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Importanti contributi al convegno di Cna “NO alla paura, SI’ alla sicurezza” sulla circolare Gabrielli. Presenti all’incontro, Prefetto e vice- prefetto, Questura, Comuni, Vigili del Fuoco, servizi di emergenza e associazioni. Possibile un ricco calendario di manifestazioni, ma sono necessarie la programmazione e la valutazione delle misure caso per caso.
A Ferrara abbiamo una mole importante di eventi, molti dei quali di altissima qualità, che rappresentano un valore irrinunciabile per la coesione delle nostre comunità e per la vitalità economica del territorio, e tuttavia il valore della sicurezza deve essere posto al di sopra di tutto. L’assessore al Commercio del Comune di Ferrara, Roberto Serra, ha voluto riassumere così il nocciolo del problema, posto dalla circolare Gabrielli sulle modalità di svolgimento delle manifestazioni pubbliche, aprendo il convegno promosso da Cna Cultura, cui fanno capo le imprese del settore organizzazione e gestione eventi, con diverse specializzazioni e servizi.
Combinare una intenso e vario calendario di iniziative, di grande e piccola dimensione, garantendo, al tempo stesso, condizioni di sicurezza alle migliaia di cittadini che desiderano parteciparvi si può. E’ questo l’assunto di partenza di Cna, come ha affermato, nella propria relazione introduttiva il presidente di Cna Cultura, Davide Franco, che ha dato il via ad un approfondimento a largo spettro della materia, mettendo a confronto gli organi preposti, Prefettura e Questura, Enti locali e tecnici, Corpo dei Vigili del Fuoco e Servizio di emergenza 118, Polizia Urbana e Commissioni territoriali di vigilanza, alla presenza di numerosi imprenditori e imprenditrici del settore ed esponenti di Associazioni di volontariato e Pro loco che, a vario titolo organizzano anch’esse iniziative, spesso molto radicate e sentite dalle comunità locali.
Un dialogo di tenore elevato e di merito, caratterizzato da una diffusa e convinta volontà di collaborare per la risoluzione dei problemi e la messa in atto di procedure attraverso le modalità più efficaci a garantire nei fatti il valore della sicurezza.
“Nessuno di noi vuole la desertificazione del territorio. E tuttavia – ha messo in chiaro la dottoressa Adriana Sabato, vicario del prefetto e presidente della Commissione provinciale di vigilanza locali di pubblico spettacolo – i costi per la sicurezza non possono essere sottoposti al ribasso, ma anzi sono i benvenuti”. La sicurezza come bene condiviso, che può essere assicurata attraverso il criterio della massima programmazione possibile degli eventi, in modo tale da esaminare con calma le misure di sicurezza idonee per lo svolgimento in sicurezza di ciascuno di essi.
Nessun bignamino da rispettare, quindi, ma una valutazione di merito basata sulle caratteristiche di ogni manifestazione e dei possibili rischi per la sicurezza, fondata sulla responsabilità in prima persona degli organizzatori. La carta vincente non può, comunque, che essere la collaborazione tra i soggetti promotori privati e le istituzioni autorizzative, di vigilanza e controllo, “fin dalle fasi di ideazione dell’evento – ha puntualizzato il Capo di gabinetto della Polizia, dott. Pietro Scroccarello – consentendo di affrontare al meglio la gestione della sicurezza con criteri di gradualità”.
Un modello di concertazione già in atto a Ferrara, che ha permesso di gestire eventi importanti. Ed è, appunto alla “ricerca di un modello e di una strategia di collaborazione e di gestione di iniziative, capaci di offrire al territorio cultura e sviluppo, che Cna ha puntato con questa iniziativa – ha sottolineato il presidente provinciale della Cna Davide Bellotti – con l’intento di offrire strumenti di conoscenza e opportunità reali alle imprese per la loro crescita”.
Di spunti positivi e utili ha infine parlato il Prefetto di Ferrara, dott. Michele Campanaro, che ha fatto riferimento al valore importante della collaborazione inter-istituzionale e della prevenzione. “Se la sicurezza va collocata al primo posto – ha concluso il Prefetto – i due pilastri che rendono possibile garantirla sono quelli del buon senso e della valutazione caso per caso. Ciò rende la sfida sul territorio ancora più avvincente”.

CNA Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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