 2018 – “Made in Italy” cede il posto a “Made in Ferrara”. Dopo il recente cambio del logo, (avvenuto nel mese di Febbraio) la Giulio Barbieri S.r.l., azienda di Poggio Renatico, tra le principali realtà a livello nazionale e internazionale nel campo della realizzazione e fornitura di strutture per l’outdoor, si fa promotrice di un nuovo importante cambiamento effettuato in ambito corporate, ma di forte rilevanza per il territorio circostante.
In ogni prodotto dell’azienda infatti, a partire dalla giornata odierna, verrà applicata una nuova targhetta in alluminio, rivettata, sulla quale è riportato il luogo di produzione del prodotto stesso: non più un “generico” Italia, bensì Ferrara.

La scelta di sostituire il tradizionale marchio “Made in Italy” con la dicitura “Made in Ferrara – Italy” ha una doppia valenza: innanzitutto vuole essere un chiaro segnale di fiducia nei confronti del territorio di appartenenza; in secondo luogo, dichiarando la località specifica in cui vengono realizzate le soluzioni Giulio Barbieri S.r.l., l’azienda vuole dimostrare con la massima trasparenza nei confronti dei propri clienti, l’autenticità e la qualità dei prodotti realizzati.

“Siamo orgogliosi di intraprendere questo percorso – afferma il Presidente dell’omonima azienda, Giulio Barbieri – indicare “Ferrara” come precisa geolocalizzazione della produzione delle nostre strutture è per me motivo di orgoglio, poiché molte di esse verranno installate in location di grande prestigio in diverse parti del mondo (dimore di reali in occasione di grandi eventi e cerimonie, strutture sportive di fama mondiale, sedi di Olimpiadi o che vedono gareggiare le più alte categorie professionistiche in ambito calcistico e delle due ruote, e in generale grandi manifestazioni di richiamo internazionale). Come imprenditore, attraverso questa scelta, mi piacerebbe sostenere lo sviluppo territoriale e soprattutto industriale della nostra provincia e far sapere che Ferrara ha tutte le carte in regola per supportare e potenziare la crescita di aziende e imprese che decidono di stabilirsi qui. Sempre più spesso inoltre, durante i miei viaggi all’estero, mi accorgo che affermare l’autenticità “Italiana” dei nostri prodotti non è più sufficiente, servono maggiore onestà e trasparenza, da qui l’idea di parlare chiaro e di far comparire Ferrara, in cui hanno sede la nostra azienda e il nostro stabilimento produttivo, direttamente sulle nostre strutture”.

Fondata nel 1990, la Giulio Barbieri S.r.l. azienda con sede a Poggio Renatico (FE), vanta la realizzazione dei primi modelli al mondo di gazebo in alluminio e tunnel estensibili. Dopo aver ampliato progressivamente la sua produzione, arrivando ad inserirsi nel mercato delle soluzioni green e della mobilità ecosostenibile, ad oggi, grazie alla qualità e affidabilità delle soluzioni proposte si sta posizionando in maniera sempre più competitiva nel settore della produzione e commercializzazione di strutture dedicate al settore outdoor.

Da Ufficio Marketing
Giulio Barbieri S.r.l.

“Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni”

Palazzo dei Diamanti
Aperture serali straordinarie
Ultimi giorni di mostra

Venerdì 1 giugno e dall’8 al 10 giugno, in occasione dell’ultimo week end di mostra, la rassegna Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni rimarrà eccezionalmente aperta fino alle ore 22.30 (chiusura della biglietteria ore 22.00).

Rimangono ancora pochi giorni per lasciarsi sedurre dalla materia mutevole e inafferrabile degli stati d’animo in uno spazio sospeso e immateriale avvolto nell’oscurità, fatto di immagini, suoni e proiezioni.
Palazzo dei Diamanti offre dunque al suo pubblico la possibilità di godere fino a tarda sera di alcuni capolavori dell’arte moderna, un’occasione da non perdere prima che la mostra chiuda definitivamente i battenti.

In queste serate, alle ore 21.00, sono in programma visite guidate per singoli visitatori con ritrovo nel giardino di Palazzo dei Diamanti 15 minuti prima dell’orario di inizio del tour. La prenotazione è obbligatoria e si può effettuare scrivendo a visitamostraferrara@gmail.com oppure contattando il numero 333 1581942 (dal lunedì al venerdì dalle ore 14.00 alle ore 18.00).

Per informazioni e prenotazioni: 0532 244949, www.palazzodiamanti.it

Da Segreteria di Direzione
Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea
Fondazione Ferrara Arte

Bando regionale Pro Loco. I contributi dovuti alle Associazioni sono stati liquidati?

Dal marzo 2016 la legge regionale n.5, concede contributi a sostegno delle Associazioni Pro Loco che operano sul territorio regionale e hanno sede in Emilia Romagna.

La condizione per l’ottenimento di questi finanziamenti era la redazione e la realizzazione di attività che valorizzassero e promuovessero il patrimonio storico, culturale, folkloristico, sociale ed ambientale del territorio, i prodotti tipici dell’artigianato e dell’enogastronomia locali.
Scopo delle attività da inserire nei programmi delle Associazioni doveva essere l’incentivo ad un turismo sostenibile a livello sociale ed ambientale, rispettoso dei beni comuni e del patrimonio delle comunità locali.

Oggi (mercoledì 30 maggio 2017,ndr) ho depositato un’interrogazione in cui chiedo alla Giunta regionale se detti contributi sono stati liquidati. I tanto attesi fondi sostengono e premiano il lavoro decisivo di volontari e appassionati, compensando quelle risorse che i Comuni non sono più in grado di mettere a disposizione. L’erogazione o meno di queste risorse può fare la differenza tra il mantenimento o la scomparsa di importanti manifestazioni che arricchiscono le comunità locali del territorio.

Nella nostra provincia erano stati assegnati finanziamenti per quasi un quinto dei fondi complessivi: 70 mila euro su 350 mila. Un segno di come siano state premiate le progettualità e la grande intraprendenza che dimostrano le nostre Pro Loco.
Tra le associazioni che si sono aggiudicate le risorse messe a bando, vale la pena ricordare il Palio di Ferrara e la Pomposia Imperialis Abbatia (rispettivamente 10 mila e poco più di 4 mila euro).

Il bando pubblicato dalla Regione Emilia-Romagna il 9 agosto 2017, rivolto proprio alle Pro Loco, aveva scadenza il 15 settembre 2017. Nel testo della gara erano considerate ammissibili le spese per le attività svolte esclusivamente dal 1 gennaio al 31 dicembre 2017. Da fatturare e pagare dal 1 gennaio 2017 al 31 gennaio 2018.

La liquidazione dei contributi concessi doveva avvenire in un’unica soluzione a seguito dell’invio della documentazione alla Regione, entro il 31 gennaio 2018. Il termine per la conclusione del procedimento di liquidazione era fissato in 90 giorni, con un congelamento eventuale di 30 giorni quando fosse richiesta documentazione aggiuntiva.

Comunicato Regione: Salute mentale

Dal ricovero nell’Ospedale psichiatrico giudiziario ai percorsi riabilitativi per il reinserimento sociale dei pazienti: Regione, Magistratura e Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna (Uiepe) siglano un protocollo operativo. L’assessore Venturi: “Grande impegno da parte dei tanti soggetti coinvolti: già realizzate in questi anni esperienze positive, ora rafforziamo ulteriormente il percorso”

In Emilia-Romagna sono attive due Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza), a Bologna e Casale di Mezzani (Parma). Dall’apertura nel 2015 ad oggi, accolte 63 persone e dimesse 49, principalmente verso strutture residenziali ordinarie dei Dipartimenti di salute mentale

Bologna – Dal ricovero detentivo nell’Ospedale psichiatrico giudiziario alla permanenza in strutture più piccole, ad alta sicurezza, progettate per garantire alle persone affette da malattie mentali e autrici di reato l’attivazione di percorsi terapeutico-riabilitativi adeguati. Fino all’approdo, laddove possibile, in strutture residenziali ordinarie dei Dipartimenti di salute mentale. Un percorso, questo, avviato dalla legge 81 del 2014, che ha sancito la chiusura definitiva degli Opg, e che Regione Emilia-Romagna, Magistratura e Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna (Uiepe) del ministero della Giustizia intendono definire a livello territoriale con un protocollo operativo siglato oggi in viale Aldo Moro.

“Il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari ha rappresentato l’atto conclusivo di un percorso di civiltà- osserva l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. L’Emilia-Romagna è arrivata preparata e si è mostrata pronta a chiudere quello di Reggio Emilia nei tempi previsti, adottando piani di assistenza individuali per i residenti. È già da qualche anno, quindi, che lavoriamo in quest’ottica, con risultati positivi. Il documento firmato oggi-prosegue l’assessore-, testimonianza di un grande impegno dei soggetti coinvolti, vuole individuare prassi condivise, ulteriori collaborazioni e approfondimenti operativi nelle sedi locali dei diversi Tribunali che operano in Emilia-Romagna e le rispettive Aziende sanitarie di riferimento. Al centro del lavoro, ancora una volta- conclude Venturi-, c’è la persona vista nella sua interezza”.

Assieme all’assessore Venturi, hanno firmato il presidente della Corte di Appello di Bologna, Giuseppe Colonna, il procuratore generale di Bologna, Ignazio De Francisci, la presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, Antonietta Fiorillo, e la dirigente Uiepe Emilia-Romagna, Maria Paola Schiaffelli.

Dagli Opg alle Rems, al reinserimento sociale
“Sopravvissuti” alla legge 180 del 1978 (la cosiddetta “legge Basaglia”), gli Opg sono stati definitivamente chiusi il 31 marzo 2015. Fino a quel momento in Italia avevano funzionato ancora sei strutture di quel tipo, e precisamente a Reggio Emilia, Aversa, Montelupo Fiorentino, Napoli, Barcellona Pozzo di Gotto e Castiglione delle Stiviere. In funzione della chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, la legge 81 del 2014 ha predisposto le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) – strutture più piccole, specializzate nella cura delle persone affette da disturbi mentali e sottoposte a misura di sicurezza detentiva – insieme a un potenziamento dei servizi psichiatrici territoriali. Il trattamento in Rems, infatti, va inteso non “per sempre” ma, se le condizioni della persona lo consentono, come una fase nel programma di cura per favorire l’attuazione di un percorso terapeutico-riabilitativo di reinserimento sociale.

In Emilia-Romagna sono attive due Rems, una a Bologna e l’altra a Casale di Mezzani (Parma). Dotate di 24 posti (14 a Bologna e 10 a Casale di Mezzani), hanno accolto, dalla loro apertura (aprile 2015) ad oggi, 63 persone, e ne hanno dimesse 49, nella maggioranza dei casi verso strutture residenziali ordinarie dei Dipartimenti salute mentale regionali.

Queste realtà, partite dalle migliori esperienze che si sono sviluppate negli ultimi anni con le tante dimissioni dall’Opg, hanno affermato un modello di cura innovativo, fondato sulla centralità del territorio e delle sue risorse terapeutiche. Fondamentale la capacità di collaborazione tra le istituzioni coinvolte: il Servizio sanitario regionale, la Magistratura, l’Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna del Dipartimento giustizia minorile di comunità del ministero della Giustizia. Un gruppo di lavoro composto da professionisti di tutti i soggetti coinvolti si è posto da subito l’obiettivo di facilitare la collaborazione reciproca, favorendo l’omogeneità territoriale dei percorsi delle persone con disturbi mentali autrici di reato, attraverso la definizione di linee comuni di intervento. Il fine è quello di garantire la cura a queste persone, assicurando contemporaneamente i necessari livelli di sicurezza a tutela della collettività. /CV

In allegato, firma del protocollo

Allegato 1: firmaprotocollo.jpg

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GIOSTRA DEL BORGO 2018

Prende il via, giovedì 7 giugno, la XV edizione de “La Giostra del Borgo” che animerà l’intera area dell’ippodromo ferrarese fino a domenica 24 giugno.
L’edizione 2018 della manifestazione, organizzata come sempre dalla Contrada Borgo San Luca, sarà caratterizzata quest’anno da un ritorno alla “tradizione rievocativa” con particolare attenzione rivolta alle famiglie ed ai bimbi, che troveranno ad attenderli un mondo magico a loro dedicato con animazioni.
Non mancheranno, come sempre, spettacoli musicali, soprattutto dedicati al Medioevo ed al Rinascimento, giocolieri e focolieri nel rispetto della miglior tradizione della Giostra.
Di particolare interesse, da quest’anno, la presenza dei Mercati Medievali e del Campo Arcieri, nonché serate di incontri letterari e culturali con la presentazione di libri sulla storia ferrarese.
Di rilievo, la presenza di gruppi armati sia di Ferrara che di Compagnie provenienti da altre città e le serate di danza rinascimentale a cura del gruppo danza del Borgo San Luca e dei più importanti gruppi di danza rinascimentale di Ferrara.
E poi la serata dedicata al sostegno ad AVIS, l’ormai tradizionale “VESPA PIAGGIO NIGHT” ed il consolidato “Torneo del Paraduro – Memorial Cecilia Toselli e Mauro Catozzi” per giovani Sbandieratori e Musici.
Infine, ma non ultima, l’eccellenza enogastronomica garantita dal Ristorante della Giostra (i cui piatti sono realizzati interamente con prodotti tipici locali provenienti esclusivamente dal territorio ferrarese, quali pasta fresca, come cappellacci e cappelletti, carni, dolci, le “coppie” di pane ed i vini del Bosco Eliceo) e dall’Hostaria (famosa per i suoi “Pinzini del Borgo”). Entrambi sono aperti tutte le sere, per soddisfare anche i palati più esigenti offrendo un’ampia scelta tra ottime prelibatezze culinarie ed il ristorante, previa prenotazione, offre la possibilità di realizzare anche cene scolastiche.
Queste le novità in programma proposte dallo staff della Giostra per un’edizione ancor più ricca:

– Letture animate per bambini a cura della “Compagnia dello Steccato” e dell’Associazione C.I.R.C.I. (Centro di Iniziativa e Ricerca sulla Condizione dell’Infanzia) di Ferrara;
– Mercati Medievali ed antichi mestieri;
– Campo Arcieri a cura della “Compagnia Arcieri e Balestrieri Filippo degli Ariosti”;
– Giro in pony – ADS Ippodromo di Ferrara;
– “Il Feudo del Piccolo Guerriero”- laboratori medievali con materiali riciclati e giochi;
– Prova gratuita di bandiere, tamburi e chiarine;
– Incontri letterari e culturali con Luigi Dal Cin, Francesco Scafuri e Graziano Gruppioni
– Campi d’Arme e spettacoli a cura della “Società dei Vai” e “I Connestabili del Finale”
…E tutte le sere, animazione per bambini nell’area “labirinto castello”

Per informazioni e prenotazioni:

mail : borgosanluca@libero.it

tel. 347.8683569

www. http://giostradelborgo.altervista.org
Giostra del Borgo

BORGO SAN LUCA – 44122 FERRARA
VIA IPPODROMO N.31

Ufficio Stampa
Borgo San Luca

Comunicato Regione: Attrattività

Industria 4.0, dalla California all’Emilia-Romagna per sviluppare la realtà virtuale aumentata: la Eon Reality prende casa nel bolognese dove nascerà un nuovo Centro digitale interattivo. Investimento da oltre 24 milioni di euro, 160 assunzioni

A Casalecchio di Reno. 6,3 milioni di euro dalla Regione grazie alla Legge regionale sulla promozione degli investimenti nel territorio. Il Gruppo americano sviluppa piattaforme digitali per le imprese nei settori dell’istruzione e della formazione. L’Alma Mater fra i partner. Bonaccini: “Importante conferma per una regione ritenuta strategica anche nei settori avanzati”. Il Ceo David Scowsill: “Qui una grande opportunità”. La presentazione del progetto con l’assessore Costi, il vicesindaco della Citta Metropolitana, Tinti e il sindaco di Casalecchio di Reno Massimo Bosso

Bologna – Anche da oltreoceano per mettere radici profonde in Emilia-Romagna, considerata un territorio dove è possibile investire bene e con profitto, potendo contare su professionalità esclusive, logistica e infrastrutture e alta formazione, dai Tecnopoli alle Università.
Eon Reality, azienda californiana che sviluppa software e piattaforme digitali, ha scelto di insediarsi nel bolognese, al Worklife Innovation hub di Casalecchio di Reno, per far nascere un Centro digitale interattivo, snodo italiano per lo sviluppo di contenuti e applicazioni legati alla realtà virtuale aumentata. Tutto ciò grazie anche al supporto messo in campo dalla Regione, reso possibile dalla Legge regionale 14 del 2004 per la “Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna”.
L’azienda californiana, nel contesto del bando relativo a Industria 4.0, ha previsto di realizzare entro il 2020 un centro digitale interattivo con un investimento nel bolognese di 24 milioni e 350 mila euro, che comprende un contributo della Regione Emilia-Romagna di 6,3 milioni di euro (di cui 4,3 milioni già erogati) e prevede 160 nuove assunzioni di cui 128 persone con laurea o titoli superiori.

Oggi a Bologna, nella sede della Regione, in viale Aldo Moro, il progetto di insediamento è stato presentato dal presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, dallo chief executive di Eon Reality, David Scowsill, dall’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, dal vicesindaco della Città metropolitana di Bologna, Fausto Tinti, il sindaco di Casalecchio Massimo Bosso e dalla professoressa Rosa Grimaldi dell’Università di Bologna delegata dal Rettore all’imprenditorialità.

Eon Reality è leader mondiale della realtà aumentata e virtuale. Fondata nel 1999 nella città di Irvine in California, sviluppa piattaforme digitali per le imprese, nei settori dell’istruzione e della formazione e ha collaborato con 400 istituzioni accademiche e 55 istituzioni governative. L’azienda californiana sarà presente al convegno di apertura di R2B 2018 che si svolgerà a Bologna Fiere il prossimo 7 e 8 giugno.

“Siamo di fronte a un’importante e prestigiosa confermadi quanto sia attrattiva l’Emilia-Romagna anche in un settore avanzato come l’industria 4.0, strategico per la nostra economia- afferma Bonaccini-. La nostra terra è riconosciuta a livello internazionale per la capacità infrastrutturale tecnologico d’eccellenza, cui si aggiungono efficaci politiche di internazionalizzazione e di attrazione degli investimenti. Attraiamo risorse e progetti che fanno crescere idee e saperi, che si mescolano alle grandi capacità professionali, di ricerca e innovazione che qui le nostre aziende, la nostra manodopera e i nostri tecnici sono in grado di esprimere. L’attrattività del nostro sistema, unito nell’azione avviata col Patto per il Lavoro, ha già visto investire qui grandi gruppi italiani e stranieri confermando i nostri obiettivi di generare ricchezza per il territorio, creare posti di lavoro, migliorare le opportunità formative creando una quantità significativa di personale altamente qualificato”.

“Tra i vari punti di forza del nostro sistema- aggiunge Palma Costi- il tassello mancante era proprio quello legalo allo sviluppo della realtà virtuale. Per questo la presenza di Eon è molto importante e servirà proprio come hub per lo sviluppo di servizi e competenze in diversi processi industriali, plasmando nuove competenze strategiche per la competitività. Con la Legge regionale sull’attrattività si va a rafforzare, oltre alle imprese beneficiarie, anche il tessuto di piccole e medie imprese di subfornitura, punto di forza dei nostri distretti produttivi. Un lavoro in sinergia tra pubblico e privato per sostenere investimenti in alta tecnologia sul territorio emiliano-romagnolo e che rappresentano linfa vitale per un indotto che sempre di più diventa protagonista internazionale”.

L’obiettivo del nuovo centro, che avrà tra i suoi partner l’Università di Bologna, è accelerare il rapporto uomo-macchina simulando la realtà, con l’aspirazione di diventare la piattaforma italiana per lo sviluppo di contenuti e applicazioni legati alla realtà virtuale. Verrà affiancato dalla Augmented and Virtual Reality School, che fornirà attività formative con accesso libero per gli studenti. Progetti simili sono già stati implementati in altre 30 località a livello globale come per esempio a Manchester (Gran Bretagna), Laval (Francia), Tshwane (Sudafrica) nonché in Messico e a Dubai.

“In Emilia-Romagna- spiega David Scowsill, Ceo di Eon Reality- vediamo una grande opportunità di trasferire la conoscenza delle competenze locali alla comunità globale. Il centro interattivo digitale garantirà alla regione di rimanere all’avanguardia nell’innovazione e rappresenta un investimento per il futuro dei cittadini. A tale riguardo, non vediamo l’ora di affrontare le esigenze del mercato regionale e siamo entusiasti della capacità di sviluppare applicazioni di trasferimento di conoscenza uniche, che utilizzano competenze di settore locali”.

“La collaborazione con Eon si inserisce nella strategia dell’Ateneo di apertura rispetto alle imprese. In particolare- sostiene il Rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini- questa collaborazione ci consente di lavorare insieme sull’innovazione nei processi formativi, un ambito nel quale l’Alma Mater sta già investendo, e nello specifico su come realtà aumentata e intelligenza artificiale possano favorire la formazione delle nuove professionalità che il mercato oggi richiede”.

“Il nostro territorio- dichiara il presidente di Confindustria Emilia Area Centro, Alberto Vacchi- ancora una volta dimostra di avere grande capacità attrattiva, in grado di renderci destinatari di importanti investimenti economici a livello internazionale. Sono moltissime le operazioni di attrattività silenziosa che il nostro sistema produttivo, lavorando in sinergia, ha richiamato negli ultimi anni e l’insediamento di Eon Reality è un ulteriore e significativo esempio che unisce il mondo del digitale e quello del manifatturiero”.

Il secondo bando sull’attrattività
Eon Reality è una delle sei imprese – insieme alla multinazionale americana Ibm Italia, a Aetna Group con sede a Verucchio nel riminese, alla faentina Bucci Automations, a Sacmi Cooperativa Meccanici Imola e alla modenese Energy Way – che, attraverso un bando previsto dalla Legge regionale per la “Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna”, ha presentato un progetto nei settori avanzati di industria 4.0.
La Regione supporterà questi investimenti ad alto impatto occupazionale, non solo attraverso l’erogazione di incentivi, ma anche facilitando il rapporto con le istituzioni, enti locali e altri soggetti interessati che operano sul territorio.

Il primo nel 2016: 1.200 posti di lavoro
Per quanto riguarda il primo bando del 2016, pensato non per la sola Industria 4.0, sono stati 13 i progetti finanziati e in corso di realizzazione. Tra questi figurano anche quelli di Lamborghini, Ducati Motor, Ynap, Teko Telecom, Avl Italia, B.Braun Avitum Italy, Hpe e Ima. L’investimento previsto è di oltre 126 milioni di euro, di cui circa 41 milioni di finanziamento pubblico, e produce 1.200 nuovi posti di lavoro.

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Comunicato Regione: Lutto

Cordoglio del presidente Bonaccini per la scomparsa del giornalista Antonio Ramenghi

“Se ne va un pezzo del miglior giornalismo espresso dalla nostra terra, fatto di senso di responsabilità, un vero esempio per tanti. Esprimo vicinanza alla moglie e ai figli”

Bologna – “Sono profondamente colpito dalla scomparsa di Antonio Ramenghi, un ottimo giornalista, un professionista scrupoloso e impeccabile, oltre che un galantuomo d’altri tempi”.

Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, appresa la notizia della morte di Ramenghi: “Con lui scompare un pezzo del miglior giornalismo espresso dalla nostra terra, fatto di senso di responsabilità, un vero esempio per i tanti giornalisti che a lui hanno guardato e da lui imparato. Il suo ultimo impegno, dedicato alla difesa della Costituzione italiana, dà la misura delle sue capacità e delle radici su cui ha basato il proprio mestiere”.

“In questo triste momento, a nome mio personale e di tutta la Giunta regionale, esprimo vicinanza e cordoglio alla moglie e ai figli, cui va un sincero abbraccio”. /Va.Ma.

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Collezione Cavallini Sgarbi: un benvenuto alla nuova opera di Pietro Martire Neri

Un arrivederci e un benvenuto
Novità per la Mostra “La collezione Cavallini Sgarbi”
(Prorogata al 2 settembre)

Il 2 giugno il Ritratto di Ludovico Grazioli (circa 1551, olio su tela; 86,5 x 71,5) di Lorenzo Lotto ci saluterà; parte per il Museo del Prado di Madrid nell’ambito della mostra “Lorenzo Lotto. Ritratti” (19 giugno – 30 settembre 2018).
Tornerà, il Lotto, coronato di allori.
Al suo posto, sulla parete della stanza numero 3, farà il suo ingresso un nuovo quadro, un Innocenzo X rosso fiammante di Pietro Martire Neri (Cremona, 1591 – Roma, 1661).

Ritratto di Innocenzo X (da Velázquez)
1650/55
Olio su tela, cm 144,5×119,5
Iscrizioni: firmato sul memoriale “Pietro Martire Neri”

Il ritratto, firmato sul memoriale tenuto dal papa con la sinistra, è una delle repliche di Pietro Martire Neri desunte dal celebre capolavoro di Diego Velázquez della Galleria Doria Pamphilj di Roma, uno dei ritratti più copiati ed ammirati dell’intero secolo.
Sono note le seguenti altre versioni: la grande tela del Monastero di San Lorenzo dell’Escorial, caratterizzata dal maggior formato, con il papa a figura intera e la presenza di un consigliere o segretario in piedi a destra, firmata sul memoriale: “Alla San.ta de Nos. Sig. Per Pero Marti Nero”; il ritratto nella collezione del marchese di Bute a Rothesay (Scozia) firmato sul memoriale: “Alla San.ta de Nro Sig.re Innocencio X. Per Pietro Martire Neri”; La tela passata all’asta da Christie’s a Londra l’8 dicembre 1989, lotto 119, firmata ancora: “Alla San.ta di Nro Sig.re Innocentio X. Per M…re Meri” (forse coincidente con quella in esame); una versione simile alla presente con varianti nel tendaggio sullo sfondo; una “tela da testa”, con il pontefice ripreso a mezzo busto, presso la Galleria Doria Pamphilj di Roma.
Neri si propone quindi come straordinario divulgatore dell’immagine ufficiale del pontefice, celebrata dal pittore spagnolo, introducendo tuttavia di volta in volta variazioni nell’ambientazione e soprattutto nella tecnica pittorica.
Il pittore cremonese, distintosi tra Cremona, Mantova e Milano come prolifico ritrattista, giunse a Roma nel 1629 e poi definitivamente nel 1647, assurgendo anche all’ambita carica di Principe dell’Accademia di San Luca nel 1654. Fu collaboratore di Velázquez firmando assieme a lui il Ritratto di Cristoforo Segni in collezione privata svizzera, eseguendo “lodatissimi e bellissimi ritratti li quali sono al maggior segno stimati” (Bresciani).

La mostra è a cura di Pietro Di Natale.

Il catalogo della mostra è pubblicato da La nave di Teseo editore.

Comunicazione e grafica a cura di Studio Cerri & Associati.

Allestimento a cura di ReallizzArte e Studio Volpatti.

LA MOSTRA È REALIZZATA E PROMOSSA DALLA FONDAZIONE ELISABETTA SGARBI, IN COLLABORAZIONE CON LA FONDAZIONE CAVALLINI SGARBI, CON IL COMUNE DI FERRARA, CON IL PATROCINIO DEL MINI-STERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO E DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA, CON IL SOSTEGNO DI BONIFICHE FERRARESI, FONDAZIONE CARIPLO, GENERA GROUP HOLDINGS E CON IL SUPPORTO DI CIACCIOARTE E ASCOM.

Orari di apertura
Tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.30
Chiusura posticipata alle 18.30 nelle seguenti date:
1, 2, 3 giugno.

Biglietti
Intero € 12
Ridotto (dai 12 ai 18 anni, over 65) € 8
Scuole medie e superiori € 7
Bambini dai 6 ai 12 anni € 5
Gratuito sotto ai 6 anni
Family: per ogni adulto pagante, un minore ha l’ingresso gratuito
Possessori MyFE Card € 3

Tariffe e agevolazioni
www.castelloestense.it

Visite guidate
Adulti con diritto al biglietto ridotto € 4
Dai 6 ai 18 anni € 3

Prenotazioni visite guidate
tel. +39 0532 244949
diamanti@comune.fe.it

Informazioni
tel. +39 0532 299233
castelloestense@comune.fe.it

Ufficio Stampa
Mara Vitali Comunicazione
tel. +39 02 70108230
Mara Vitali – mara@mavico.it
Lisa Oldani tel. +39 349 4788358 – lisa@mavico.it
Claudia Tanzi tel. +39 340 1098885 – claudia@mavico.it

L’’orologio biologico che regola i ritmi dell’organismo

AL FESTIVAL DELLA SCIENZA MEDICA DI BOLOGNA IL PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA 2017 MICHAEL ROSBASH

Venerdì 1 giugno la lectio magistralis sui ritmi circadiani, i moscerini della frutta e il finanziamento pubblico alla ricerca di base.
E’ la prima uscita pubblica in Italia dello scienziato americano dopo il prestigioso riconoscimento dell’Accademia svedese.

Nel pomeriggio incontro con i Dottorandi di Area Medica dell’Università di Bologna

La nostra vita è scandita da un orologio interno che sincronizza i ritmi dell’organismo con quelli della rotazione terrestre. E’ questo “timer interno” ad indicarci quando è il momento di dormire e quando è il momento di svegliarci. La scoperta del funzionamento di questi meccanismi – denominati ritmo circadiano – ha valso allo scienziato americano Michael Rosbash, assieme ai colleghi Jeffrey Hall e Michael Young, il Premio Nobel per la Medicina 2017.

Michael Rosbash terrà la lectio magistralis “Ritmi circadiani, moscerini della frutta e finanziamento pubblico alla ricerca di base” nell’ambito della quarta edizione del Festival della Scienza Medica di Bologna “Il Tempo della Cura” il 1 giugno alle ore 11 presso l’Aula Magna di Santa Lucia (ingresso libero fino ad esaurimento posti). Quella bolognese è la prima uscita pubblica in Italia del professore di Neuroscienze della Brandeis University di Boston dopo il prestigioso riconoscimento dell’Accademia svedese. L’intervento del Premio Nobel sarà introdotto dal Presidente di Genus Bononiae. Musei nella Città Fabio Roversi-Monaco e sarà coordinato da Giuseppe Plazzi, professore di Scienze biomediche e neuromotorie all’Università di Bologna.

Utilizzando i moscerini della frutta (Drosophila) come organismo modello, i tre scienziati sono riusciti a isolare il gene che regola il normale ritmo biologico quotidiano, dimostrando come questo codifichi una particolare proteina – denominata PER – che si accumula nelle cellule durante la notte e viene poi degradata nell’arco della giornata: i livelli della proteina PER oscillano su un ciclo di 24 ore, in sincronia con il ritmo circadiano. Successivamente, hanno individuato ulteriori componenti proteici di questo sistema, svelando il meccanismo che governa l’orologio autosufficiente all’interno della cellula.
Un meccanismo che nell’uomo avviene con particolare precisione: il nostro orologio interno adatta così la nostra fisiologia alla diverse fasi della giornata, regolando funzioni critiche come i livelli ormonali, il sonno, la temperatura corporea e il metabolismo.

Di conseguenza quando c’è un disallineamento, anche solo temporaneo, tra l’ambiente esterno e il ritmo biologico interno – basti pensare al jet-leg – il nostro benessere vacilla: ad una costante mancanza d’equilibrio tra stile di vita e ritmo circadiano è infatti associato un aumento del rischio di incorrere in malattie.

“Gli ultimi 35 anni hanno segnato un profondo cambiamento nel campo dei ritmi circadiani. Questa ‘era molecolare’ si è aperta con gli studi sulla Drosophila, il moscerino della frutta, un modello della ricerca in genetica da oltre 100 anni. Insieme ai miei colleghi abbiamo identificato i meccanismi sottostanti la sincronizzazione circadiana, scoprendo che tali meccanismi si sono conservati evolutivamente in tutti gli animali”, spiega Michel Rosbash.

“In altre parole – prosegue il Premio Nobel – i progressi ottenuti dallo studio della Drosophila sono trasferibili alla ricerca sugli esseri umani. Nel moscerino, come nell’uomo, l’orologio circadiano governa infatti larga parte di tutta l’espressione genica. Questo spiega come una considerevole parte della fisiologia animale (dalla biochimica al metabolismo, dall’endocrinologia al comportamento e al sonno) risulti sotto il controllo circadiano. Studiare il rapporto tra la funzione circadiana, il cervello ed il sonno nel moscerino è ulteriormente facilitato dal fatto che l’orologio circadiano del cervello della Drosophila conta solo su 75 coppie di neuroni, a confronto con la complessità del cervello dei mammiferi. Il mio campo di ricerca è stato largamente finanziato dai National Institutes of Health degli Stati Uniti, che rimangono essenziali per sostenere e portare avanti la ricerca collegata alla salute”.

“Con la Lectio dell’ultimo Nobel per la medicina, il Festival della Scienza Medica persegue la sua missione di essere occasione di incontro e confronto per la comunità scientifica, ma anche laboratorio per la divulgazione seria e rigorosa delle scoperte mediche verso il grande pubblico. – spiega il Presidente di Genus Bononiae. Musei nella Città Fabio Roversi-Monaco Siamo onorati di contribuire a diffondere maggiore conoscenza sulle frontiere della ricerca, anche per combattere la disinformazione che, tra fake news e mancanza di approfondimenti, sembra avere il sopravvento”.

Nel pomeriggio alle ore 16.00 il Nobel incontrerà presso l’Accademia delle Scienze di Bologna (Sala Ulisse, via Zamboni, 31) i Dottorandi di Area Medica dell’Università di Bologna. Questo incontro rientra nello spirito del Festival, che vede la partecipazione di tantissimi giovani ai quali viene data l’opportunità e che ha anche il compito di rendere questi giovani attori primari del Festival stesso. Modera il Segretario Perpetuo dell’Accademia, Lucio I. M. Cocco, che proporrà Rosbash come Socio Corrispondente Straniero dell’Accademia.

Soroptimist Club di Ferrara: amministrazione di sostegno. Domenica 3 giugno alle ore 10,30 a Casa Romei.

Il Soroptimist Club di Ferrara, domenica 3 giugno alle ore 10,30 in virtù dell’accordo di valorizzazione in atto con il Polo Museale dell’Emilia-Romagna e Museo di Casa Romei e con il contributo del Gruppo Archeologico Ferrarese, avrà il piacere di ospitare a Casa Romei la dr. Wanda Formigoni, Giudice Onorario del Tribunale di Ferrara, che ci parlerà della amministrazione di sostegno, un istituto ormai in vigore da 14 anni, ma la cui ricaduta e importanza sociale pare ancora non sufficientemente nota, o non sufficientemente divulgata. Finalità dell’incontro è illustrare come il Codice Civile disciplini l’istituto dell’amministrazione di sostegno e per meglio conoscere chi debba usufruirne; chi possa farvi ricorso; come vada presentata la domanda al giudice tutelare, al quale spetta la designazione dell’amministratore di sostegno; quali siano obblighi, responsabilità e compiti cui quest’ultimo è tenuto nell’interesse di chi, divenuto fragile e indifeso a causa di un’infermità o di una menomazione fisica o psichica, parziale o temporanea, si trovi in difficoltà nel provvedere a se stesso e al proprio patrimonio I contenuti oggetto della riunone saranno poi reperibili sul sito delSoroptimist: L’incontro è rivolto a tutta la cittadinanza e avrà luogo nel Giardino Segreto del Museo di Casa Romei, aperto con ingresso gratuito.

L’Assemblea dei Soci di Tper ha approvato il bilancio 2017 e nominato i nuovi organi societari

– Approvato all’unanimità il consuntivo 2017 con un utile netto d’esercizio di 8,2 milioni. La società distribuisce agli azionisti dividendi per 4,8 milioni
– Confermato il CdA uscente: Giuseppina Gualtieri Presidente e AD, consiglieri Giovanni Neri e Francesco Badia

Nel corso dell’Assemblea dei Soci, tenutasi ieri pomeriggio, gli azionisti di Tper SpA hanno approvato il bilancio 2017 della Società e nominato i nuovi organi societari sulla base di una lista presentata unitariamente da Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna e Città Metropolitana di Bologna.

IL BILANCIO
I Soci di Tper hanno approvato all’unanimità il progetto di bilancio, proposto dal CdA dell’azienda.
Il consuntivo 2017 evidenzia una significativa serie di risultati positivi, ottenuti peraltro in costanza di tariffe e di corrispettivi pubblici per chilometro per i servizi erogati: un Margine Operativo Lordo di 33,7 Milioni di Euro, un risultato ante imposte di 14,4 milioni ed un Utile Netto dell’esercizio di 8,2 milioni di Euro. Parallelamente, si è registrato un aumento dei ricavi (da 240,8 milioni di Euro del 2016 ai 244,3 del 2017), dei passeggeri trasportati (oltre 154 milioni, in aumento del 2,61% sul 2016: +2,72% nei servizi su gomma e +1,04% nei servizi ferroviari), del patrimonio netto della società (147,2 milioni contro 143,6 del 2016) e degli indicatori economici di redditività: ROI 4,1% (3,9% nel 2016) e ROE 5,6% (4,4% nel 2016).
Il conto economico evidenzia un sensibile aumento degli ammortamenti, in relazione ai maggiori investimenti in nuovi mezzi; il 2017 ha visto l’ingresso in servizio di 143 veicoli su gomma, tra autobus e filobus, e 7 nuovi elettrotreni per il servizio ferroviario regionale. Tper è impegnata a dar corso al proprio piano di investimenti triennale di oltre 211 milioni di euro, orientato alla sostenibilità, che comprende nuovi bus ad alta compatibilità ambientale, treni elettrici, interventi di sviluppo della filoviarizzazione e investimenti in innovazione tecnologica e informatica in nuovi sistemi.
Investimenti a beneficio dell’utenza e dello sviluppo di progetti di mobilità importanti per i territori, resi possibili grazie alla solidità industriale dell’impresa Tper e alla redditività della sua gestione, con il sostegno degli azionisti, in particolare della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e della Città Metropolitana di Bologna.
Il bilancio 2017 è stato redatto per la prima volta secondo i principi contabili internazionali IFRS a seguito dell’emissione, nel settembre scorso, di un prestito obbligazionario del valore di 95 milioni di Euro, quotato alla Borsa di Dublino ed interamente collocato presso investitori istituzionali, sulla base del quale Tper ha acquisito lo status di Ente di Interesse Pubblico. I criteri internazionali comportano atti di rendicontazione di trasparenza e responsabilità sociale d’impresa che già contraddistinguono da tempo l’operato di Tper, che ha presentato anche il Bilancio di Sostenibilità, giunto quest’anno alla quarta edizione, documento che contiene le informazioni di carattere non finanziario previste dalla normativa.
I Soci, su proposta del Consiglio d’Amministrazione di Tper, hanno deliberato all’unanimità la destinazione dell’utile dell’esercizio 2017 di 8,2 milioni: 3,4 milioni di euro sono stati destinati a riserve, legale e straordinaria, e 4,8 milioni distribuiti come dividendi ai Soci proprietari.

La Presidente Giuseppina Gualtieri, confermata alla guida della Società, ha dichiarato:

“Desidero ringraziare i Soci per la fiducia accordata a tutto il Consiglio d’Amministrazione. I risultati positivi conseguiti in questi anni sono frutto di un intenso lavoro del CdA, del management e di tutte le componenti aziendali che hanno saputo strutturarsi per operare con grande consonanza ed unità d’intenti, la stessa che non è mai mancata con le Istituzioni e le amministrazioni locali. La competenza e la determinazione condivisa nel perseguire il miglioramento saranno fondamentali anche per il prossimo mandato amministrativo, che parte oggi, con la consapevolezza che un trasporto pubblico efficiente e rispondente alle esigenze delle persone sia di basilare importanza per lo sviluppo dei territori e la qualità della vita”.

IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE
Il nuovo Consiglio di Amministrazione di Tper SpA – che resterà in carica per i prossimi tre esercizi – è composto da:
Giuseppina Gualtieri – Presidente e Amministratore Delegato
Giovanni Neri – Consigliere
Francesco Badia – Consigliere

IL COLLEGIO SINDACALE
Il Collegio Sindacale della Società è composto da:
Sergio Graziosi – Presidente
Fabio Ceroni – Sindaco effettivo
Patrizia Preti – Sindaco effettivo
Romana Romoli – Sindaco supplente
Piero Landi – Sindaco supplente
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TPER è la più grande azienda dell’Emilia-Romagna per numeri e volumi di servizio nel settore della mobilità e figura tra i principali operatori di trasporto passeggeri in Italia. I suoi principali soci sono la Regione Emilia-Romagna (con il 46,13% delle quote), il Comune di Bologna (30,11%), la Città Metropolitana di Bologna (18,79%), l’Azienda Consorziale Trasporti ACT di Reggio Emilia (3,06%), la Provincia di Ferrara (1,01%), il Comune di Ferrara (0,65%); completano la compagine societaria Ravenna Holding Spa e la Provincia di Parma. TPER gestisce il trasporto pubblico locale su gomma nei bacini provinciali di Bologna e Ferrara ed il servizio passeggeri in ambito ferroviario regionale, in partnership con Trenitalia. Alle aree di competenza nel settore del trasporto, TPER aggiunge attività complementari allo sviluppo della mobilità bolognese, quali la gestione della sosta, il car e il bike sharing.

Tper SpA

Corpi Civili di Pace. Una serata con i racconti dei volontari IBO rientrati dal Perù

CORPI CIVILI DI PACE: UN ANNO NELLE PERIFERIE DI LIMA
Giovedì 31 Maggio una serata per ascoltare i racconti di Marta, Valentina e Luca i primi storici volontari IBO dei Corpi Civili di Pace rientrati da un anno vissuto nelle periferie di Lima.

Giovedì 31 Maggio alle 20:30 presso la propria sede nazionale di Via Montebello 46/a, IBO Italia organizza un incontro con i volontari appena rientrati da un anno in Perù come Corpi Civili di Pace.

I Corpi Civili di Pace, istituiti per un triennio in via sperimentale già dalla legge di stabilità del 2013, ma attivi solo dal giugno del 2017, hanno come obiettivo promuovere la solidarietà e la cooperazione, a livello nazionale ed internazionale, con attenzione alla tutela dei diritti sociali, all’educazione alla pace fra i popoli, al monitoraggio del rispetto dei diritti umani, al sostegno della popolazione civile.

Marta, Valentina e Luca, racconteranno quindi con foto e video quello che hanno fatto, visto e condiviso in questi 12 mesi durante i quali sono stati impegnati in progetti legati alle fasce più deboli della popolazione della capitale peruviana: i bambini e gli anziani che abitano nelle cosiddette invasiones, luoghi davvero impervi a livello di condizioni abitative e geografiche, ma anche posti nei quali ci sono realtà impegnate a costruire da basso una società più giusta.

“Polvere e sabbia. Siamo a Santa Rosa, quartiere di 15.000 anime alla periferia nord di Lima. Lo chiamano insediamento umano. A ricordare la precarietà su cui è stato costruito una quarantina di anni fa – questo uno dei primi racconti i volontari avevano inviato a pochi mesi dall’arrivo – Ci sono una strada d’accesso percorsa perlopiù da frenetici mototaxi, un lungo viale con pochissimi spazi verdi e alcune botteghe. Il tutto contornato da case, senza un vero ordine, dai colori più disparati e intonacate solo sulla facciata, incompiute, pronte ad essere rimodulate, ingrandite, ricostruite. Servizi scarsi e murales dei candidati sindaco che annunciano l’ennesima promessa di cambiamento. Colline desertiche che lo proteggono, ovattano l’ambiente. Nel barrio c’è senso di abbandono. La gente però non molla, (soprav)vive con dignità. Qualche folle sogna, crea, ha fiducia, spera in un mondo migliore per i propri figli”.

Valentina, in particolare è una ragazza di Lagosanto, da sempre impegnata in attività sociale fra Ferrara e provincia, e che sul magazine occhiaperti.net ha tenuto una sorta di diario delle sua esperienza in Perù. “Volevo rimboccarmi le maniche e darmi da fare – queste le sue parole – volevo un impegno civile e sociale a cui dedicarmi, non avevo calcolato di finire in un luogo sperduto e apparentemente poco attraente e ritrovarci una magia. L’ho trovata sul serio”.



IBO Italia
Via Montebello 46/a, 44121 Ferrara

Comunicato Regione: Economia circolare

“Mosche soldato” impiegate per ottenere fertilizzanti agricoli dai rifiuti organici: ecco la sperimentazione realizzata in Emilia-Romagna

La ricerca è stata finanziata dalla Regione con oltre 800 mila euro di Fondi europei. Domani pomeriggio al Tecnopolo di Reggio Emilia la presentazione dei risultati della sperimentazione

Bologna – “Mosche soldato”, allevate nel primo impianto dimostrativo in Emilia-Romagna, consentiranno in futuro di smaltire in modo sostenibile, efficiente ed economicamente vantaggioso ogni tipo di rifiuto organico proveniente dalla filiera agro-zootecnica e dagli scarti urbani, trasformandoli in fertilizzanti agricoli.

I risultati del progetto di ricerca industriale Valoribio saranno presentati, domani pomeriggio, giovedì 31 maggio a partire dalle 15, a Reggio Emilia presso la sede del Tecnopolo (piazzale Europa 1, Sala Convegni). La sperimentazione è stata condotta dal centro Biogest-Siteia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, con un contributo della Regione di oltre 800 mila euro che ha utilizzato risorse dei Fondi europei Por Fesr 2014-2020.

Dal processo innescato dalle mosche, si potrà ricavare un concime ad alto valore organico per uso agricolo, che permetterà di ridurre l’apporto di fertilizzanti di sintesi grazie alla sua azione di rilascio graduale di sostanze nutritive. Un prodotto di valore anche per l’export, essendo fortemente ricercato per la conversione a uso agricolo di aree semi-desertiche. Inoltre, grazie al progetto saranno ottenute bioplastiche innovative impiegate come teli di pacciamatura biodegradabili che rilasciano azoto nel terreno.

“Innovare– ha dichiarato Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive- significa incidere concretamente sul sistema produttivo e questo progetto ne è un esempio di alto valore. Da sempre sosteniamo, anche grazie ai contributi europei, la ricerca industriale nel nostro territorio, affinché i risultati siano utili non solo alla crescita economica, ma anche allo sviluppo sostenibile nel rispetto dell’ambiente in cui viviamo”.

Il progetto Valoribio è stato condotto all’interno della Rete alta tecnologia, l’ecosistema regionale dell’innovazione articolato in diverse sedi fra cui i Tecnopoli, 10 infrastrutture in Emilia-Romagna create con i contributi Por Fesr 2007-2013 che ospitano attività e servizi per la ricerca industriale, lo sviluppo sperimentale e il trasferimento tecnologico alle imprese, nell’ambito della strategia europea S3 di specializzazione intelligente. Hanno collaborato allo sviluppo del progetto anche i centri di ricerca Siteia-Parma, Intermech e Rei, con la collaborazione di Azienda Agricola Sant’Andrea (Gruppo Amadori) e Kour Energy Srl.

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Gli agricoltori dell’Emilia Romagna sono i maggiori creditori dello Stato italiano

Gli agricoltori dell’Emilia Romagna sono i maggiori creditori dello Stato italiano per il mancato versamento dei contribuiti per le assicurazione contro le calamità nelle campagne. lo denunciano l’associazione regionale dei Consorzi di Difesa (Asrecodi) contro le calamità nelle campagne e Coldiretti Emilia Romagna, che oggi partecipano con una nutrita delegazione alla manifestazione davanti al Ministero delle Politiche Agricole in via XX Settembre 20 nella Capitale dove sono giunti agricoltori proveniente da tutte le regioni.
Secondo i dati di Asrecodi – afferma Coldiretti regionale – lo stato è debitore nei confronti degli agricoltori emiliano romagnoli di oltre 100 milioni di euro, un quinto dei 500 milioni totali a livello nazionale. Il motivo di un debito così alto – spiega Coldiretti regionale – è l’alta qualità delle produzioni emiliano romagnole che comportano premi molto elevati: ogni anno, infatti, vengono assicurati prodotti per un capitale assicurativo superiore a 1,3 miliardi.
Mentre ci si divide sull’Europa – denuncia ancora Coldiretti – l’Italia rischia di perdere, senza una azione straordinaria, centinaia di milioni di risorse comunitarie destinate ad un intervento strategico per l’agricoltura italiana, di fronte agli ingenti danni provocati dai cambiamenti climatici. I problemi dell’economia reale incombono con gli agricoltori che dopo mesi di attesa – sottolinea Asnacodi – devono ancora riscuotere più di 500 milioni dall’Agea controllata dal Ministero delle Politiche Agricole per gli anni 2015-2016-2017 per le polizze assicurative contro i danni causati dal maltempo. A questo si aggiunge lo spreco di soldi degli agricoltori che sono costretti a pagare decine di milioni di interessi passivi per anticipare i contributi attraverso i consorzi di difesa. Occorrono quindi – precisa Asnacodi – subito misure straordinarie per allineare i pagamenti, poiché le inefficienze della macchina pubblica non possono ricadere sulle imprese. Per questo motivo, Coldiretti e l’associazione dei Consorzi di Difesa hanno chiesto l’intervento del presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone.

COLDIRETTI EMILIA ROMAGNA – ufficio stampa

Laura Morante presenta il libro “Brividi immorali” (La nave di Teseo)

Venerdì 1 Giugno
alle 18.30
Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Laura Morante
presenta il libro

“Brividi immorali”
(La nave di Teseo)

Dialoga con l’autrice

Camilla Ghedini

L’esordio letterario di un’icona del cinema. Una sorprendente raccolta di racconti lievi e profondi sulla vita e niente altro. Con le note (musicali), in testa e in coda agli interludi, di Nicola Piovani.

Famiglie, coppie in crisi, omicidi e amici: storie di verità taciute che assumono, senza volerlo, le sembianze di una bugia. Tradimenti e paure alimentati da vecchi rancori o da accadimenti fortuiti, fraintendimenti e rimpianti serbati per anni che arrivano improvvisi a scompaginare le carte, a scrivere da capo un inizio o una fine, mandando all’aria ogni morale. Irregolari e spiazzanti, quasi si muovessero al ritmo di un’improvvisazione jazz, diversissimi eppure legati nel profondo, i Racconti e interludi di Laura Morante si spalancano come finestre spazzate da venti umorali su un mondo di relazioni e affetti, attraversato da una quotidiana violenza, piccola o grande. Ma sopra ogni cosa, su queste donne inquiete, fragili, contradditorie, su questi uomini razionali e infantili, su bambini sognanti e feroci, su città familiari come case di campagna e case di campagna sterminate come continenti da esplorare, veleggia un’esatta, implacabile ironia che, nel disordine degli elementi, scova una bellezza insensata: la melodia disarmonica, imprevedibile e trascinante su cui il destino ci invita a ballare.

Laura Morante, attrice italiana di grande successo, inizia la sua carriera molto giovane, prima nella danza, con la compagnia di Patrizia Cerroni, poi in teatro con Carmelo Bene, e al cinema con Giuseppe e Bernardo Bertolucci, Nanni Moretti, Mario Monicelli, Gianni Amelio, Pupi Avati, Peter Del Monte. Nel corso degli anni si cimenta con il cinema italiano e straniero, lavorando con autori di grande prestigio, come Monteiro, Malkovich, Tanner, Vecchiali e Resnais.

Forte di premi e riconoscimenti per la sua carriera di attrice, nel 2012 esce Ciliegine, il suo primo film come regista (Globo d’oro come Regista rivelazione). Nel 2016 firma la sua seconda regia con il film Assolo.
Con il romanzo Brividi immorali (La nave di Teseo 2018) esordisce nel campo letterario.

Per informazioni Ibs+Libraccio

Ferrara, Piazza Trento e Trieste, Palazzo San Crispino

eventife@libraccio.it – Tel. 0532241604

Comacchio: Gianfranco Vitali rieletto presidente Ascom della locale delegazione

Prosegue il percorso di rinnovo degli organi sociali di Ascom su tutto il territorio provinciale. Nei giorni scorsi è stato il turno della delegazione Ascom Confcommercio di Comacchio: Gianfranco Vitali – imprenditore – è stato rieletto per acclamazione presidente
Ad affiancarlo un consiglio – anch’esso eletto per acclamazione – che sarà così composto per il prossimo quinquennio: Elisa Ricci Bitti (Lido Estensi), Nicoletta Castagnetti (Lido Estensi), Massimo Cestari (Comacchio), Paola Gallanti (Lido di Pomposa), Chiara Gatti (Lido degli Estensi), Alberto Guietti (Lido Nazioni), Simone Mistroni (Portogaribaldi).
All’assemblea elettiva che si è svolta al Village Florenz (al Lido degli Scacchi) sono intervenuti il presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara Giulio Felloni ed il direttore generale Davide Urban.
“Comacchio ed il Parco del Delta costituiscono – ha sottolineato Felloni – un’autentico tesoro turistico dalle mille opportunità di valorizzazione. Partendo da questo elemento e dalla necessità di una sempre maggiore integrazione delle proposte turistiche con la Romagna bisogna lavorare per evidenziare nuove partnership che promuovano l’unicità e la ricchezza del territorio dandogli un’ampia visibilità come merita”.
Vitali indica: “Dobbiamo proseguire un lavoro concreto per riuscire ad allungare il più possibile la nostra stagione turistica e portarla ad almeno 8/9 mesi sull’anno. La ricetta per far ripartire in pieno la nostra economia passa da questo obiettivo. Per fare questo è necessario studiare e realizzare azioni di marketing che consentano di intercettare flussi turistici distinti in funzione a determinati momenti dell’anno sapendoli convogliare poi sul nostro territorio. Allungare la stagione vuole dire poi creare anche più opportunità di lavoro per i nostri giovani che non dovranno più allontanarsi da Comacchio”.
Vitali è coordinatore di Ente Destinazione Turistica Romagna, voluto dalla Regione per coordinare al meglio le azioni di sviluppo turistico sulla costa dell’Emilia Romagna. Per il sistema Confcommercio ricopre inoltre le cariche di presidente regionale di Faita – Federcamping ed è vicepresidente provinciale di Ascom.

Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

Al Montalcini CON GLI AMICI ” A QUATTRO ZAMPE” per dare beneficio attraverso la pet therapy a chi é in difficoltà

La classe 2° A ITE del Montalcini sede di Portomaggiore ha incontrato l’educatrice cinofila Arianna Stabellini con i quattro zampe Tosca e Ginevra nell’ambito del “Progetto bestiale” ,che si propone di sensibilizzare i ragazzi all’amore e al rispetto per la natura e gli animali.
Conoscere il linguaggio dei cani, il loro modo di comunicare attraverso certi atteggiamenti o movimenti del corpo è fondamentale per l’individuo, anche per non incorrere in spiacevoli incidenti dovuti ad una discrepanza comunicativa.
La lezione si è svolta rigorosamente all’aperto per dare la possibilità ai cani di muoversi liberamente tra gli studenti.
L’educatrice ha fatto presente come una delle ultime tendenze della ricerca cinofila sia quella di fare una distinzione tra razze pericolose e razze più docili .
In realtà, afferma Stabellini, non esistono cani buoni o cattivi, certo è vero che alcune razze presentano una componente genetica che li predispone maggiormente all’aggressività , ma tutto dipende dal tipo di educazione ricevuta dal cane fin da cucciolo .
Non dobbiamo mai dimenticare che il cane, come qualsiasi altro animale , non è un soprammobile , ma un soggetto sensibile con una sua personalità che dipende totalmente dal padrone.
Per questo l’adozione di un cane è un atto di grande responsabilità che va attentamente ponderato.
Tosca e Ginevra, dopo un iniziale momento di diffidenza , si sono mostrate all’altezza della situazione ed hanno portato una ventata di allegria e di buonumore tra i ragazzi, che hanno tratto giovamento dal rapporto sintonico che si é creato con i due cani, animali che, non dimentichiamo, vengono utilizzati anche nelle corsie d’ospedale per donare un sorriso soprattutto a pazienti pediatrici colpiti, purtroppo, da malattie terminali.

Da Ufficio stampa IC Montalcini

Eventi, la sfida della sicurezza si vince attraverso responsabilità e collaborazione

Importanti contributi al convegno di Cna “NO alla paura, SI’ alla sicurezza” sulla circolare Gabrielli. Presenti all’incontro, Prefetto e vice- prefetto, Questura, Comuni, Vigili del Fuoco, servizi di emergenza e associazioni. Possibile un ricco calendario di manifestazioni, ma sono necessarie la programmazione e la valutazione delle misure caso per caso.
A Ferrara abbiamo una mole importante di eventi, molti dei quali di altissima qualità, che rappresentano un valore irrinunciabile per la coesione delle nostre comunità e per la vitalità economica del territorio, e tuttavia il valore della sicurezza deve essere posto al di sopra di tutto. L’assessore al Commercio del Comune di Ferrara, Roberto Serra, ha voluto riassumere così il nocciolo del problema, posto dalla circolare Gabrielli sulle modalità di svolgimento delle manifestazioni pubbliche, aprendo il convegno promosso da Cna Cultura, cui fanno capo le imprese del settore organizzazione e gestione eventi, con diverse specializzazioni e servizi.
Combinare una intenso e vario calendario di iniziative, di grande e piccola dimensione, garantendo, al tempo stesso, condizioni di sicurezza alle migliaia di cittadini che desiderano parteciparvi si può. E’ questo l’assunto di partenza di Cna, come ha affermato, nella propria relazione introduttiva il presidente di Cna Cultura, Davide Franco, che ha dato il via ad un approfondimento a largo spettro della materia, mettendo a confronto gli organi preposti, Prefettura e Questura, Enti locali e tecnici, Corpo dei Vigili del Fuoco e Servizio di emergenza 118, Polizia Urbana e Commissioni territoriali di vigilanza, alla presenza di numerosi imprenditori e imprenditrici del settore ed esponenti di Associazioni di volontariato e Pro loco che, a vario titolo organizzano anch’esse iniziative, spesso molto radicate e sentite dalle comunità locali.
Un dialogo di tenore elevato e di merito, caratterizzato da una diffusa e convinta volontà di collaborare per la risoluzione dei problemi e la messa in atto di procedure attraverso le modalità più efficaci a garantire nei fatti il valore della sicurezza.
“Nessuno di noi vuole la desertificazione del territorio. E tuttavia – ha messo in chiaro la dottoressa Adriana Sabato, vicario del prefetto e presidente della Commissione provinciale di vigilanza locali di pubblico spettacolo – i costi per la sicurezza non possono essere sottoposti al ribasso, ma anzi sono i benvenuti”. La sicurezza come bene condiviso, che può essere assicurata attraverso il criterio della massima programmazione possibile degli eventi, in modo tale da esaminare con calma le misure di sicurezza idonee per lo svolgimento in sicurezza di ciascuno di essi.
Nessun bignamino da rispettare, quindi, ma una valutazione di merito basata sulle caratteristiche di ogni manifestazione e dei possibili rischi per la sicurezza, fondata sulla responsabilità in prima persona degli organizzatori. La carta vincente non può, comunque, che essere la collaborazione tra i soggetti promotori privati e le istituzioni autorizzative, di vigilanza e controllo, “fin dalle fasi di ideazione dell’evento – ha puntualizzato il Capo di gabinetto della Polizia, dott. Pietro Scroccarello – consentendo di affrontare al meglio la gestione della sicurezza con criteri di gradualità”.
Un modello di concertazione già in atto a Ferrara, che ha permesso di gestire eventi importanti. Ed è, appunto alla “ricerca di un modello e di una strategia di collaborazione e di gestione di iniziative, capaci di offrire al territorio cultura e sviluppo, che Cna ha puntato con questa iniziativa – ha sottolineato il presidente provinciale della Cna Davide Bellotti – con l’intento di offrire strumenti di conoscenza e opportunità reali alle imprese per la loro crescita”.
Di spunti positivi e utili ha infine parlato il Prefetto di Ferrara, dott. Michele Campanaro, che ha fatto riferimento al valore importante della collaborazione inter-istituzionale e della prevenzione. “Se la sicurezza va collocata al primo posto – ha concluso il Prefetto – i due pilastri che rendono possibile garantirla sono quelli del buon senso e della valutazione caso per caso. Ciò rende la sfida sul territorio ancora più avvincente”.

CNA Ferrara